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Quesito
Caro Padre Angelo,
perché il grande e (mio filosofo preferito) San Tommaso d’Aquino scrisse così duramente contro la donna a tal punto da definirla “un maschio incompleto”?
Può trovarmi brani dell’Aquinate in cui la donna viene rivalutata?
Grazie
Niccolò
Risposta del sacerdote
Caro Nicolò,
1. l’affermazione per cui la donna sarebbe un uomo mancato (mas occasionatus) è di Aristotele (De generatione et corruptione 2,3) e San Tommaso la riporta nella prima parte della Somma teologica, alle questioni 92 e99.
Va ricordato che Aristotele nel Medio evo era ritenuto non solo uno dei tanti filosofi della natura, ma il filosofo della natura per antonomasia. Impossibile quindi contraddirlo.
A questo si aggiunga la mentalità che derivava dall’antico testamento secondo la quale l’animale offerto in sacrificio doveva essere maschio.
2. Tuttavia, nonostante tali fortissimi condizionamenti e anche la conoscenza rudimentale dell’embriologia, San Tommaso dice che rispetto alla dignità della persona “la donna non è un maschio mancato, ma è espressamente voluto da Dio in ordine alla generazione” (Somma teologica, I, 92, 1, ad 1).
Nella questione 99 afferma che “la diversità dei sessi rientra nella perfezione della natura umana” (Somma teologica, I, 99, 2, ad 1).
3. Per quanto concerne l’infedeltà San Tommaso dice che marito e moglie “vanno giudicati alla pari, nel senso che le stesse cose sono lecite o illecite per l’uno come per l’altra” (Suppl., 62, 4).
4. Ma potrei dire che il più bel testo in cui San Tommaso tiene in considerazione la dignità della donna è quello della sua vita.
Ogni pagina da lui scritta porta nell’intestazione la scritta AM, Ave Maria. Ciò significa che la dedicava a Lei, riconoscendo che aveva ricevuto tutto da Gesù Cristo tramite Lei e tramite Lei a Cristo lo faceva risalire come omaggio e atto di amore.
Mi piace anche ricordare che nutriva una particolare devozione verso sant’Agnese, di cui portava sempre con sé una sua reliquia.
Quando accadde che il suo primo segretario, fra Reginaldo, fosse ammalato e pertanto impedito di aiutarlo, applicò le reliquie della Santa sul confratello che all’istante guarì.
In onore di sant’Agnese San Tommaso decise di offrire ogni anno, nella data della festa della Santa, il pranzo agli studenti. Lo fece solo una volta, perché l’anno seguente morì.
5. Sono contento che San Tommaso sia il tuo filosofo preferito.
Giovanni Paolo II ha presentato san Tommaso come esempio eccellente dell’intreccio benefico tra fede e ragione.
Il Papa ricorda che “in un’epoca in cui i pensatori cristiani riscoprivano i tesori della filosofia antica, e più direttamente aristotelica, egli ebbe il grande merito di porre in primo piano l’armonia che intercorre tra la ragione e la fede. La luce della ragione e quella della fede provengono entrambe da Dio, egli argomentava; perciò non possono contraddirsi tra loro” (Fides et ratio 43)
Per San Tommaso, dice il Papa, “la fede è in qualche modo “esercizio del pensiero“; la ragione dell’uomo non si annulla né si avvilisce dando l’assenso ai contenuti di fede; questi sono in ogni caso raggiunti con scelta libera e consapevole” (Ib.).
“E per questo motivo che, giustamente, san Tommaso è sempre stato proposto dalla Chiesa come maestro di pensiero e modello del retto modo di fare teologia” (Ib.).
E fa propria un’affermazione di Paolo VI: “Perciò egli passò alla storia del pensiero cristiano come un pioniere sul nuovo cammino della filosofia e della cultura universale.
Il punto centrale e quasi il nocciolo della soluzione che egli diede al problema del nuovo confronto tra la ragione e la fede con la genialità del suo intuito profetico, è stato quello della conciliazione tra la secolarità del mondo e la radicalità del Vangelo, sfuggendo così alla innaturale tendenza negatrice del mondo e dei suoi valori, senza peraltro venire meno alle supreme e inflessibili esigenze dell’ordine soprannaturale” (Lett. ap. Lumen Ecclesiae 8).
Ti prometto un ricordo nella preghiera perché San Tommaso ti aiuti, ti illumini e ti protegga.
Ti saluto ti benedico.
Padre Angelo