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Quesito
Caro Padre Angelo,
I tre evangelisti raccontano allo stesso modo il battesimo di Gesù nel Giordano e come lo spirito di Dio scende su di Lui in forma di colomba. Una voce dal cielo dice tu sei il figlio prediletto in te mi sono compiaciuto.
Ebbene, questa voce deve averla sentita anche Giovanni, perché più tardi quando si trova in carcere manda a dire a Gesù, sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?
Come si giustifica questa contraddizione?
Grazie per la risposta..
Mario
Risposta del sacerdote
Caro Mario,
1. certamente il Battista sapeva che Gesù era il Messia.
L’aveva indicato al mondo, dopo aver ricevuto una precisa indicazione da parte di Dio.
Ecco che cosa riferisce il Vangelo: “Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio»” (Gv 1,32-34).
Su questo non aveva alcun dubbio, essendo stato certificato dal Cielo stesso.
2. La spiegazione che viene data è la seguente: i suoi discepoli avevano un po’ di invidia verso Gesù come si apprende da questo passo evangelico: “Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione. Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui” (Gv 3,25-28).
Inoltre non condividevano il fatto che i discepoli di Gesù non digiunassero come loro: “Allora gli si accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?»” (Mt 9,14).
3. Ecco allora perché Giovanni manda dei discepoli a chiedergli se è lui colui che deve venire: perché Gesù glielo mostri con i fatti.
Infatti “Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!»” (Mt 11,4-6).
4. Ma proprio quest’ultima affermazione “E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo” offre alla Bibbia di Gerusalemme lo spunto per un’altra interpretazione, certamente plausibile e che non contraddice quella presentata.
Giovanni aveva detto che Gesù sarebbe venuto con il ventilabro per fare pulizia nella sua aia (Mt 3,10-12). Ed ecco che adesso Gesù si mostra mite. Perché non fa giustizia? Soprattutto perché lascia Giovanni in prigione?
5. Ecco dunque che cosa scrive la Bibbia di Gerusalemme: “Senza dubitare di Gesù, Giovanni Battista è sorpreso di vedere realizzarsi un tipo di Messia così differente da quello che egli attendeva”.
Proprio la citazione di Isaia fatta da Gesù “ai poveri è annunciato il Vangelo” mostra a Giovanni che “le sue opere inaugurano l’era messianica, ma sotto forma di benefici e di salvezza, non di forza e di castigo”.
In linea con quello che aveva detto iniziando la sua predicazione nella sinagoga di Nazaret: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato»” (Lc 4,17-21).
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo