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Quesito

Ho scoperto un aspetto religioso che mi entusiasma: lo gnosticismo; questa impostazione mi ha dato nuova forza e nuovo vigore per la crescita spirituale.
Troppi aspetti di Gesù sono riferiti verso questa direzione (come anche si legge nei vangeli canonici o in s. Francesco, s. Paolo o s. Pietro), perché la chiesa ha combattuto gli gnostici?
Se il nostro cristianesimo ha frutti scarsi o modesti, se la nuova evangelizzazione non decolla, forse è perché è troppo intriso di moralismo, di esteriorità, di potere, di paure… lontanissimo da una vera conversione (cioè vedere le cose con una prospettiva ribaltata di 180°).
Non credo che la gnosi non porti da nessuna parte e che ci faccia allontanare dai nostri fratelli, è proprio il contrario!
Le nuove frontiere della fisica quantistica ci dimostrano che, per l’uomo che crede, nulla è impossibile, lo rende responsabile e unito a tutto e a tutti in modo cattolico, cioè universale.
Mi fermo qui, grazie per l’attenzione.
Dio ci benedica.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
la parola gnosi è stata usata con molti significati.

1. Per alcuni significa che il Vangelo lo vivono e lo capiscono solo alcuni.
Per contro il Signore ha detto che la semente che cade nel buon terreno produce ove il trenta, ove il sessanta, ove il cento per uno (Mt 13,23).
Sarebbe bello che producesse il cento per uno dappertutto. Ma non è così.
Allora quando la vita cristiana è vissuta con minore intensità di altri, non significa che quella non sia vita cristiana. È vita cristiana.
Non si vivrà il vangelo come Madre Teresa di Calcutta, ma si è ugualmente buoni cristiani.
Talvolta in alcuni ci si deve accontentare, come ha detto il Signore, del lucignolo fumigante (Mt 12,20). Non bisogna spegnerlo. Bisogna rispettare la fede, anche se debole di queste persone. Intanto c’è qualcosa che rimane acceso, nella speranza che un giorno possa divampare.
Come vedi, Gesù invita a rispettare tutti, ad accogliere tutti.
Questo è lo gnosticismo che la Chiesa ha combattuto ben presto.

2. La cernita si farà alla fine del mondo.
La faranno gli Angeli, al cospetto di Dio, come ricorda Gesù nel  Vangelo: “Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti” (Mt 13,47-50).

3. Ugualmente il Signore dice di non strappare via la zizzania: “i servi gli dissero: «Vuoi che andiamo a raccoglierla?». No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio” (Mt 13,28-30).
La zizzania soffoca il grano. Gli impedisce di crescere come dovrebbe. I servi chiedono di poterla sradicare.
Ma il Signore dice di non sradicarla, perché c’è il pericolo che venga sradicato anche il buon grano.
Questo buon grano è la fede dei più fragili. Non sono come San Francesco d’Assisi o come Padre Pio da Pietrelcina. Ma sono cristiani, Anzi possono essere buoni cristiani.

4. Per gnosi a volte s’intende la riduzione del cristianesimo a sapere.
Allora alcuni sapranno spiegarti per filo e per segno il vangelo con una esegesi eruditissima.
Ma non ti aiutano ad incontrare Gesù, a sentirlo, a toccarlo in modo tale da sentire che nell’incontro esce da Lui una virtù che ti sana, ti sradica l’affezione al male, al peccato. E ti rinnova, anzi ti trasforma in Cristo.

5. Ugualmente è una sorta di gnosi la riduzione del Vangelo alla sua dimensione orizzontale: fare del bene, aiutare i poveri, rialzare gli ultimi.
Per carità, è importante fare del bene, aiutare i poveri, rialzare gli ultimi. Ma non è necessario essere cristiani per fare questo.
Qualsiasi uomo che abbia un pò di cuore sente che si deve fare del bene, aiutare i poveri, rialzare gli ultimi. E quanti lo fanno.
Ma il cristiano fa del bene, aiuta i poveri, rialza gli ultimi in maniera diversa, perché non si accontenta di dare loro qualcosa da mangiare, da vestire, per vivere in maniera dignitosa. Ma insieme con tutto questo gli svela e gli comunica il perché di tutto questo.
E il perché di tutto questo è Cristo da incontrare, Cristo che attraverso le grandi arterie dei sacramenti ti comunica vita eterna.

6. Invece quello che tu chiami gnosi è il Vangelo puro, quello vissuto da san Francesco, da San Paolo, da San Pietro.
Quello che siamo chiamati a vivere tutti noi.
Un Vangelo non addomesticato, che non fa evaporare la sostanza del sale, altrimenti questo sale non serve ad altro che ad essere buttato via e calpestato dalla gente (Mt 5,13).
È il vangelo che non mette una pezza nuova in un vestito vecchio (Mt 9,16), altrimenti si squarcia tutto, né mette vino nuovi in otri vecchi altrimenti li fa scoppiare (Mt 9,17).
Questa è la vera gnosi, o, vera sapienza.
E sono perfettamente d’accordo con te nel dire che, se questa non c’è, è inutile parlare di nuova evangelizzazione. Non decolla e non decollerà mai.
Allora la vera gnosi, quella che la Chiesa non combatte, ma anzi favorisce è quella che consiste nel vivere il Vangelo, come diceva San Francesco, sine glossa, sine glossa, sine glossa. E cioè senza commento, senza commento, senza commento, e cioè nella sua radicalità e nella sua sostanza.

Stasera celebrerò la Messa e chiederò al Signore che il Vangelo possa decollare in te. Perché la nuova evangelizzazione non parte dalle parole, ma da una vita rinnovata secondo lo spirito del Signore.
Coraggio, dunque!
Ti seguirò con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo