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Quesito

Caro Padre Angelo, 
la contatto per chiedere un suo parere sulla devozione e la consacrazione al Cuore Castissimo di San Giuseppe, che viene raccomandata dal (presunto) veggente di (….), insieme ai Sacri Cuori di Gesù e Maria.
In merito a questo si è aperto un dibattito con una persona a me cara, in quanto io sono contrario e lei favorevole. Le mie perplessità sono le seguenti:
1) Per quanto San Giuseppe un eminentissimo santo, credo rappresenti un errore teologico consacrarsi al cuore di una persona umana, all’infuori della tutta santa Immacolata Concezione, che è una cosa diversa.
2) Non mi pare avveduto, al di là della veridicità delle apparizioni o meno (per sintesi evito di approfondire, mi limito a scrivere che ravviso elementi contrastanti tra loro), praticare una devozione raccomandata da un veggente le cui apparizioni non sono state ufficialmente riconosciute dalla Chiesa, seppur approvate da un vescovo locale. (…).
La ringrazio in anticipo e porgo cordiali saluti in Gesú e Maria.
M.C.


Risposta del sacerdote

Carissimo, 
1. premetto che non conosco l’apparizione di cui mi scrivi. Leggendo la tua mail è la prima volta che ne sento parlare.
Colgo l’occasione di quanto mi hai scritto per fare alcune precisazioni.

2. Mi pare utile anzitutto tornare su quanto ha scritto il Direttorio su pietà popolare e liturgia della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti a proposito della consacrazione a Maria.
Ecco che cosa dice: “Nei confronti della pia pratica della consacrazione a Maria non sono rare le espressioni di apprezzamento dei romani pontefici e sono note le formule da essi pubblicamente recitate.
Un ben conosciuto maestro della spiritualità sottesa a tale pratica è San Luigi Maria Grignion de Monfort, il quale proponeva ai cristiani la consacrazione a Cristo per le mani di Maria, come mezzo efficace per vivere fedelmente gli impegni battesimali.
Alla luce del testamento di Gesù (cfr. Gv 19,25-27), l’atto di consacrazione è infatti riconoscimento consapevole del posto singolare che occupa Maria di Nazareth nel mistero di Cristo e della Chiesa, del valore esemplare e universale della sua testimonianza evangelica, della fiducia nella sua intercessione e nell’efficacia del suo patrocinio, della molteplice funzione materna che essa svolge, quale vera madre nell’ordine della grazia, in favore di tutti e di ciascuno dei suoi figli.
Si osserva tuttavia che il termine consacrazione è usato con una certa larghezza e improprietà: si dice per esempio consacrare i bambini alla Madonna, quando in realtà si intende solo porre i piccoli sotto la protezione della Vergine e chiedere per essi la sua materna benedizione. 
Si comprende anche il suggerimento proveniente da più parti di utilizzare al posto di consacrazione altri termini, quali affidamento o donazione.
Infatti, nel nostro tempo, i progressi compiuti dalla teologia liturgica e la conseguente esigenza di un uso rigoroso dei termini suggeriscono di riservare il termine consacrazione all’offerta di se stessi che ha come termine Dio, come caratteristiche la totalità e la perpetuità, come garanzia l’intervento della Chiesa, come fondamento i sacramenti del Battesimo e della Confermazione” (n. 204).

3. Venendo adesso al nostro dunque: ci si può consacrare a San Giuseppe?
Qui, più ancora che nei confronti della Madonna che ci è stata data da Nostro Signore come madre nell’ordine della grazia, è più giusto usare il termine di affidamento.
Ci si può affidare a San Giuseppe perché è il primo tra i Santi (la Madonna è al di sopra di tutti Santi), come del resto ci si può affidare anche ad altri Santi.
In passato alcuni bambini venivano affidati a Sant’Antonio perché erano stati miracolati per sua intercessione. E in segno di questo portavano il saio francescano fino a una certa età.
Era una testimonianza pubblica della protezione ottenuta da Sant’Antonio e nello stesso tempo come una invocazione perenne per essere da lui custoditi per una vita santa, in altre parole per il Signore.

4. Infatti per consacrazione si intende essere sottrarre una realtà all’uso profano per riservarla unicamente alla lode di Dio.
Per questo è più giusto usare il termine consacrazione solo in riferimento a Dio.
La consacrazione che si fa alla Madonna è diversa dalla consacrazione che si fa a Dio. Quando viene fatta, è solo un mezzo per consacrarsi meglio a Dio.

5. Infatti mentre la consacrazione a Dio è una consacrazione assoluta perché tocca il senso stesso della nostra vita che è quello di offrire i nostri corpi come sacrificio vivente, santo e a lui gradito perché è il nostro culto spirituale (cfr. Rm 12,1), la consacrazione alla Madonna è relativa a questo obiettivo.
Per questo il Direttorio dice che è più appropriato parlare di affidamento che di consacrazione.

6. Questo vale anche per San Giuseppe.
Consacrarsi al suo castissimo cuore significa affidarsi a San Giuseppe perché custodisca del tutto casto il nostro cuore e il nostro corpo perché siano sacrificio vivente, santo e gradito a Dio, e perché  per sua intercessione e protezione diventiamo con tutta la nostra vita culto spirituale offerto a Dio.

7. Non deroga alla grandezza di Maria che qualche causa, come quella della purezza, venga destinata in subordine anche a quella del suo castissimo sposo San Giuseppe oppure di San Tommaso d’Aquino perché proprio per mezzo di lei sono diventati così santi e così puri.

8. In conclusione, precisando il significato dei termini, usando preferenzialmente il termine affidamento piuttosto che quello di consacrazione e indipendentemente dalla veridicità delle apparizioni di cui mi scrivi, è esatto parlare di affidamento a San Giuseppe.
Dio stesso ha affidato a San Giuseppe il compito di custodire la Santa famiglia.
Molte persone affidano a San Giuseppe la protezione del loro lavoro e dell’economia familiare.

Ti ringrazio del quesito, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo