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Quesito

Venerabile Padre Bellon
Ho cercato nel sito una domanda sulla questione dei segreti tra gli sposi. Concretamente se sia giusto avere segreti tra marito e moglie o se bisognerebbe essere uno anche in questo. Stranamente non ho trovato niente in merito – essendo questo secondo me una cosa importante mi sembra strano. Magari mi sa dire qualcosa?
Deo Gratias
Freundliche Grüsse, Cordiales salutations, Cordiali saluti
Marco


Risposta del sacerdote

Caro Marco, 
1. di per sé non dovrebbero esserci segreti tra gli sposi.
Secondo San Tommaso il matrimonio è la massima forma di amicizia (maxima amicitia), cioè la più grande delle amicizie, o, come traducono alcuni, “una grandissima amicizia” (Somma contro i Gentili, III, 123).

2. Per San Tommaso si tratta della più grande amicizia perché realizza tra l’uomo e la donna una triplice altissima unione (triplex coniunctio):
quella dell’unione affettiva (per affectum dilectionis), che è così grande da indurre gli sposi a lasciare quanto da un punto di vista naturale hanno di più caro: i propri genitori; 
quella della vita comune (per conversationem), come si desume dalle parole della Scrittura “si unirà alla sua donna”, per la quale condividono ogni cosa; 
e quella dell’unione carnale (per carnalem coniunctionem) perché qui ci si dona interamente non solo nell’anima, ma anche nel corpo, come si evince dalle parole “i due formeranno una carne sola” (Gn 2,24; Ef 5,31 (cfr. Commento agli Efesini, 5,22ss.).

3. Il Papa San Paolo VI nell’enciclica Humanae vitae, parlando dell’amore coniugale, scrive: “È amore totale, vale a dire una forma tutta speciale di amicizia personale, in cui gli sposi generosamente condividono ogni cosa, senza indebite riserve o calcoli egoistici. Chi ama davvero il proprio consorte non lo ama soltanto per quel che riceve da lui, ma per se stesso, lieto di poterlo arricchire del dono di sé” (HV 9).

4. Ci sono tuttavia alcune cose che non si possono condividere o non è opportuno condividere.
È doveroso condividere ciò che arricchisce il coniuge.
E poiché la rivelazione dei nostri peccati o delle nostre infedeltà non arricchisce, ma potrebbe nuocere gravemente al matrimonio, non è opportuno condividere quello che Dio nella sua misericordia ha cancellato mediante la confessione sacramentale.
Questo, evidentemente, in via generale perché in determinati casi un coniuge potrebbe aver bisogno dell’aiuto dell’altro per risollevarsi  dalle proprie cadute.

5. Ugualmente non devono rivelare e i peccati altrui, soprattutto se non sono certi, perché possono indurre il coniuge a mancare di carità pensando male del prossimo o divulgando a sua volta quanto gli è stato riferito.
Si dimentica facilmente che la diffamazione lede la giustizia e richiede la riparazione.

6. Non si devono rivelare inoltre i segreti che gli sono stati affidati. 
Così come non si devono rivelare i segreti legati alla propria professione.
Ad eventuali domande si può rispondere in maniera generica, facendo delle restrizioni mentali. Ma non si deve scendere in ciò che è oggetto di segreto professionale.

7. Infine anche tra i coniugi va custodito quel pudore spirituale per cui nella Sacra Scrittura si legge. “È bene tener nascosto il segreto del re, ma è cosa gloriosa rivelare e manifestare le opere di Dio” (Tb 12,7).
I segreti del re sono le realtà che riguardano il rapporto personale con Nostro Signore. Ci sono atti di pazienza, di umiltà, di generosità, di dedizione, di carità… che non si devono palesare. Gesù ha detto: “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra” (Mt 6,3).
È sufficiente che lo sappia il Padre nostro che vede nel segreto e il Padre nostro che vede nel segreto non ci farà perdere la nostra ricompensa (cfr. Mt 6,6).

Ti ringrazio per l’augurio espresso in tre lingue, proprio della tua nazionalità svizzera.
Lo contraccambio di cuore. Ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo