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Quesito

Caro Padre Angelo,
è da tempo che rifletto su un problema di carattere, credo, antropologico e di cui non sono riuscito a trovarne soluzione. Ho pensato di esporlo a lei, sempre chiaro e disponibile nel rispondere ai vari quesiti.
Nei Vangeli si narra spesso di persone possedute da “spiriti immondi” o demoni, e l’idea che si ha è che il demone sia proprio dentro la persona; ad esempio, in Mc 5, 8 si legge : “Esci, spirito immondo, da quest`uomo!”.
Riflettendo ora sulla costituzione antropologica dell’uomo, come composto di anima e corpo, entrambi principi essenziali, distinti ma non separati, mi sorge la seguente domanda: come può dunque uno spirito (immondo o non) trovare “spazio” dentro una persona?
La ringrazio per una sua risposta.
Cordialmente, Luca.


Risposta del sacerdote

Caro Luca,
1. trova spazio in un certo modo simile a quello per cui l’anima, che è spirituale, vivifica il corpo e in esso vive.
Con questa diversità: che l’anima è legata al corpo in maniera trascendentale e come suo principio intrinseco. Vale a dire che con tutta la sua essenza vuole essere forma vitale del corpo: Ugualmente il corpo è in relazione trascendentale con l’anima, nel senso che non può vivere senza di essa.
E per questo giustamente osservi che anima e corpo sono tra loro distinti, ma non separati.
Nella possessione invece il demonio, come un intruso, agisce dall’interno del corpo e muove i sensi in modo che siano in suo potere, e non più in potere dell’uomo. Durante i momenti di “crisi” Satana li muove come vuole.
Si tratta dunque di una specie di violenza, fatta dall’interno del corpo.

2. Va precisato ancora che il diavolo non entra direttamente nel cuore della persona, e cioè nella sua anima, ma solo nel corpo.
San Tommaso afferma: “Che Satana entri in un uomo si può intendere in due modi.
O perché entra nel corpo di un uomo, com’è evidente in coloro che sono vessati fisicamente dal demonio; e allora il diavolo entra nell’uomo col proprio essere.
Oppure perché entra nella sua anima, nel senso che il demonio s’inserisce col proprio essere nella mente umana. Ma in tal senso nessuno all’infuori di Dio può entrare nell’uomo.
Infatti l’anima razionale non ha le dimensioni della quantità, così da poter contenere entro quella sua estensione una creatura qualsiasi.
In essa invece non può trovarsi se non quella realtà che le dà l’essere, e che è là per la propria virtù. Ma dove si trova la virtù di Dio, c’è pure l’essenza di Dio: perché in Dio l’essenza s’identifica con la virtù, o potenza. Perciò è evidente che Dio si trova essenzialmente nell’anima” (Commento al vangelo secondo Giovanni 13,27).

3. Fatte queste distinzioni, probabilmente qualche cosa è più chiaro.
Tuttavia, caro Luca, noi non parliamo di queste realtà come se fossero conclusioni di teoremi.
Ne parliamo perché la realtà ce le impone e ci mostra casi di possessione.
Ne parliamo con sicurezza anche perché Cristo, come tu stesso hai osservato, comanda ai demoni di “uscire”: “Esci spirito immondo da quest’uomo” (Mc 5,8).
San Tommaso, da pari uso, ha distinto bene in che modo il diavolo possa essere dentro una persona: possiede solo il corpo, e, attraverso di esso, condiziona l’anima, ma non agisce direttamente sull’anima.
L’anima infatti, essendo spirituale, non ha “spazio” per cui un altro possa entrare direttamente in lei.
L’anima, come spiega San Tommaso, è soggetta solo al suo autore, cioè a Dio, il quale mediante la grazia abita in lei anche in un modo nuovo.

Ti ringrazio per il quesito e ti saluto cordialmente.
Ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo