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Quesito
Stimato Padre Angelo,
vorrei farle alcune domande, se non le dispiace…
A) Cosa significa, di preciso, l’espressione "Regno di Dio"? Ha a che fare con la Risurrezione?
B) Come interpretare la frase "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno" (Luca 23,34)
C) Come ricongiungere il Cristo che muore sulla croce per noi e che chiede a noi di amarci come lui ha fatto, con il Cristo che, per qualche motivo, era ostile ai farisei e ai sadducei e che ha scatenato disordini al Tempio? Per quale motivo Gesù ce l’aveva coi farisei (veda la parabola del pubblicano e del fariseo)? Perché ha scatenato i disordini al Tempio se era un uomo mite?
Ringraziamenti anticipati
Cordiali saluti
Saluti
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. l’espressione “regno di Dio” è un modo di dire proprio di Matteo (4,17) rispondente alla preoccupazione giudaica di sostituire il Nome temibile di Dio con una metafora.
Sta ad indicare la presenza operante e salvatrice di Dio in mezzo al suo popolo e anche dentro la vita di una persona.
Per ora conosce resistenze, soprattutto da parte dei demoni.
Gesù si riferisce a questo quando dice: Se io scaccio i demoni con lo spirito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio” (Mt 12,28).
I credenti devono cercare soprattutto questa presenza, abbandonarsi fiduciosamente a Dio, a Gesù, alla sua legge. La santità consiste in questo. “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. (Mt 6,33).
Il Regno di Dio sarà realizzato perfettamente con la risurrezione finale.
2. Come interpretare la frase "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno" (Luca 23,34): Mentre gli uomini si inferociscono sempre più contro di lui, Gesù, dimentico dei suoi dolori, si volge al Padre e implora perdono per i suoi nemici. Al fine d’ottenerlo più facilmente, cerca di attenuare la loro colpevolezza, dicendo Non sanno, ecc. In realtà i Giudei non conoscevano tutta l’enormità del delitto che commettevano (At 3,17 e 13,27).
La preghiera di Gesù è per tutti coloro che hanno cooperato alla sua morte, ma in special modo è per i Giudei, che ne furono la causa immediata.
3. Gesù ha amato perdutamente anche i farisei e i sadducei e ha accettato volentieri di versare il sangue anche per loro.
Il suo grido nel tempio e la cacciata dei venditori vanno letti come un tentativo ultimo di poter penetrare nel loro cuore. Non si usano in certi casi “estremi rimedi” alzando anche la voce e usando maniere forti?
Ma i sommi sacerdoti avevano il cuore accecato dall’avidità del guadagno. Avevano infatti il monopolio delle vendite nel tempio e nelle sue adiacenze e vendevano i colombi (offerta per i poveri) a peso d’oro, come riferisce Giuseppe Flavio.
Vedendo che il loro impero economico veniva messo sotto sopra da Gesù s’indignano ancor di più contro di lui.
Ma l’episodio che tu riferisce è interessante anche per un altro motivo: perché ci fa vedere come la mitezza talvolta sappia accompagnarsi bene con le maniere forti, proprio come è avvenuto in Gesù, mite ed umile di cuore, ma che quando è necessario sa alzare la voce.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo