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Quesito

Gentile padre Angelo,
gradirei molto avere un chiarimento sul rapporto tra matrimonio cristiano (cioè quello tra due soggetti battezzati) e il matrimonio naturale, che è quello, indubbiamente pienamente lecito e pienamente valido (tanto più che è quello che riguarda dal punto di vista numerico la maggior parte del genere umano) che interviene tra soggetti che non fanno parte della Chiesa. Vorrei capire che cosa succede se due coniugi non battezzati, magari legati dal vincolo matrimoniale da molti anni e con prole magari già adulta, addivengono alla fede cristiana cattolica. Che sarà di loro? Dovranno celebrare un matrimonio religioso oppure il loro vincolo matrimoniale naturale, già indubbiamente valido, si trasformerà per così dire automaticamente, per effetto del sopravvenuto battesimo, nel matrimonio sacramento? Tra l’altro credo che non si tratti affatto di un’ipotesi accademica, bensì di un caso non del tutto infrequente in contesti diversi dal nostro.
La ringrazio dell’attenzione e della risposta che vorrà darmi con tutto il suo comodo, giacché mi rendo conto, leggendo la sua corrispondenza, che viene chiamato a rispondere a domande di ben maggiore importanza riguardante concreti problemi di coscienza di coloro che le pongono.
Vito Putignano


Risposta del sacerdote

Caro Vito,
1. Il matrimonio è l’istituzione voluta da Dio per il perfezionamento reciproco degli sposi e per sua stessa natura destinato alla generazione ed educazione dei figli.
È stato voluto da Dio all’alba della creazione e, come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica, anche dopo il peccato originale ha conservato la capacità di perfezionare i coniugi e la benedizione di Dio: “dopo la caduta, aiuta a vincere il ripiegamento su di sé, l’egoismo, la ricerca del proprio piacere, e ad aprirsi all’altro, all’aiuto vicendevole, al dono di sé” (CCC 1608).
Anche se viene celebrato fra due persone non battezzate è un vero matrimonio.
La stragrande maggioranza dell’umanità si trova in questa condizione.

2. Nell’eventualità che due coniugi non battezzati si convertano a Cristo e si facciano battezzare non si richiede che celebrino una nuova funzione. Sono già sposi.
Dal momento in cui vengono battezzati, vengono innestati come tralci alla vite che è Cristo e da lui attingono una modalità nuova, quella soprannaturale, di amarsi e di educare la prole.
Il Concilio Vaticano II ricorda che l’amore coniugale “viene assunto nell’amore divino e viene sostenuto e arricchito dalla forza redentiva del Cristo e dalla azione salvifica della Chiesa” (GS 48).
Non si tratta di un nuovo matrimonio, ma dello stesso matrimonio precedente che adesso viene elevato a sacramento, a segno comunicativo di grazia.

Ti ringrazio per la gentilezza e per il quesito, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo