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Caro Padre Angelo,
Volevo sottoporle due quesiti che mi pongo da molto tempo. Mi perdoni se li ha già affrontati in altre occasioni.
1) C’è differenza tra il corpo risorto di Gesù e quello assunto in cielo di Maria?
2) Maria nei Vangeli parla direttamente pochissime volte. Possiamo ritenere che tante vicende della vita di Gesù quali l’Annunciazione, il sogno di Giuseppe, la visita a S. Elisabetta con relativi Magnificat e Benedictus di Zaccaria, i dettagli della nascita di Gesù, la fuga in Egitto, la presentazione al Tempio ecc. siano state narrate da Maria stessa agli evangelisti o ad altri?
Grazie per le sue risposte sempre molto chiare.
Raffaele


Caro Raffaele,
1. circa il primo quesito: tra il corpo risorto di Gesù e quello assunto in cielo di Maria non vi è alcuna differenza, salva la propria identità.
San Paolo dice che Gesù “trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose” (Fil 3,21).

2. Quello che vale per la Madonna varrà anche per ciascuno di noi.
Il Signore, in virtù della sua potenza divina, trasfigurerà il corpo nel quale ora abitiamo che è soggetto a tante miserie e infermità e infine anche alla corruzione della morte per conformarlo al suo corpo glorioso.

3. Sul secondo quesito: le vicende relative all’infanzia di Gesù non possono avere altra fonte originaria che la Madonna.
San Luca nel prologo del suo Vangelo dice che prima di lui alcuni avevano cercato di mettere ordine circa gli avvenimenti della vita di Cristo.
La fonte prima è stata la narrazione di “coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola” (Lc 1,2).
Associando le due espressioni “ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola” evidentemente si tratta degli Apostoli e dei discepoli immediati di Gesù.

4. Ma gli Apostoli e i discepoli da chi hanno appreso le notizie riguardanti l’infanzia di Gesù?
La risposta è unica: solo dalla Madonna.
Ecco quanto in proposito scrive (J. Ratzinger) Benedetto XVI:
“Da dove conoscono Matteo e Luca la storia da loro raccontata?
Quali sono le loro fonti? Joachim Gnilka, a ragione, dice al riguardo che si tratta evidentemente di tradizioni di famiglia.
Luca a volte accenna al fatto che Maria stessa, la Madre di Gesù, era una delle sue fonti, e lo fa in modo particolare quando in 2,51 dice che «sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore» (cfr. anche 2,19).
Solo lei poteva riferire l’evento dell’Annunciazione, che non aveva avuto testimoni umani.
Naturalmente, l’esegesi «critica» moderna lascerà intendere di ritenere piuttosto ingenui collegamenti del genere.
Ma perché non dovrebbe esserci stata una tale tradizione, conservata e al contempo teologicamente modellata, nel circolo più stretto?
Perché Luca dovrebbe aver inventato l’affermazione circa il custodire delle parole e degli eventi nel cuore di Maria, se per questo non c’era alcun riferimento concreto?
Perché avrebbe dovuto parlare del suo «meditare» sulle parole (2,19; cfr. 1,29), se al riguardo non si sapeva nulla?” (L’infanzia di Gesù, pp. 24-25).

5. Con questo Benedetto XVI non conclude che San Luca abbia attinto direttamente dalla Madonna, ma certamente da coloro che hanno saputo certe cose solo da Colei.
Sull’apparire tardivo delle tradizioni mariane Benedetto XVI ne “trova la spiegazione nella discrezione della Madre e dei circoli intorno a lei: gli avvenimenti sacri al «mattino» della sua vita non potevano diventare tradizione pubblica finché lei stessa era ancora in vita” (Ib., p.25).

Ti ringrazio dei quesiti, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo