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Quesito
Reverendo Padre Angelo,
volevo chiederLe la spiegazione di un passo della Scrittura che non sono mai riuscito a capire:
“mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, EGLI HA CONDANNATO IL PECCATO NELLA CARNE” (Romani 8,3).
La ringrazio anticipatamente e La saluto
Risposta del sacerdote
Caro Alberto,
1. l’espressione significa che Cristo ha condannato, cioè distrutto, il peccato “nella carne” e cioè con la sua morte.
Leggo in un Commentario biblico: “Nella carne” di Gesù, che è una carne pura, santa e immacolata, Dio ha distrutto il regno della concupiscenza che ha sede nella carne ed è la sorgente di tutti i nostri peccati attuali.
La concupiscenza, benché indebolita, rimane ancora in noi, ma non ci tiene più schiavi e con la grazia di Gesù Cristo possiamo resistere a tutte le sue suggestioni”.
2. Anche San Tommaso dà la medesima spiegazione: “Condannò, cioè distrusse il peccato, perché, quando il diavolo intese trascinare nella morte l’innocente, verso il quale non aveva alcun diritto, fu giusto che perdesse il proprio potere. E per questo viene detto che il peccato fu distrutto mediante la passione e la morte di Gesù” (Commento a Rm 8,3).
3. Come vedi san Paolo usa un linguaggio un pò difficile.
Anche San Pietro trovava talvolta difficile il linguaggio di san Paolo tanto che scrive: “il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina” (2 Pt 3,15-16).
Ti ringrazio per la domanda, ti assicuro una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo