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Quesito
Caro padre come sta?
Spero bene, non la sento da un pò di tempo.
Ho avuto periodi difficili riguardo la mia fede ma comunque sono qui.
Chiedo a lei 2 consigli,
Come sentire sempre più la fede. So che pregare è il modo migliore.
Ma se nella sua esperienza ha avuto modo di sentire la fede più forte facendo anche altro mi aggiorni.
E le chiedo come comportarmi con questo amico (già accennato la scorsa lettera) che si vuole confessare.
Lui di fede sa poco, già un primo miracolo che non bestemmia più.
Ho imparato molto da lui. Pensi, non ha vergogna di dire ai suoi amici (tutti atei e bestemmiatori), che vuole andare a Messa e che si vuole confessare, mentre molti si vergognano a dirlo (a mio malgrado anche a me succede spesso).
Anche se sembra una sciocchezza non lo è per un ragazzo abituato ad un ambiente dove i giovani prendono in giro chi è credente anche non praticante, si figuri chi va a Messa!
Lui senza vergogna come se fosse la cosa più naturale e giusta (che difatti lo è) l’ha detto a tutti i suoi amici.
Ho imparato il coraggio ma specialmente la sua azione ha fatto sì che magari altri camminino sulla buona strada, magari col suo coraggio ha incuriosito gli altri, magari ha aperto la strada per loro.
In molti si sono convertiti per il buon esempio dei fratelli come i missionari e i santi.
Preghi molto su di me e su questo mio amico, che si chiama ….
Per concludere, sta sera ho letto qualche riga di un libro su Maria (trattato della vera devozione a Maria) molto bello, il saluto angelico è la preghiera che diede inizio alla salvezza dell’umanità.
Quindi preghiamo insieme l’ave per il mondo e per il nostro amico, più preghiamo per gli altri e più ne beneficiamo noi stessi, perché siamo tutti collegati da una rete.
Buona notte, spero che il suo cammino sia luminoso e pieno di gioia, preghi per me.
Andrea
Risposta del sacerdote
Caro Andrea,
1. sono contento per quel tuo amico, il cui cognome è ….
Questo amico neo convertito è un dono per te ed è un richiamo esplicito che il Signore ti da per essere testimone aperto e sincero della tua fede come lo è lui.
La sua testimonianza, oltre a portare i suoi frutti già adesso, è come un seme che il Signore getta nel cuore dei suoi amici.
Questo seme rimane lì, anche se talvolta viene ridicolizzato.
A suo tempo germoglierà. In alcuni ci vorrà tanto tempo perché germogli. Ma capiterà un momento nella loro vita in cui rientreranno in se stessi e la testimonianza di quel loro amico si farà sentire forte e seducente.
La superficialità e l’assenza di vita interiore dei compagni di adesso non costituirà per loro alcun richiamo.
Del resto il vuoto, l’assenza di vita interiore e la superficialità che cosa potranno dare a chi desidera qualche cosa che riempia il cuore e dia senso alla propria vita?
2. Adesso vengo alla tua domanda: come si fa a sentire sempre di più la propria fede.
Come hai detto tu stesso, la prima strada è quella della preghiera.
Ce l’insegna il Vangelo. Un giorno “gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!»” (Lc 17,5-6).
È importante questa strada perché è esperienza comune che la richiesta dell’aumento della fede viene sempre esaudita se ci sono le debite condizioni.
Per questo, se preghi con il santo Rosario potresti dedicare di tanto in tanto questa preghiera perché il Signore aumenti la fede in te, la dia a quelli che non l’hanno, la sostenga e l’accresca in quelli che ce l’hanno.
3. Ma poi ci sono anche altre strade.
La prima consiste nel conservarti in grazia di Dio.
Se vivi col peccato mortale la fede è ridotta a pura conoscenza e di fronte alle parole di vita eterna di Nostro Signore non provi nulla.
Giustamente la Sacra Scrittura ci ricorda attraverso le parole di San Giacomo che la fede senza le opere (e cioè senza la grazia) è morta (Gc 2,26).
Come un morto non sente niente, così chi vive in peccato mortale sente poco o nulla in riferimento alle realtà soprannaturali.
Quando si è privi della grazia si avverte come un abisso che separa da Dio. È un abisso analogo a quello che c’era tra Lazzaro che si trovava in paradiso e il ricco epulone che era all’inferno (Lc 16,26).
Avviene tutto il contrario per chi vive in grazia di Dio. La comunione col Signore è da cuore a cuore. E la si sente.
4. Una seconda strada consiste nell’ascolto della Parola del Signore e nel desiderio di metterla subito in pratica.
Allora la parola di Dio fa lievitare tutta la nostra vita rendendola bella, gustosa, fragrante.
Così faceva ad esempio san Domenico. Non si accontentava di ascoltare la parola di Dio.
Persuaso che questa Parola è una Parola che porta vita eterna si sforzava subito di metterla in pratica.
Dai contadini aveva imparato questo: che il grano viene meglio custodito quando è seminato nei solchi della terra piuttosto che quando è solo conservato nel granaio.
5. Certo, bisogna conservare la Parola di Dio nel granaio, e pertanto è necessario custodire la Parola di Dio nella propria memoria, nel proprio cuore.
Ma poi è necessario passare dalle parole ai fatti.
Ad esempio puoi fare così.
Dopo la Comunione chiediti subito: in che modo posso plasmare la mia vita con la luce del Vangelo di oggi?
O meglio, più che chiederlo a te, domandalo al Signore.
Vedrai che il Signore ti suggerirà ben presto qualche cosa.
Questo suggerimento non dimenticarlo. È prezioso. Tornavi sopra sopratutto quando reciti il Rosario.
Faccio riferimento al Rosario perché questa preghiera è molto larga e permette molte riflessioni.
Allora durante questa preghiera puoi domandarti: la parola del Signore la sto facendo fruttificare o la conservo solo nel granaio come in un dimenticatoio?
6. Proprio a questo allude la Sacra Scrittura quando in San Giacomo dice: “Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio: appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era” (Gc 1,22-24).
Quando compi questo passaggio senti che la Parola di Dio è gustosa e amabile.
E senti anche subito il desiderio di comunicare agli altri questo tesoro.
Mi fermo qui, per questa volta.
Non voglio andare oltre, perché quanto ti ho detto è di importanza capitale.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo
p.s.: Per la confessione del tuo amico puoi aiutarlo presentandogli i 2 schemi di Esame di coscienza pubblicati a suo tempo nel nostro sito:
?AD – Schema di esame di coscienza per la confessione …
www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=4201
Poi accompagnalo alla confessione. Vai insieme con lui.
Portalo magari dal sacerdote dal quale ti confessi tu e, mentre lui si confessa, tu sta in Chiesa e prega per lui.