Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Buonasera padre Angelo,
Le scrivo in merito a una discussione fatta con una collega: ella era un tempo credente praticante, poi si è allontanata e ora dice di credere che ci sia qualcosa di ultraterreno, ma non si riconosce nella Chiesa Cattolica. Lei non si capacita perché per confessarsi bisogna avere la mediazione di un sacerdote e non si possa confessarsi direttamente pregando Dio. Come gli posso dare una spiegazione esauriente?
In attesa di un suo gentile riscontro, le porgo cordiali saluti.
Francesco


Risposta del sacerdote

Caro Francesco,
1. l’unico che può dirci con sicurezza che cosa si debba fare perché i nostri peccati vengano perdonati è Gesù Cristo.
Questo perché Gesù è Dio.

2. Egli stesso ne ha dato un saggio a proposito di quel paralitico che gli fecero cascare dal tetto della casa in cui stava parlando.
Gli calarono quel paralitico perché lo guarisse. Invece Gesù, spiazzando tutti, disse: “Ti sono perdonati i tuoi peccati”.
Tra i presenti molti si meravigliarono di questa affermazione perché solo Dio può rimettere i peccati. Dicevano tra sé e sé: costui bestemmia perché solo Dio può rimettere i peccati. E lui chi è per dire una cosa del genere?
Ed ecco che cosa dice il testo sacro: “Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire «Ti sono perdonati i peccati», oppure dire «Àlzati e cammina»? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico -, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua” (Mt 9,4-7).

3. Così facendo, Gesù ha dato due dimostrazioni della sua divinità. La prima, nel leggere perfettamente dentro il pensiero altrui.
La seconda, nel compimento del miracolo.
Di fronte a questi due fatti clamorosi ecco la reazione della gente: “Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini” (Mt 9,8).
La Bibbia di Gerusalemme autorevolmente commenta: “Notare il plurale. Matteo pensa indubbiamente ai ministri della Chiesa che hanno ricevuto questo potere da Cristo (cfr Mt 18,18)”.

4. E in realtà, in Mt 18,18 Gesù dice: ”n verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo”.
In maniera ancora più esplicita la sera del giorno della risurrezione dirà: “A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati” (Gv 20,23).

5. Da questo appare che Gesù Cristo certamente perdona. Ma appare anche che Gesù ha legato il suo perdono al perdono della Chiesa, anzi al giudizio della chiesa.
Di qui si arguisce la necessità dell’accusa dei peccati e della manifestazione dei propri sentimenti circa il pentimento e i propositi per il futuro.
Vi saranno dei casi in cui il sacerdote dovrà dire: no, devi impegnarti, devi cambiare altrimenti non posso darti l’assoluzione perché diversamente sarebbe come un profanare il sacramento e compiere un sacrilegio.

6. Indubbiamente c’è un aiuto che viene dalla Chiesa nel nostro itinerario di conversione, di pentimento e di proposito nel cambiare vita.
Ma c’è anche un altro aspetto è sottolineato dal santo Papa Giovanni Paolo II il quale ha rilevato che “in virtù di una solidarietà umana tanto misteriosa e impercettibile quanto reale e concreta … il peccato di ognuno si ripercuote in qualche modo anche sugli altri.
È questa l’altra faccia di quella solidarietà che a livello religioso si sviluppa nel profondo e magnifico mistero della comunione dei santi, grazie alla quale si è potuto dire che ogni anima che si eleva, eleva il mondo. A questa legge dell’ascesa corrisponde, purtroppo, la legge della discesa, sicché si può parlare di una comunione nel peccato,per cui un’anima che si abbassa per il peccato abbassa con sé la chiesa e, in qualche modo, il mondo intero. In altri termini, non c’è alcun peccato, anche il più intimo e segreto, il più strettamente individuale, che riguardi esclusivamente colui che lo commette. Ogni peccato si ripercuote, con maggiore o minore veemenza, con maggiore o minore danno, su tutta la compagine ecclesiale e sull’intera famiglia umana” (RP 16).

7. Per questo attraverso la confessione non solo si riceve il perdono di Dio da parte di uno che ha ricevuto questo potere divino da parte di Dio stesso, ma ci si riconcilia anche con la Chiesa riparando il male che le si è fatto.

Con l’augurio di ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo