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Quesito

Caro Padre Angelo, 
sono una ragazza di 16 anni. Tempo fa le avevo già scritto e la ringrazio per la risposta data, con il suo servizio mi sta aiutando molto.
Sono cresciuta in una famiglia cattolica e ho ricevuto, in particolare da mio padre, grandi insegnamenti sulla fede. Io credo fermamente in Gesù Cristo e alla dottrina cattolica, tuttavia sono poche le volte in cui, durante la giornata, io abbia voglia di pregare. O meglio, ci sono giorni in cui ne sento il bisogno, altri in cui mi lascio troppo prendere dalle cose di questo mondo.
Tante volte ho chiesto al Signore di rafforzare la mia fede, tuttavia sento ancora di non essere arrivata al punto a cui io vorrei arrivare. Ultimamente ho ripreso in mano il Vangelo e quasi tutti i giorni leggo qualche pagina e questo mi fa sentire meglio. Fatto sta, che vorrei avere la “forza” di dire il Rosario ogni giorno, di concludere magari le preghiere della sera senza rischiare di addormentarmi, di riuscire ad instaurare più spesso un dialogo con Dio. Io sento che Dio c’è, ma lo vorrei percepire ancora di più.
La sera del Giovedì Santo l’ho passata ad adorare nella mia parrocchia l’Eucaristia esposta e non volevo più andarmene! Sentivo la sua presenza ed ero così contenta, così come lo sono quando mi capita, ogni passata di Papa, di dire il Rosario da sola. Non riesco a capire perché io non riesca ad avere la volontà di ricercare Dio, anche se lo desidero con tutta me stessa ogni singolo giorno. 
Da un lato è come se sentissi la vicinanza di Dio, ma dall’altro la lontananza. Vorrei accrescere la mia fede, ne ho il bisogno. 
La ringrazio in anticipo per la risposta.
Dio la benedica.


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. la tua mail mi offre l’occasione di parlare di una realtà molto importante per la nostra vita cristiana: si tratta di ordinare o mettere ordine nella nostra vita spirituale.
Alla vita materiale provvediamo a darle un ordinamento: ci si alza alla tal ora, ci si riordina e poi si parte per lo studio o per il lavoro. Nel frattempo vi sono momenti prestabiliti per ristorare il nostro corpo sia con il cibo sia con il riposo.
Una cosa analoga va fatta anche per la vita spirituale. Come per la vita materiale non ci si lascia andare al caso ma c’è perlomeno un minimo di ordine, così dobbiamo fare anche per la vita spirituale.

2. Per questo ti suggerisco di determinare i momenti della tua refezione spirituale.
Per refezione spirituale intendo preghiera, nutrimento, purificazione e tutto ciò che giova per la nostra vita cristiana.
Per ognuno di questi ambiti devi darti dei criteri.

3. Per la preghiera devi fissare i momenti e i contenuti, tenendo presente che i momenti più opportuni sono quelli del mattino e della sera.
Per sera tuttavia non intendo la preghiera quando ci si mette a letto, perché il più delle volte è assonnata e magari non viene conclusa, ma quella riservata alla sera nel silenzio, nel raccoglimento, nella quiete, nella perfetta lucidità di se stessi.
Ciò che si prova in questi momenti è così bello che lo si sente come un momento necessario per la nostra vita. In genere non lo si tralascia più.

4. Per nutrimento intendo l’ascolto la parola di Dio, come la lettura del Vangelo, come già vai facendo, e anche la partecipazione all’eucaristia.
Certamente nella tua vita è assicurata l’eucarestia domenicale.
Ma perché non programmarne una anche durante la settimana, se ne hai la possibilità? Oppure anche un’adorazione e, o anche semplicemente una visita in Chiesa?
Come avrai notato, parlo di programmare e pertanto della necessità di mettere ordine nella nostra vita spirituale.
Questo evidentemente è il minimo.
Poi, a seconda delle circostanze, degli stimoli o dell’ispirazioni, puoi fare anche dell’altro.

5. Accanto al Vangelo o alle sacre scritture cerca di avere sempre a portata di mano la lettura di qualche buon libro spirituale.
Queste letture giovano. San Francesco di Sales chiedeva ai giovani quali fossero i loro amici. Per amici intendevo i libri. Lo sono davvero. Hanno la capacità di aprire i nostri orizzonti e di dare nuovi stimoli.

6. Ugualmente la vita spirituale viene ordinata anche mediante la confessione sacramentale.
La celebrazione di questo sacramento non devi lasciarla al caso, ma determinarla nei tempi e nei momenti. Sarà ogni 15 giorni, una volta al mese, una volta la settimana, scegliendo quella determinata ora, nella quale sei certa di trovare il confessore.
Così pure devi determinare la vita penitenziale che consiste non solo nell’osservare l’astinenza nei giorni stabiliti dalla Chiesa ma anche in altre piccole pratiche per il tempo di avvento, di quaresima, per la celebrazione di determinate novene o vigilie, ecc…

7. Per ora mi fermo qui, per sottolineare la necessità di mettere ordine o di programmare la vita spirituale.
Certo, la vita cristiana non è solo questo, ma è anche combattimento per spogliarsi del mio vecchio e per rivestire il nuovo, come dice San Paolo ed è anche relazionarsi con gli altri nella famiglia, nella scuola. E anche impegno nella comunità ecclesiale e civile mettendo approfitto di talenti che il Signore ci ha donato.
Ma ciò che ti ho detto è fondamentale per porre le premesse insostituibili.
Comincia dunque di qui. Ne sperimenterai subito un grande vantaggio.

Ti accompagno con la mia preghiera e ti benedico, 
padre Angelo