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Quesito
Caro Padre Angelo
RingraziandoLa per la precedente risposta Le pongo ancora una domanda:
In Romani 2,12 c’è scritto: “Tutti quelli che hanno peccato senza la Legge, senza la Legge periranno; quelli invece che hanno peccato sotto la Legge, con la Legge saranno giudicati.
Infatti, non quelli che ascoltano la Legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la Legge saranno giustificati. Quando i pagani, che non hanno la Legge, per natura agiscono secondo la Legge, essi, pur non avendo Legge, sono legge a se stessi. Essi dimostrano che quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini, secondo il mio Vangelo, per mezzo di Cristo Gesù”.
Cosa vorrebbe significare?
Non riesco proprio a capire…
Chi sono quelli che hanno peccato senza Legge? E in che senso senza Legge?
Che differenza c’è tra ascoltare e mettere in pratica, non è la stessa cosa?
Che cosa significa poi l’ultima frase (da Così avverrà a di Cristo Gesù)?
Grazie per la sua pazienza e per il suo continuo lavoro.
Ricambio le preghiere.
F.B.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. per comprendere il testo è necessario sapere a che cosa si riferisca a San Paolo quando parla di Legge,
Si tratta della legge data da Dio a Mosè, vale a dire del decalogo.
Ora, il decalogo prima di essere scritto su tavole di pietra, è stato scritto nel cuore dell’uomo. Per cui tutti gli uomini di buona volontà possono facilmente riconoscerlo.
2. Quando San Paolo si riferisce a quelli che sono senza legge, vuole indicare i pagani.
Quelli invece che hanno la legge, e cioè il decalogo, sono gli ebrei.
3. Questo testo è molto importante perché ricorda il valore della legge naturale, che è la stessa cosa che la legge morale. Tutti la possono facilmente riconoscere e tutti sono tenuti ad osservarla.
Anche i pagani possono essere persone oneste perché “dimostrano che quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono” (Rm 2,14).
4. Pur non avendo la legge di Mosè, quando si comportano in maniera onesta sono legge a se stessi e il loro comportamento vale tanto quanto il comportamento degli ebrei che osservano la legge di Mosè.
Sono legge a se stessi perché la loro coscienza li giudica, approvando il bene che fanno e disapprovando il male.
5. In questo passo San Paolo vuole mostrare l’imparzialità di Dio.
Quando dice che “tutti quelli che hanno peccato senza la legge, senza la legge periranno” vuol dire che i pagani che hanno trasgredito la legge morale naturale saranno condannati perché questa legge, pur non avendola ricevuta su tavole di pietra, la potevano trovare scolpita nel loro cuore.
6. Inoltre ricorda che non è sufficiente ascoltare la lettura della legge di Mosè per essere trovati giusti davanti a Dio, ma è necessario metterla in pratica.
Questo concetto era già stato ribadito da Gesù Cristo quando aveva detto: “Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: «Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?». Ma allora io dichiarerò loro: «Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!».
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande»” (Mt 7,21-27).
7. San Paolo conclude dicendo che tutto questo sarà manifesta nel giorno del giudizio quando i dettami della coscienza (“i segreti degli uomini”) che accusano o difendono le azioni dei pagani, saranno messi in luce da Gesù Cristo, costituito giudice supremo degli uomini.
“Secondo il mio Vangelo” significa: secondo tutto quello che io vado predicando.
Con l’augurio di ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo