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Quesito

Carissimo padre Angelo,
mi chiamo Luigi e già qualche volta ho approfittato di questo angolo di posta per chiarire alcune questioni che mi assillavano.
La domanda attuale che le porgo è questa: spesse volte dopo la Confessione mi sorgono dei dubbi come ad esempio se ho fatto bene la confessione e se ho accusato bene i peccati. Tutto questo porta in me la perdita di quella pace interiore che il sacramento porta, e mi fa vivere con inquietudine la vita di fede. Mi aiuti lei a superare questi scrupoli perchè io credo molto nel potere del sacramento della Confessione e per me è molto importante.
Un abbraccio e una preghiera.
Luigi.


Risposta del sacerdote

Caro Luigi,
1. se nella confessione accusi tutti i peccati gravi commessi dall’ultima confessione e di cui hai memoria, non devi turbarti.
Il nostro avversario è molto geloso della nostra pace e cerca di farci perdere molto tempo nel farci rinvangare e angosciare. Nel frattempo invece noi potremmo compiere tanti atti di amore per Dio e prendere possesso dei tesori della sua vita divina.
San Giovanni Bosco diceva che tutto ciò che turba e porta via la pace non viene da Dio.

2. Pertanto ti consiglieri di comportarti così: se dopo la confessione ti assalgono dubbi, anziché perdere tempo ad angustiarti, recita un atto di dolore o un salmo o qualche altra preghiera per domandare nuovamente perdono dei peccati commessi e accusati.
Così non perderai tempo e nello stesso tempo farai grande profitto. Il pentimento dei nostri peccati non è mai troppo ed è anche l’elemento principale e assolutamente indispensabile nel sacramento della Confessione.

3. Rileggendo le tue precedenti email, e constatando che in questo momento non vi sono peccati gravi nella tua vita, ti direi di fare così: in ogni confessione dì pure che intendi accusarti anche dei pensieri e delle impurità che vi possono essere stati nella tua vita affettiva, precisando tuttavia che non ci sono state cadute gravi.

Ti ringrazio, prometto una preghiera per te e per la tua famiglia che si sta ulteriormente dilatando (Deo gratias!) e Vi benedico.
Padre Angelo