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Quesito

Caro Padre Angelo,
è da diverso tempo che leggo le sue risposte sul sito e la ringrazio tanto per il bene che fa a tanti come me bisognevoli di guide spirituali disponibili e valide.
Tante cose avrei bisogno di chiederle ancora e tanta fatica faccio per provare a seguire i suoi indirizzi che mi permetterebbero di guadagnare il massimo nella mia vita cioè la vita eterna.
Nella vita quotidiana si fa tanta fatica per causa nostra e per causa delle circostanze della vita ma ciò che mi intristisce e mi fa deprimere è la difficoltà a trovare attorno a me sante persone a cui appoggiarsi nei momenti difficili e da cui trarre il giusto sostegno per proseguire verso la meta che a me pare così difficile da raggiungere. Spesso penso che più vado avanti nell’età e più mi pare fare più fatica nel camminare nel Signore.
Arrivo al dunque di oggi: ho constatato, pur amando la chiesa e i suoi ministri che tanto fanno per noi pecorelle del gregge a loro affidato, che tanto più avrei desiderato da noi credenti. Io cerco di confessarmi ogni quindici giorni, avrei desiderato farlo addirittura settimanalmente come lei spesso ha consigliato ad alcuni, ma sono costretto a cambiare ed alternare i confessori perchè ogni qualvolta mi sono confessato con lo stesso ad esempio 2 volte in un stesso mese mi è stato consigliato di pensare di rivolgermi ad un medico come se chi si confessa spesso e ricade in alcuni peccati, specie nei rapporti in famiglia con moglie e figli, ha bisogno di cure mediche e non di un sacerdote. Io invece sto male quando non sono in grazia di Dio e solo con il sacramento della Riconciliazione mi sento liberato dal peccato e più tranquillo nella vita che può terminare in qualsiasi momento e la mia prima preoccupazione nella vita è quella di farmi trovare con le lucerne accese in quanto, ripeto, mi sento e sono un peccatore sempre bisognevole dell’amore di Dio e del suo perdono.
Cosa mi consiglia, mi dica dove sbaglio e come migliorare spiritualmente e anche praticamente nell’accosto al sacramento della penitenza.
La ringrazio di cuore e che Gesù con Maria l’accompagni sempre nel suo fecondo ministero.
Michele


Risposta del sacerdote

Caro Michele,
1. il Signore non si sbaglia neanche quando permette che al nostro fianco non ci siano persone sante su cui appoggiare e alle quali ricorrere.
Credo che ci sia un disegno salvifico in questo: il Signore vuole che cerchiamo solo Lui.
Solo Lui è il nostro Dio, il nostro sostegno e nella vita dobbiamo imparare a cercare sempre di più Dio solo.
Chi non si è accorto che mezz’ora davanti al tabernacolo è più fruttuosa, illuminante e santificante che mezz’ora di sfogo con un amico, dopo il quale non di rado si sente addirittura l’esigenza di andarsi a confessare per quanto si è detto e agitato nel proprio cuore?
Sembra quasi di dover toccare con mano questa pedagogia divina, per la quale siamo indotti a non trovare sostegni umani definitivi, per dover ricorrere solo a Dio, solo a Gesù Cristo.

2. Mi dispiace invece per la situazione incresciosa in cui ti trovi a proposito della confessione.
Devi pregare perché il Signore ti faccia trovare un confessore con quale tu possa andare anche settimanalmente.
Certo la nostra confessione deve essere integra per quanto riguarda i peccati gravi, ma deve essere anche breve.
Se è breve qualsiasi sacerdote si trova disposto ad ascoltarla.

3. Qualora un sacerdote ti dicesse di andare dal medico o dallo psicologo tu digli pure con molta serenità che i medici e gli psicologi non possono togliere i peccati, non possono cancellarli dalla nostra anima.
Questo non è il loro compito e tanto meno è in loro potere.
Togliere i peccati lo può fare solo Dio.
E sulla terra lo può fare solo il sacerdote.

4. Dal momento che i sacerdoti hanno diverse cose da fare, cerca di chiedere quale potrebbe essere il momento in cui li disturbi di meno, in cui li puoi trovare con certezza per una breve confessione, e se sono disponibili ad ascoltare la tua confessione ogni quindici giorni oppure una volta la settimana.

5. Qualora avessi la consapevolezza di essere in peccato mortale, compi subito un atto di dolore perfetto, che include il proposito della confessione.
In tal modo, anche se non sei ancora confessato, cominci già a tenere in mano la lucerna accesa, ritrovi lo stato di grazia (anche se per ora non potrai fare la S. Comunione) e ti metti nella disposizione di incontrare il Signore.

6. Ti consiglio anche di pregare per il tuo confessore perché il Signore lo illumini e lo santifichi sempre di più.

Ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo