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Quesito

Carissimo Padre Angelo,
non è la prima volta che le scrivo e vorrei, innanzitutto, ringraziarla per avermi aiutato a risolvere una difficile situazione morale. 
Vorrei porle un quesito teologico, quello relativo alle cosiddette “anime vaganti” che alcuni esorcisti e sacerdoti sostengono che esistano. Io ho sempre saputo che dopo la morte ed il giudizio particolare, le anime fossero destinate all’Inferno o al Paradiso, spesso passando per il Purgatorio prima di giungere alla Beatitudine eterna. La teoria di queste anime che vagherebbero per una zona buia sulla Terra prima di avere una destinazione eterna, è un problema non ancora risolto o è un’eresia? Lei cosa ne pensa?
La saluto di cuore, mi ricordo di lei nella preghiera e le chiedo di benedirmi e di pregare per me.
Cordialmente,
Vittorio 


Risposta del sacerdote

Caro Vittorio, 
1. non c’è nulla di certo a proposito delle cosiddette anime vaganti.
O meglio, l’unica cosa certa è che non sono quelle che si trovano in paradiso.
Pertanto potrebbero essere quelle che si trovano in purgatorio o all’inferno.

2. A proposito del luogo del purgatorio San Tommaso dice che non vi è nulla di espressamente determinato nella Scrittura. 
Quello che egli dice, lo prende da quanto asserito “dai Santi Dottori ed è in linea con le rivelazioni fatte a molti” (Somma teologica, supplemento, appendice 1, art. 2).
Quest’ultima indicazione è importante perché fa comprendere come San Tommaso non screditi a priori le rivelazioni private.
Egli stesso del resto aveva fruito di rivelazioni da parte della sorella defunta, che gli comunicava di essere in purgatorio e che aveva bisogno della celebrazione di Sante Messe per esserne liberata. Cosa che San Tommaso fece e che fecero gli alunni ai quali egli aveva chiesto tale carità.

3. Ecco allora che cosa dice: “In maggiore consonanza con quanto dicono i Santi Dottori e con la rivelazione fatte a molti il luogo del purgatorio è duplice” (Ib.):
Uno è comune a tutti i giusti che si stanno purificando.
L’altro invece “viene accordato per una dispensa. E così si legge di alcuni che furono purificati in luoghi diversi: o per ammaestramento ai vivi, o per aiuto ai morti, in modo cioè che la loro pena, rendendosi nota ai vivi, venisse mitigata dei suffragi della Chiesa” (Ib.).
Pertanto le cosiddette “anime vaganti” potrebbero appartenere a questa tipologia.

4. Ma dal momento che tu parli di esorcisti, per forza di cose ci troviamo dinanzi ad anime che fanno del male.
E queste non possono essere le anime del purgatorio, le quali sono anime sante, sebbene ancora bisognose di purificazione. Quando si manifestano, è per domandare suffragi o per rivelare la loro comunione con noi, la loro vicinanza e anche l’aiuto che ci può derivare dai loro meriti. Perché sebbene per ora non possano fruirne perfettamente, tuttavia essi stanno sempre davanti a Dio sotto forma di intercessione anche per noi.

5.  Il discorso pertanto si restringe alle anime dei dannati.
San Tommaso in maniera categorica afferma che “gli spiriti dei dannati non sono mai fuori dell’inferno se non per concessione divina, o per l’istruzione o per la prova degli eletti” (Commento alle Sentenze, IV, dist. 44, q. 3, a. 3, 8).
Per l’istruzione degli eletti: per attestare la verità dell’inferno e l’eternità di questa pena.
Per la prova degli eletti: e cioè per l’esercizio delle loro virtù.
Ecco perché le anime dei dannati per concessione divina possono infestare luoghi o cose.
In questo caso allora si rivela efficace l’azione degli esorcisti.

6. San Tommaso aggiunge: “Ovunque si trovino fuori dell’inferno, sempre tuttavia vedono il fuoco dell’inferno come pena preparata per essi; e siccome questa vista è la causa prossima della loro afflizione, ovunque si trovino sono afflitti dal fuoco dell’inferno; come anche i prigionieri, quando si trovano fuori dal carcere, sono in qualche modo afflitti dal carcere, sapendo che a quello sono destinati” (Ib.).

7. Tuttavia quando le anime vaganti dicono di essere le anime dei dannati è necessario essere cauti perché potrebbe trattarsi di demoni. Perché è proprio dei demoni mentire.
Gesù dice del demonio: “In lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna” (Gv 8, 44).

Ti ringrazio del quesito e del ricordo nella preghiera. Lo contraccambio di cuore e volentieri ti benedico. 
Padre Angelo