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Caro Padre Angelo,
sono capitata per caso sulla vostra pagina AMICI DOMENICANI cercando risposte ai tanti dubbi che assillano la mia mente. Comincio a raccontarvi dall’inizio la mia esperienza. Sono sempre stata Cattolica, cresciuta in una famiglia credente, la Domenica a Messa… e da sempre la cosa che più mi ha fatto paura è l’esistenza del diavolo e delle sue tentazioni. Ogni volta che sentivo parlare di questo argomento rimanevo sempre scossa. Il mio problema è iniziato durante il periodo universitario: ero alla mia scrivania a studiare e dal televisore acceso nella stanza accanto si parlava di possessioni diaboliche (non ero io a guardare la televisione altrimenti avrei cambiato subito canale) e si diceva che un mezzo per riconoscere se c’era o meno presenza del maligno era che queste persone pensassero in continuazione a lui quindi avessero sempre in mente il suo nome. Io, che già avevo paura di questi argomenti, sono rimasta purtroppo molto colpita e ho iniziato ad avere paura che anche a me potesse succedere una cosa simile e soprattutto mentre studiavo mi assalivano alla mente brutti pensieri riguardanti appunto il diavolo, oppure se pregavo il Signore perchè mi aiutasse nell’esame pensavo che la mia preghiera venisse rivolta non a Dio ma al nemico. Io mi angosciavo molto, ho pianto molto e mi rassicuravo dicendomi che erano solo brutti pensieri che io non volevo assolutamente fare quello che la mente mi suggeriva ma nonostante questo il dubbio che potessi aver fatto qualcosa non nel nome del Signore ma nel nome di qualcun altro non lo sopportavo oppure che avessi superato l’esame non nella Grazia di Dio (o perchè avevo studiato da mattina a sera) ma perchè le mie preghiere erano state rivolte al male. Ho pregato tanto il Signore di perdonarmi e questa era l’unica cosa che mi faceva andare avanti. Non ho mai smesso di andare a Messa e prendere la Comunione, ho cercato anche di confessarmi cercando di spiegare queste angosce ma la mia confessione mi sembrava sempre incompleta, sono sempre stata una persona molto timida e riservata e forse per questo solo oggi ho trovato il coraggio di scrivere e liberarmi dei dubbi. Tante volte mi sono venute in mente immagini blasfeme riguardanti il Crocifisso o le immagini sacre, a volte avevo paura ad entrare in Chiesa perchè non volevo offendere Dio con i miei pensieri impuri ma mi sono sempre forzata a non abbandonare la Messa e anche se questi pensieri arrivavano cercavo di allontanarli il più possibile, però rimanevano sempre in me l’angoscia di aver peccato profondamente e il fatto di sentirmi indegna per la Comunione. Anche se mi confessavo pensavo sempre di non aver detto tutto, mi sentivo sempre sporca e colpevole di fronte a Dio ma ho continuato a fare comunque la Comunione proprio perchè sentivo il bisogno della protezione di Cristo. Tutto questo è successo tanti anni fa, alla fine piano piano sono andata avanti cercando di distrarmi, se mi assalivano immagini oscene cercavo di sostituirle subito con immagini belle, se mi venivano in mente pensiero blasfemi (anche bestemmie) cercavo subito di sostituirli con altri positivi e tra alti e bassi sono andata avanti. Solo da poco sono venuta a conoscenza di un disturbo ossessivo-compulsivo di carattere religioso che forse penso sia quello che mi sia successo, se avessi saputo prima del meccanismo con cui si inserisce il pensiero negativo forse non mi sarei angosciata così tanto, ma sono convinta anche che questo sia un mezzo con cui il male cerca di farci allontanare da Dio. Cercando quindi ulteriori risposte sono capitata sul vostro sito (o forse è il Signore che mi ha fatto conoscere la vostra pagina) e ho visto che tante persone hanno avuto un problema molto simile al mio. L’angoscia più profonda che rimane è il fatto di aver potuto anche solo pensare un qualcosa di irreparabile che mi condanni per sempre. Io Credo che il Signore perdona tutto e questa è l’unica speranza che mi fa andare avanti, ma poi arrivano i soliti dubbi che mi suggeriscono alla mente: e se avessi pensato qualcosa di irreparabile? Se non avessi fatto le preghiere nel modo giusto? E ovviamente i dubbi sulla propria anima, è possibile perdere la propria anima, pensare di averla potuta “vendere” solo col pensiero? Anche un pensiero fugace, stupido, anche se so che nel profondo io non ho acconsentito e mai vi acconsentirò, ma se in un attimo di stupidità io ho detto sì? Io mi rassicuro dicendomi che il Signore conosce il nostro cuore e sa se rimaniamo fedeli a Lui oppure no. Quello di cui ho bisogno forse è solo stare serena e pregare con Fede, riuscire a tornare a pregare con serenità. Chiedo scusa se mi sono dilungata ma avevo bisogno di spiegare bene quello che mi è accaduto, grazie per la pazienza con cui leggerà la mia mail (visto che non sarà la prima del genere che avrà letto) e La ringrazio anticipatamente per la risposta e per i consigli che vorrà offrirmi.
un saluto
Oriella
Cara Oriella,
1. è vero che già molte volte ho risposto su temi attinenti al tuo, e cioè su pensieri compulsivi e ossessivi, soprattutto di paura e di bestemmie mentali.
Ma colgo l’occasione della tua mail per dire che la religione cristiana e di conseguenza la vita cristiana è la religione della gioia e non della paura.
Gli Angeli dicono ai pastori di Betlemme: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore” (Lc 2,10-11).
2. Il motivo della gioia è Gesù che qui viene chiamato con tre nomi: Salvatore e Cristo Signore.
Gesù significa Salvatore. È il Salvatore che ci libera dal maligno e da ogni male nel presente nel futuro.
San Paolo, prigioniero, mostra la sua fiducia in Gesù scrivendo a Timoteo: “Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno” (2 Tm 4,18).
3. Se al momento in cui hai sentito parlare di possessioni diaboliche col tuo pensiero e col tuo affetto tu fossi ricorsa a Gesù, il Salvatore.
Parafrasando le parole di San Paolo certamente “Egli ti avrebbe liberato da ogni male e ti avrebbe portata in salvo nei cieli, nel suo regno” e cioè nel suo Cuore.
4. Il pensiero che Gesù, il Salvatore, è risorto e ti sta accanto, anzi, vive dentro di te perché vivi in grazia dovrebbe essere sufficiente per allontanare ogni demonio e ogni paura.
5. Con la presenza di Gesù, il Salvatore, con la presenza del Cristo che viene per liberare l’uomo da ogni male (“mi ha mandato a proclamare ai prigionieri la liberazione… a rimettere in libertà gli oppressi” Lc 4,18), con la presenza del Signore e cioè del Dio onnipotente il cristiano mette in fuga il demonio con tutte le sue insidie.
Chi vive con Gesù nel cuore, chi lo invoca e si unisce a Lui e lo stringe nella propria anima non può aver paura.
La presenza di Gesù è incompatibile con quella del demonio.
6. I pensieri di tristezza, di scoraggiamento, di paura che ti assalgono quando pensi di aver fatto qualche cosa di irreparabile svaniscono come la nebbia di fronte al sole quando ricordi le parole di Gesù “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20) e “Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura” (Lc 12,6).
7. Allontanando decisamente ogni paura pensa pure che l’amore del Signore ti circonda, ti previene, ti accompagna, ti segue, ti riempie il cuore.
Certi pensieri ossessivi e compulsivi, se vengono girati nel giusto modo, possono servire il Signore e portare nella tua anima una grande pace e serenità.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo