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Quesito
Salve,
mi chiamo Andrea, e scrivo da Firenze; posso fare alcune domande, riguardanti la fine dei tempi, e il giudizio universale; perché voglio innanzitutto la conferma reale e sicura che la fine dei tempi avverrà; ma soprattutto, perché la Chiesa o il Vaticano non vogliono dirci, anche se non la data precisa, ma quanto manca all’Apocalisse, visto come stanno andando le cose nel mondo?
Possibile che non si possa sapere quando, finalmente, Gesù tornerà sulla terra, per rimettere le cose a posto, e nel loro giusto ordine?
Ma soprattutto, i morti risorgeranno veramente? E in quali luoghi risorgeremo?
Perdonatemi se queste domande possono sembrare, magari, forti, e, magari, e offensive; ma è solo semplice curiosità personale, e anche capire perché questa attesa del suo ritorno sta diventando snervante.
E poi perché questa tematica mi è sempre interessata e piaciuta.
Grazie, e scusate la lunghezza di questa e-mail.
Risposta del sacerdote
Caro Andrea,
1. a proposito della fine del mondo la Chiesa sa quello che le ha detto Nostro Signore Gesù Cristo.
Ora a questo proposito Gesù ha detto: “Quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre” (Mt 24,36).
San Tommaso commenta: “Il Figlio sa che il giorno del giudizio secondo una qualche ragione è determinato, e tutto ciò che è determinato da Dio è determinato grazie al suo Verbo eterno (il Figlio); quindi è impossibile che il Verbo non sappia.
Ma perché si dice che non sa? Sant’Agostino e San Girolamo dicono che ho un consueto modo di parlare dire che non si sa una certa cosa quando non la si può sapere” (Supplemento alla Somma teologica, 73, 1).
Pertanto Cristo non ha comunicato alla Chiesa quando questo avverrà.
Per cui il Vaticano su questo non sa niente più di quanto sai tu.
Una eventuale comunicazione non avrebbe la garanzia di Gesù Cristo e pertanto sarebbe inaffidabile.
2. Poiché Cristo tornerà per la fine del mondo e per il giudizio universale, San Tommaso dice che “la venuta di Cristo giudice sarà preceduta da molti segni: affinché i cuori degli uomini per questi segni premonitori si sottomettano al giudice venturo e si preparino al giudizio (Supplemento alla Somma teologica, 73, 1).
Del resto anche dalla Sacra Scrittura si possono rilevare alcuni segni.
3. Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice che “prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti [Lc 18,8; Mt 24,12]” (CCC 677).
La prova può essere quella indicata da San Paolo quando dice: “Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà esser rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio” (2 Ts 2,3-4).
4. Un secondo segno è indicato dal Signore stesso quando dice: “Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori. Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine” (Mt 24,6-14).
Ma ecco il commento di san Tommaso: “Non è facile sapere quali saranno questi segni.
Perché i segni descritti nel Vangelo, come nota Sant’Agostino, si riferiscono non solo alla venuta di Cristo e al giudizio finale, ma anche alla distruzione di Gerusalemme ed alla venuta continua con la quale Cristo assiste la sua Chiesa.
Cosicché, com’egli dice, se si studia bene la questione, è probabile che nessuno dei segni descritti si riferisca all’ultima venuta; perché i segni di cui parla il Vangelo, come le guerre, gli spaventi e simili, ci furono sin dalle origini del genere umano; a meno che non si dica che in quel periodo essi aumenteranno.
Ma rimane sempre incerto in quale misura il loro aumento voglia significare l’imminenza del giudizio” (Supplemento alla Somma teologica, 73, 1).
5. Un terzo segno è dato dall’annuncio del Vangelo a tutto il mondo e dalla conversione in massa del popolo d’Israele.
Ne parla San Paolo in termini espliciti.
Eccoli: “Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l’indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. Allora tutto Israele sarà salvato” (Rm 11,25-26.)
“Fino a che saranno entrate tutte le genti”: viene interpretato come annuncio del Vangelo fatto a tutto il mondo.
Per “l’indurimento di una parte di Israele” va notato che molti tra gli ebrei accolsero Cristo e credettero in lui. Una parte invece è rimasta ostinata. E lo rimarrà fino a quando a tutte le genti sia predicato il Vangelo.
Allora anche quelli che erano rimasti ostinati, aderiranno a Cristo.
Il biblista Marco Sales congiunge questi due segni e dice: “Da ciò si deduce che la fine del mondo non verrà prima che tutti i popoli pagani del popolo giudaico si siano convertiti”.
Per “tutto Israele” si intende la totalità morale del popolo ebraico.
6. Va detto poi che Cristo non torna sulla terra per sistemare le cose ma per la fine del mondo e per il giudizio universale, come recitiamo nel Credo: “e di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti”.
Inoltre, attuati i segni menzionati, non si può dire con certezza quando il Signore verrà perché apparirà all’improvviso come una folgore: “Infatti, come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo” (Mt 24,27).
Pertanto non si deve credere a chi dirà: eccolo qui o eccolo là (cfr. Ln 24,23), perché come il lampo in un attimo spande la sua luce ed è visibile dappertutto, così il Figlio dell’uomo si farà vedere in un istante a tutti gli uomini senza che sia necessario andare a cercarlo in qualsiasi luogo.
7. Tutti risorgeranno come ha detto il Signore (cfr Gv 5,28). Non importa sapere da quale luogo risorgeranno perché essi risorgeranno per la potenza di Dio che può rifare dal nulla ciò che si è consumato o trasformato in altra materia
“Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati.
È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità” (1 Cor 15,51-53).
Poco prima San Paolo aveva detto che il nostro corpo risorgerà incorruttibile (1 Cor 15,42); glorioso (1 Cor 15,43); pieno di forza (1 Cor 15,43); spirituale (1 Cor 15,44).
8. In ordine a tutto questo però la cosa in assoluto più importante è quella di essere pronti, in stato di grazia, senza alcun peccato grave non perdonato da Dio nella propria coscienza.
“Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male” (2 Cor 5,10).
Questo può avvenire da un momento all’altro, senza aspettare la fine del mondo.
Gesù ha detto: “Tenetevi pronti (estote parati) perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo” (Lc 12.40).
Con questo felice augurio, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo