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Quesito
Buongiorno Padre Angelo, le scrivo avvalendomi della sua esperienza con estremo rispetto e fiducia.
Sono una ragazza di 27 anni, negli ultimi cinque ho approfondito molto la mia conoscenza della fede cristiana poiché, nonostante io ne sia stata istruita durante l’infanzia, nell’adolescenza ho invece studiato e praticato la filosofia buddista.
Entrambe mi hanno dato molto, essendo assetata di verità e della conoscenza pura delle cose ho trovato molte delle risposte che cercavo e ho vissuto profondamente i valori che in entrambi i credo sono posti come fondamento: l’amore, la compassione, l’essenzialità, il silenzio, la preghiera.
Un anno fa ho vissuto una settimana vocazionale in un monastero sospinta dal mio desiderio di silenzio e discernimento rispetto la chiamata che sentivo.
Non ho un padre spirituale, mi sono però avvalsa del consiglio di poche persone fidate, alcuni eremiti e amici sacerdoti che su consiglio unanime vedevano in me una possibilità di vita contemplativa.
Poi per un anno ho accantonato tutto riguardo la fede cristiana, la mia visione non era chiara, tutto mi sembrava incerto e confuso e desideravo sperimentare alcune esperienze lavorative nel frattempo.
Il mio cuore però rimane continuamente ancorato alla ricerca di un senso più profondo, mi sento internamente divisa tra le due religioni perché entrambe mi sostengono e nutrono; la mia mente sogna la pace e la povertà del monastero e non vedo alcuna alternativa paragonabile alla vita che desidero stando nel mondo.
Mi rivolgo a lei per un consiglio e una guida.
Padre Angelo credo fermamente che in ogni sua risposta si rifletta, non soltanto la sua capacità e conoscenza umana, ma anche la luce dello Spirito, che illumina le tenebre nella quale a volte la verità si trova avvolta.
La ringrazio profondamente e che Dio possa ricompensarla.
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. probabilmente non ti è ancora chiara la differenza abissale tra il buddismo e il cristianesimo.
Apparentemente sembrano basarsi sui medesimi elementi: l’amore, la compassione, l’essenzialità, il silenzio, la preghiera. E proprio per questo hai tentato un’esperienza vocazionale in un monastero cristiano, come se fosse qualcosa di analogo ad un’esperienza in un monastero buddhista
Orbene, chi entra in un monastero buddista cerca la pace e l’essenzialità (povertà). Questo è l’obiettivo.
Ma l’obiettivo di chi entra in un monastero cristiano non è la pace e l’essenzialità, sebbene questi due beni vi rientrino rispettivamente come conseguenza e come mezzo.
2. Il buddismo è una specie di filosofia o di sapienza umana per vivere in pace cercando di spegnere il dolore, la sofferenza.
Per giungere a questo obiettivo è necessario il distacco totale dal proprio io.
Ma se uno volesse entrare in un monastero cristiano per questo motivo gli si può dire subito che ha sbagliato strada.
3. Se il monaco buddista vive solo con se stesso nella sua pace e si reincarna fino alla purificazione perfetta, il monaco cristiano invece ha come proprio obiettivo quello di stare unito a Dio, anzi, unito a Gesù Cristo senza distrazione.
La vita monastica cristiana è una specie di sposalizio, come del resto lo è la vita cristiana per tutti i battezzati.
La vita cristiana infatti è uno sposalizio con Nostro Signore, preludio dello sposalizio eterno.
4. Il buddismo cerca di creare nel cuore l’assenza da ogni affanno.
Il cristianesimo invece propone una vita di comunione e piena d’amore con Nostro Signore Gesù Cristo.
Questo comporta una fusione di sentimenti con Nostro Signore fino al desiderio di prender parte ai suoi patimenti per la salvezza di tutti.
Mai un buddista si sognerebbe di dire quello che ha detto a San Paolo: “Ora io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24).
5. Se gli anni che hai passato nello studiare la filosofia buddista li avessi dedicati alla Sacra Scrittura ti sentiresti tutta infiammata di amore per Gesù Cristo e per le anime, tutta contenta di essere sposa e madre di molti.
6. Ecco ad esempio i sentimenti di Santa Teresa di Gesù bambino nel giorno della sua professione religiosa emessa nella festa della Natività di Maria, l’8 settembre 1890: “La mattina dell’8 settembre mi sentii inondata da un fiume di pace, e in questa pace «che superava ogni sentimento» pronunciai i miei santi voti.
La mia unione con Gesù ebbe luogo non in mezzo a folgori e lampi, cioè tra grazie straordinarie, ma nel soffio di un vento lieve simile a quello che sentì sulla montagna il nostro padre sant’Elia.
Quante grazie chiesi quel giorno! Mi sentivo veramente la Regina, profittavo del mio titolo per liberare i prigionieri, ottenere i favori del Re verso i suoi sudditi ingrati, infine volevo liberare tutte le anime del Purgatorio e convertire i peccatori.
Ho pregato molto per la mia Madre, per le mie Sorelle care, per tutta la famiglia, ma soprattutto per il mio Babbo, tanto provato e così santo.
Mi sono offerta a Gesù affinché Egli compia perfettamente in me la sua volontà senza che mai le creature vi pongano ostacolo. (…).
Quel giorno lì tutto era piccolo, eccettuate le grazie e la pace che io ricevetti, eccettuata la gioia serena che provai la sera, guardando scintillare le stelle, e pensando che ben presto il cielo bello si sarebbe aperto ai miei occhi rapiti, e che avrei potuto unirmi al mio Sposo in una letizia eterna” (Storia di un’anima, 218).
7. Santa Teresa di Gesù bambino non è entrata nella vita monastica per trovare la pace e la povertà, ma per salvare le anime: “Quello che venivo a fare nel Carmelo lo dichiarai ai piedi di Gesù Ostia, nell’esame che precedette la mia professione: «Sono venuta per salvare le anime, e soprattutto a pregare per i sacerdoti».
Quando si vuole conseguire uno scopo, occorre prendere i mezzi adeguati: Gesù mi fece capire che voleva darmi delle anime per mezzo della croce” (Storia di un’anima, 195).
Come vedi, siamo agli antipodi del buddismo.
Con l’augurio di un fruttuoso discernimento, ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo