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Quesito

Gentilissimo Padre Angelo,
Ho 42 anni sono felicemente sposato ed ho un bimbo di 4 ed un altro in arrivo, eppure la cosa più grande che ho vissuto è stata la mia conversione; dopo anni di vita balorda, costellata da innumerevoli peccati, soprattutto contro il 6°ed 8° comandamento, ho iniziato ad avvertire nel mio cuore che qualcosa stava cambiando. Ho veramente vissuto l’importanza di avvicinarmi a Dio, di seguire gli insegnamenti di Gesù ed i messaggi della Madonna ai veggenti di Medjugorje, ed ho cominciato a pregare, pregare e pregare. Nel mese di Dicembre scorso, dopo un lungo esame di coscienza decisi per una confessione generale e dopo quell’assoluzione ho veramente goduto in tutto il mio spirito dei benefici della grazia e del perdono dei miei peccati. Purtroppo è proprio vero che satana non vuole perdere le sue prede…e la mia gioia ed il mio entusiasmo, dopo un mese è crollato. Una sera dei primi giorni dell’anno ho avvertito nella mia mente un pensiero di bestemmia contro il Signore, da quel giorno ho perso la pace, vivo nel terrore della bestemmia, peccato che peraltro non ho mai commesso in vita mia con le parole! 
É comunque evidente che sono una persona molto scrupolosa e fortemente ansiosa. Ho difficoltà nella preghiera, per me la preghiera è la cosa più dolce e meravigliosa alla quale un essere umano possa dedicarsi, eppure devo lottare contro bestemmie che mi affiorano alla mente durante la recita delle orazioni. Sono perfettamente cosciente che se questi pensieri affiorano alla mente in maniera involontaria, non rappresentano peccato ma solo pena, però io soffro tantissimo a causa di un’altra situazione. Mi è difficilissimo avvicinarmi alla Santa Eucarestia, mi spiego meglio: dopo la confessione in cui accuso sempre questa situazione di peccato di pensieri di bestemmia e la relativa assoluzione del Sacerdote, vado in ansia, mi sento mancare il respiro, ho paura di bestemmiare: inizio a pensare: "adesso il Signore mi ha perdonato e non devo più cadere un questo peccato". Purtroppo, però nessuna mente può non pensare ad una cosa, senza definirla nella mente, e quindi dopo pochi minuti ricado nel pensare a bestemmie, che tento di ricacciare, ma ormai mi sento di nuovo sporco ed indegno per ricevere il Corpo di Cristo. Sono disperato!!! Prego, piango sono triste, nervoso con mia moglie incinta e con mio figlio. Riesco a stare qualche giorno senza pensare a questa situazione angosciante, però non oso proprio avvicinarmi all’Eucarestia, pur confessandomi regolarmente tutte le settimane, la paura di bestemmiare mentalmente, mi porta a pensare la bestemmia e quindi mi sento sconvolto, qualche volta mi è capitato di ricevere la Sacra Particola con la mente torturata dalla bestemmia e vivo nell’ angoscia di aver fatto sacrilegio e di finire all’inferno! Ora mi chiedo: "pensare volontariamente ad una bestemmia equivale a fare peccato mortale?" Nel mio caso, appena torno in grazia di Dio, mi sento nervoso e timoroso di non riuscire a mantenere lo stato di grazia ed innesco una situazione suicida: penso alla bestemmia per ricacciarla indietro, contorcendomi, serrando gli occhi, stringendo i pugni e le mani dei piedi. Perché quello che desidero è lodare durante tutta la mia giornata Dio, eppure questi pensieri di lode diventano perversi e blasfemi. La prego di darmi dei consigli, poiché pur avendo confessato questo peccato a vari sacerdoti, non ancora ho ricevuto una risposta che mi ha fatto capire se sono in peccato mortale oppure pur essendoci materia grave e piena avvertenza, manca il deliberato consenso al mio pensiero, in quanto penso alla bestemmia ma con tutte le mie forze la reprimo.
La ringrazio tanto per la sua preziosa risposta, leggo da tempo le sue risposte nel sito e le sono vicino quotidianamente dedicandole due Pater ed due Ave Maria.
E.


Risposta del sacerdote

Caro E.,
ho già risposto molte volte  a persone che sono tormentate da pensieri blasfemi.
Ma intervengo di nuovo, perché molti vivono la tua stessa situazione, soprattutto i neo convertiti.
Ti do alcuni consigli:

1. non preoccuparti per queste bestemmie interne.
Non sono frutto della tua volontà e ad esse non dai alcun assenso.

2. Non vi è alcun peccato personale in questo tormento che subisci.
Tanto più che neanche prima della conversione ti capitava di bestemmiare.

3. Continua sempre a fare la S. Comunione, a meno che non vi siano peccati gravi di altro genere.
Se cessi di fare la Santa Comunione, fai la parte del diavolo.
Le tue Comunioni sono molto preziose pe te, per la tua famiglia, per la Chiesa e  per il mondo intero.

4. Tieni sempre il medesimo confessore.
Non vagare dall’uno all’altro per evitare di avere diverse sentenze.

5. Certamente ti dispiace di essere accompagnato da questi brutti pensieri mentre stai attendendo un altro figlio.
Prendi questo tormento in espiazione dei peccati della tua vita passata.
Offrilo al Signore perché altri ne siano risparmiati e godano della dolcezza della comunione con Lui.

6. Non temere per le tue Comunioni anche se sono accompagnate da questo clima che è più d’inferno che di paradiso,
Si può applicare anche al tuo caso quanto insegna la teologia morale attraverso in un suo noto principio: non nocet sensus, ubi non est consensus: “non nuoce il senso se non vi è consenso”.

7. Ritieni che questa vessazione del demonio (perché si tratta di una vera vessazione, sebbene sia favorita dagli scrupoli) è un buon segno per la salute della tua vita spirituale.
Il demonio non ti tormenterebbe in questa maniera se fossi suo.
Pertanto non mostrarti pauroso per le bestemmie mentali che ti presenta. Rìdigli in faccia, e ritieniti più forte di lui, perché il Signore ha detto per bocca di Giacomo: “Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi” (Gc 4,7).

Ti ringrazio delle preghiere, le ricambio di cuore e ti benedico.
Padre Angelo