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Quesito
Caro Padre Angelo,
vorrei porle delle domande forse banali sugli angeli custodi e la prego di scusarmi per la mia ignoranza.
– come vengono scelti gli angeli custodi da assegnare alle persone?
– come può essere utile a un ateo che rifiuta l’esistenza di Dio?
– esistono angeli custodi più “abili” degli altri, capaci di indirizzare meglio le azioni della persona affidata?
– che limiti di azione hanno per poter svolgere efficacemente il loro compito?
La ringrazio e la saluto con affetto.
Maria
Risposta del sacerdote
Cara Maria,
1. gli angeli vengono assegnati agli uomini secondo la discrezione di Dio, il quale dà ad ognuno l’angelo che gli è necessario.
Il Catechismo Romano del concilio di Trento scrive: “Un particolare aspetto di questa provvidenza si rivela negli angeli, che sono i suoi ministri per la nostra salvezza.
Dio infatti ha affidato alla schiera degli angeli il compito di custodire e difendere il genere umano e di vegliare a fianco di ogni singolo uomo la sua protezione difesa.
Come i genitori scelgono delle guide dei tutori per i figli che si accingono a viaggiare attraverso regioni insidiose e sentieri pericolosi, così il padre divino, sul cammino che ci guida la patria celeste, ho voluto assegnare a ciascuno di noi un angelo che ci fosse accanto nei pericoli, ci sostenesse nelle difficoltà, ci guidasse tra le insidie, ci proteggesse negli assalti del male, in modo da non smarrirci dal retto cammino, vittime delle trame e degli agguati del nemico” (§ 370)
2. Anche agli atei viene dato un angelo perché li porti alla conoscenza di Dio e alla salvezza.
3. Gli angeli rispettano la libertà delle persone.
Se qualcuno rifiuta il loro intervento, essi non cessano di esortare attraverso i richiami della coscienza e continuano ad esercitare su di essi una certa protezione al fine di portarli alla conversione.
Ma non compiono alcuna interferenza nelle decisioni umane.
4. Gli angeli sono ognuno diverso da un altro.
È pertanto presumibile che Dio assegni a ciascuno un angelo secondo le sue particolari necessità.
A Tobia, ad esempio, non ha segnato un angelo, ma un arcangelo.
5. Il Catechismo della Chiesa Cattolica scrive: “Dal suo inizio fino all’ora della morte la vita umana è circondata dalla protezione e dall’intercessione degli angeli.
Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita. Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli angeli e degli uomini, uniti in Dio” (CCC 336).
6. Si legge ancora il Catechismo Romano: “L’importanza e il valore di questo ministero degli angeli sono documentati dalle numerose pagine della Scrittura, nelle quali gli spiriti angelici – creature intermedie tra Dio e gli uomini – appaiono inviati a compiere gesta mirabili per la difesa e la protezione degli uomini; il che dimostra, anche se non sempre possiamo sperimentarne sensibilmente la presenza e l’aiuto, l’esercizio continuo della loro tutela in nostro favore.
Così l’angelo Raffaele si accompagna a Tobia come sua guida nel viaggio e lo riconduce incolume al padre, dopo averlo salvato dallo squalo vorace e sottratto dall’assalto del demonio; è ancora l’angelo Raffaele ad ammaestrare Tobia sui doveri della vita coniugale e a ridonare la vista al vecchio padre cieco (cfr Tb 5,5).
Così pure un angelo liberò Pietro dal carcere: lo svegliò dal sonno, sciolse le sue catene, gli impose di seguirlo finché l’apostolo non fu libero e sicuro (cfr. At12)” (§ 370).
7. Prosegue il Catechismo Romano: “Esempi simili sono numerosissimi nella Scrittura. Essi sono un indice dell’importanza suprema che il ministero degli angeli ha non solo in certe determinate circostanze, ma abitualmente in favore degli uomini guidati e protetti dalla nascita alla morte nel cammino verso l’eterna salvezza.
Ciò deve suscitare in noi un senso di profondo sollievo e di supremo conforto, ma soprattutto l’infinita gratitudine verso l’onnipotente provvidenza di Dio che si prende tanto cura di noi sue creature”.
Con l’augurio di fruire in pienezza di questo preziosissimo ministero, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo