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Quesito

Caro P. Angelo,
da qualche tempo volevo chiederLe di scrivere circa il martedì quale giorno votivo di San Domenico. Alcuni siti riportano che il 6 agosto 1221, quando morì San Domenico, era un martedì (ma controllando il calendario era un venerdì).
In un altro sito si riferisce che il 24 maggio del 1233 fosse un martedì (ed effettivamente è corretta quest’ultima affermazione).
Vorrebbe per favore dire qualcosa di più preciso in merito?
In questo giorno della settimana quando non si celebrano altre memorie liturgiche è in uso nei conventi domenicani celebrare la S. Messa votiva in onore di San Domenico? Esiste un rito proprio del messale per la tale S. Messa?
Un saluto, un sorriso e un’Ave Maria.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. tutti i biografi di San Domenico sono concordi nel dire che il nostro Santo Padre sia morto il 6 agosto del 1221. Su questo non c’è ombra di dubbio.

2. Nell’indicare in quale giorno della settimana sia morto, tutti quelli che lo riferiscono concordano nel dire che era di venerdì.
Altri, pur autorevoli, come H. Vicarie, P. Lippini e D’Amato, tacciono sul giorno della settimana.

3. Il padre Lacordaire nella sua celebre Vita di San Domenico, quando arriva alla narrazione della sua morte, scrive: “Essi adunque davano principio alla solenne raccomandazione dell’anima, e Domenico con essi se la raccomandava; o almeno parevali che tentasse imitarneli. Ma come giunsero quelle parole: Scendete in suo aiuto, o santi di Dio: muovetevi ad incontrarlo, o angeli del Signore e la sua anima pigliatevi, e portatela dinanzi all’Altissimo, le labbra di lui si mossero per l’estrema volta, le sue mani se ne alzarono il cielo, e l’anima sua sen’ volava a Dio. E ciò era il 6 agosto del 1221, a mezzogiorno, in venerdì”.

4. Il padre Angelico Isaak, molto meticoloso nelle sue ricerche storiche, scrive: “San Domenico morì circa a mezzogiorno, o forse all’ora della siesta, il venerdì 6 agosto 1221” (La leggenda di San Domenico, p. 182).

5 Padre Raimondo Spiazzi scrivendo la vita di San Domenico con biografia documentata dice: “Dopo qualche istante, Domenico sussurrò al priore e ai confratelli: Incominciate. Era l’ora della raccomandazione dell’anima, come si diceva un tempo e come è bene fare in ogni tempo. Il moribondo seguì quelle belle orazioni e litanie, come appariva dal movimento delle labbra, finché si giunse a quella sublime invocazione dei santi e degli angeli: Soccorretelo, santi del Signore! Venitegli incontro, angeli di Dio! Prendetene l’anima e portatela al cospetto dell’Altissimo!”. Fu visto sollevare ancora una volta le mani al cielo e in quel pio atteggiamento spirò. Era il 6 agosto, giorno di venerdì, dell’anno 1221. Domenico aveva compiuto da poco più di un mese i cinquant’anni” (San Domenico di Guzman, pp. 513-514).
Con quest’ultima annotazione “aveva compiuto da poco più di un mese i cinquant’anni” dà credito alla tradizione conservata e tramandata dalle monache di Calereuga, città natale del nostro Santo Padre, secondo cui San Domenico sarebbe nato il 24 giugno nella solennità di San Giovanni Battista.

6. La documentazione più forte è quella di Angelo Walz, storico dell’Ordine, nel suo monumentale Compendium Historiae ordinis Praedicatorum in cui si legge: Fuit feria sexta, VIII idus augusti, i.e. 6 augusti anno 1221. E cioè: era venerdì, ottavo delle idi di agosto, cioè il 6 agosto dell’anno 1221.

7. Perché allora la pratica dei 15 martedì precedenti la festa di San Domenico?
Suor Bernardetta Giordano, in un volumetto intitolato Spirito e vita domenicana, scrive: “La solenne traslazione avvenne il 24 maggio 1233: era un martedì e nell’Ordine si suole dedicare questo giorno della settimana al Santo”.
Però solo nel 1631 fu introdotta la devota pratica dei 15 martedì in onore di san Domenico” (p. 96).
Del resto, il venerdì è sempre dedicato alla passione e morte di Nostro Signore.

8. Non so se nei vari conventi dell’Ordine, quando non c’è una memoria o una festa obbligatoria, venga celebrato la Messa in onore di San Domenico.
In ogni caso, lo si può fare in qualunque giorno libero.
Non solo, ma c’è anche una Messa votiva dedicata alla Beata Vergine Maria, Regina dell’Ordine dei predicatori, e un’altra “per i Predicatori”.
So che qualche domenicano, se c’è un giorno libero, celebra questa o quell’altra Messa.

Ti ringrazio dell’opportunità che mi hai dato, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo