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Quesito
Caro padre Angelo,
vorrei chiederle come mai nell’Antico Testamento Dio impose come segno dell’alleanza col suo popolo della circoncisione?
La circoncisione è un atto che, considerando le abilità e le conoscenze igienico chirurgiche dell’epoca poteva essere rischioso per la salute delle persone.
Perché Dio Come segno l’alleanza impose di compiere un atto che poteva mettere a rischio la salute delle persone?
La ringrazio per la risposta e per le preghiere che contraccambio di cuore.
Che Dio lo benedica
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. la circoncisione era una pratica molto diffusa in alcune popolazioni antiche.
Nel V secolo avanti Cristo Erodoto asserisce che la pratica della circoncisione era praticata in Egitto per motivi igienici.
Sebbene molto diffusa, non era universale e veniva praticata ai ragazzi dai sei ai quattordici anni.
È certo, inoltre, che fosse una pratica comune in Africa e alcuni affermano che sia stata importata proprio da quel continente.
Era praticata anche in Oceania, evidentemente per motivi indipendenti dall’ebraismo.
2. A parte l’affermazione di Erodoto, i motivi di questa pratica sono incerti.
J. McKenzie nel suo Dizionario biblico dice che nel mondo pagano “più probabilmente si trattava di un rito di iniziazione con significato religioso o magico. Sembra che quasi sempre fosse praticata all’età della pubertà come rito di passaggio dalla fanciullezza alla virilità o come preparazione al matrimonio: forse si pensava che la circoncisione facilitasse i rapporti sessuali”.
Lo spargimento di sangue era una specie di sacrificio cruento con cui si esprimeva la convinzione che la vita è dominio della divinità e che l’atto sessuale attinge da Dio o significato e fecondità.
3. Il profeta Geremia (6° secolo avanti Cristo) fa capire che era praticata in molti paesi quando dice: “Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali punirò tutti i circoncisi che rimangono non circoncisi: l’Egitto, Giuda, Edom, gli Ammoniti e i Moabiti e tutti coloro che si radono le tempie, i quali abitano nel deserto, perché tutte queste nazioni e tutta la casa d’Israele sono incirconcisi nel cuore” (Ger 9,24-25).
Geremia, pertanto, allude ad una pratica comune agli israeliti (Giuda) e alle popolazioni straniere e dice in maniera forte che non è sufficiente la circoncisione fisica, ma è necessaria quella del cuore.
Tra le popolazioni antiche vicine ad Israele, solo i filistei non erano circoncisi. Essere incirconcisi era un titolo di disprezzo.
4. Commentando l’espressione di Geremia: “Circoncideteli per il Signore, circoncidete il vostro cuore, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, perché la mia ira non divampi come fuoco e non bruci senza che alcuno lo possa spegnere a causa delle vostre azioni perverse” (Ger 4,4) la Bibbia di Gerusalemme annota: “La circoncisione era in Israele il segno dell’alleanza.
Per Geremia tale segno è privo di qualsiasi valore se non è accompagnato dalla fedeltà interiore, dalla circoncisione del cuore (cfr. Dt 10,16).
Quando Israele decide di ascoltare Yahwè ha gli orecchi “non circoncisi”, quando rifiuta di convertirsi ha il cuore non circonciso. Yahwè stesso, convertendo Israele, circoncide il suo cuore. Gli stranieri da parte loro saranno incirconcisi di cuore e di carne”.
5. Secondo gli studiosi la circoncisione era già praticata anche dagli ebrei. Il comando dato da Dio non è nuovo pertanto.
Rispetto alle altre popolazioni ciò che vi è di caratteristico in Israele è che la circoncisione veniva attuata l’ottavo giorno dalla nascita.
Questo segno doveva ricordare agli israeliti che erano un popolo consacrato a Dio e perciò separato in modo speciale da tutti gli altri.
Doveva pure ricordare la fede e l’obbedienza di Abramo, la giustificazione da lui ottenuta (Rm 4,11) e la promessa fattagli del futuro Redentore, nel quale dovevano credere e sperare.
6. La circoncisione nell’Antico Testamento era inoltre una figura del battesimo per mezzo del quale si diventa membri della Chiesa, che nel Nuovo Testamento è il vero popolo di Dio.
Proprio perché mediante tale rito si ravvivava la fede nel Messia venturo, si riceveva il perdono dei peccati.
San Tommaso afferma che i riti dell’Antico Testamento, tra i quali la circoncisione “non avevano il potere di espiare dall’immondezza dell’anima, cioè dalla colpa. E questo perché l’espiazione dai peccati la può compiere soltanto Cristo, “che toglie i peccati del mondo”, come dice il Vangelo (Gv 1,29).
E poiché il mistero dell’incarnazione e della passione di Cristo non si era ancora realmente compiuto, le cerimonie dell’antica legge non potevano contenere in sé realmente, come i sacramenti della nuova legge, la virtù che emana dal Cristo incarnato ed immolato. Perciò esse non potevano purificare dal peccato, come l’Apostolo insegna, essendo “impossibile che sangue di tori e di capri tolga le colpe” (Eb 10,4). (…).
Tuttavia nel tempo della legge (vale a dire l’Antico Testamento, n.d.r.) l’anima dei fedeli poteva unirsi con la fede a Cristo incarnato ed immolato: e così dalla fede essi venivano giustificati. E di questa fede l’osservanza delle cerimonie era una professione, in quanto esse prefiguravano il Cristo.
Ed ecco perché nell’antica legge venivano offerti dei sacrifici per i peccati: non perché essi stessi mondavano dal peccato, ma perché erano professioni di quella fede che mondava dal peccato.
La legge stessa lo lascia comprendere dal suo modo di di esprimersi. Nel Levitico infatti si legge, che nell’oblazione delle vittime per il peccato “il sacerdote pregherà per lui, e gli sarà perdonato” (Lev cap. 4 e 5); come per dire che il peccato non era perdonato in forza del sacrificio, ma per la fede e la devozione degli offerenti” (Somma teologica, I-II, 103. 2).
7. Con la predicazione degli apostoli venne meno la pratica della circoncisione. Ai pagani convertiti si amministrava il battesimo senza imporre tale rito.
Nonostante la pressione dei giudaizzanti che lo esigevano, il concilio di Gerusalemme confermò la prassi già iniziata, stabilendo che la circoncisione non si dovesse imporre ai pagani convertiti.
Ecco il passo della Scrittura: “Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
Con l’augurio che il Signore trovi il tuo cuore sempre degno del suo, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo