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Quesito
Caro don Angelo,
per caso mi sono imbattuto sul vs sito che trovo molto simpatico e utile.
Sono un 30enne, sposato, cattolico praticante.
Sono cresciuto in una famiglia cattolica, educato al cattolicesimo e ho sempre cercato (non sempre ahimé vi sono riuscito) di seguire gli insegnamenti di Santa Madre Chiesa.
Come tantissime altre persone, la mia fede però non è forte come dovrebbe, ma attanagliata ogni tanto da un qualche dubbio.
Avrei diversi quesiti che vorrebbero avere una risposta, ma inizio da uno col quale mi raffronto quotidianamente.
Possono convivere, secondo lei, in una stessa persona, due “anime” chiamiamole così, una cristiana, cattolica, con tutto ciò che comporta con una di persona che politicamente si sente vicino alla “sinistra”, con tutto quello che comporta?
Si possono conciliare le due “anime”?
Ringraziandola affettuosamente, Le chiedo di ricordarsi della mia famiglia nelle sue preghiere.
Alex
Risposta del sacerdote
caro Alex,
ti rispondo facendo una distinzione tra piano teorico e piano pratico.
1. Sul piano teorico, se per sinistra intendi il pensiero socialista e comunista, la risposta è negativa.
Pio XI nella Quadragesimo anno (1930) aveva detto:
“Più moderato è l’altro partito che ha conservato il nome di socialismo, giacché non solo professa di rigettare il corso della violenza, ma tempera con alcuni ragionamenti la stessa lotta di classe e l’abolizione della proprietà privata, anche se non le ripudia” (QA 112).
E poiché molti cattolici chiedevano se fosse lecito militare nel socialismo e in qualche modo battezzarlo, il Papa affermò “che il socialismo… non può conciliarsi con gli insegnamenti della Chiesa cattolica. Giacché il suo concetto di società è quanto mai opposto alla verità cristiana” (QA 116).
Infatti secondo la dottrina cristiana la persona umana è dotata di corpo e di spirito e ha per scopo, vivendo insieme agli altri, di tendere al proprio bene temporale ed eterno. E questo bene eterno lo consegue nella fedeltà al diritto naturale e alla legge di Dio scritta nel cuore dell’uomo.
“Il socialismo al contrario, ignorando o trascurando del tutto questo sublime fine, sia dell’uomo come della società, suppone che l’umano consorzio non sia istituito se non in vista del solo benessere” (QA 117).
L’obiettivo del solo benessere temporale non fa capire, ad esempio, perché l’aborto, in quanto soppressione di un essere umano innocente debba sempre essere proibito.
La legalizzazione dell’aborto di fatto instaura la dittatura dei più forti contro i più deboli: una dittatura richiesta come diritto; una soppressione degli innocenti attuata gratuitamente a spese dello stato.
Pio XI diceva ai suoi tempi che erede del socialismo sarebbe stato “il bolscevismo” (QA 121). Dobbiamo ammettere che la dittatura dei più forti contro i più deboli è una sorta di bolscevismo.
2. Sul piano pratico le coste molto spesso si presentano in maniera diversa.
Giovanni XXIII nella grande enciclica Pacem in terris ricordava che è necessario fare una distinzione tra le ideologie e i movimenti che ad esse si ispirano.
Diceva: “Va altresì tenuto presente che non si possono neppure identificare false dottrine filosofiche sulla natura, l’origine e il destino dell’universo e dell’uomo, con movimenti storici a finalità economiche, sociali, culturali e politiche, anche se questi movimenti sono stati originati da quelle dottrine e da esse hanno tratto e traggono tuttora ispirazione.
Giacché le dottrine, una volta elaborate e definite, rimangono sempre le stesse; mentre i movimenti suddetti, agendo sulle situazioni storiche incessantemente evolventisi, non possono non subirne gli influssi e quindi non possono non andare soggetti a mutamenti anche profondi.
Inoltre chi può negare che in quei movimenti, nella misura in cui sono conformi alla retta ragione e si fanno interpreti delle giuste aspirazioni della persona umana, vi siano elementi positivi e meritevoli di approvazione?” (PT 57).
3. Pertanto il problema sui rapporti dei cristiani con persone che militano in partiti che originariamente hanno avuta un’ispirazione socialista si pone in maniera diversa da come veniva posta ai tempi di Pio XI.
Diventa legittima la cooperazione con queste persone, ben convinti però che alcuni valori fondamentali, quali il rispetto di ogni persona umana (dall’inizio del concepimento al suo esito naturale), sono valori non negoziabili.
Su questo, come sai, si è pronunciato diverse volte l’attuale Pontefice, Benedetto XVI.
A questo punto si pone il problema della presenza dei cattolici non solo in una coalizione di sinistra, ma anche in una colazione di destra o centro destra.
4. La nota dottrinale della Congregazione per la dottrina della fede circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica (24.11.2002) afferma:
“Quando l’azione politica viene a confrontarsi con principi morali che non ammettono deroghe, eccezioni o compromesso alcuno, allora l’impegno dei cattolici si fa più evidente e carico di responsabilità.
Dinanzi a queste esigenze etiche fondamentali e irrinunciabili, infatti, i credenti devono sapere che è in gioco l’essenza dell’ordine morale, che riguarda il bene integrale della persona.
È questo il caso delle leggi civili in materia di aborto e di eutanasia, che devono tutelare il diritto primario alla vita a partire dal suo concepimento fino al suo termine naturale.
Allo stesso modo occorre ribadire il dovere di rispettare e proteggere i diritti dell’embrione umano.
Analogamente, devono essere salvaguardate la tutela e la promozione della famiglia, fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso e protetta nella sua unità e stabilità, a fronte delle moderne leggi sul divorzio: ad essa non possono essere giuridicamente equiparate in alcun modo altre forme di convivenza, né queste possono ricevere in quanto tali un riconoscimento legale”.
5. In Italia la collaborazione dei cattolici con altri partiti politici attualmente è condizionata anche dalla legge elettorale, che premia la coalizione di maggioranza relativa.
In questa situazione ci si può trovare in grosse difficoltà nel dare il voto ad una coalizione che, qualora risultasse vincente, su tutta la linea fosse capace di imporre in maniera arrogante una legislazione che non tutela i beni fondamentali di una persona, quei beni che non sono negoziabili.
In una prospettiva del genere e se si facesse parte della coalizione vincente, si dovrebbe piuttosto far cadere il governo.
Ti ringrazio di aver attirato l’attenzione su un argomento delicato.
Ti assicuro un ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo