Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Caro Padre,
devo confidarle qualcosa che non ho mai avuto il coraggio di confidare a nessuno… sono un giovane e sono gay.
Questa mia condizione sta turbando parecchio la mia esistenza. Sono spesso solo e triste e all’idea che non potrò mai avere una famiglia e vivere come una persona normale mi fa soffrire parecchio.
Premetto che anche se sono gay, ho deciso di vivere per tutta la vita da solo. Il mio impegno sarà (e spero di farcela) di non avere mai rapporti omosessuali con nessuno, perché non voglio vivere una vita disordinata al punto di non potervi porre rimedio e ricevere il perdono.
Tuttavia mi è capitato qualche anno fa in un momento di debolezza e di sfogo (sicuramente sbagliato) di cominciare a visitare alcuni siti porno gay. L’ho fatto con l’intenzione di scoprire come vivono quelli che si trovano nella mia stessa condizione. Da quel momento è cominciato il Calvario… nonostante i buoni propositi di smettere non sono più riuscito a mettere ordine nella mia vita.
Ogni volta che mi confesso mi prometto sempre di smetterla, anche perché per un certo periodo sento di avere la forza necessaria per poter resistere al male ma, passato un mese circa …tutto ricomincia.
Caro Padre, le chiedo scusa per averle confidato queste bruttissime cose e mi vergogno parecchio se penso di aver nutrito più volte il desiderio di commetterle, anche se allo stato in cui mi trovo è come se non riuscissi più a farne a meno.
Le chiedo per favore un aiuto, un consiglio su come devo comportarmi e a cosa devo pensare quando si presenta la tentazione e il forte desiderio di peccare. Cosa devo fare per convincermi che quello che desidero offende gravemente il Signore. Non posso più continuare così! Devo trovare assolutamente la forza per dire basta e lasciarmi tutto alle spalle… anche se mi sento ancora molto lontano da questo traguardo.
La ringrazio anticipatamente per l’attenzione che vorrà concedermi.
Un cordiale saluto
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. Proprio qualche giorno fa mi è giunta l’email di un giovane che prima aveva detto di essere gay. Questo giovane ha un’intensa vita di preghiera e mi ha detto che frequentando un gruppo mariano di essere improvvisamente guarito dall’omosessualità.
Ti dico questo perché tu non perda ogni speranza.
A parte i supporti della psicologia, vi sono anche quelli della fede. Tutto è possibile per chi crede (Mc 9,23).
2. Intanto mi compiaccio per la tua determinazione a non cedere a rapporti gay. Sarebbe un disastro sotto tutto gli aspetti.
Questa tua determinazione mi lascia a ben sperare.
3. C’è il problema dei siti internet. Sei stato attratto dalla curiosità e hai potuto constatate come ne sei rimasto segnato.
Gesù ha ammonito: “Ricordatevi della moglie di Lot” (Lc 17,32). La moglie di Lot, nonostante il divieto di voltarsi indietro, fu attratta da quello che sentiva, si e voltata indietro ed è rimasta di sale.
Così avviene sempre nel campo della purezza.
Per questo Giobbe aveva fatto un patto con i suoi occhi di non guardare con concupiscenza nessuna persona (Gb 31,1).
4. Per il tuo caso, il suggerimento viene dal tuo e nostro Salvatore, Gesù Cristo, il quale ha insegnato che se il nostro occhio ci è di scandalo, è meglio cavarlo, piuttosto che finire nelle geenna (inferno) con tutti e due (Mc 9,43).
Non si tratta di prendere materialmente il detto evangelico.
Ci sono tanti mezzi per impedirti di accedere alle schifezze. Come vedi, io sono collegato a Davide, che è un server protetto, che mi impedisce di ricevere e di accedere a siti porno. Anche questa è una misura di sicurezza.
Mi hanno detto che ci sono altri mezzi, senza scriversi a Davide, per rendersi immuni da questa possibilità.
Fallo anche tu e ti sentirai liberato. E potrai vivere sereno e in grazia di Dio.
Diversamente sarai sempre tormentato.
5. Mi chiedi che cosa fare per non cedere alle tentazioni.
Mi rifaccio a quanto ci ha detto ieri il Signore nella seconda lettura: “E questa è la forza che vince il mondo, la nostra fede” (1 Gv 5,4).
Per mondo qui si intende quella realtà che San Giovanni ha identificato come la triplice concupiscenza: avidità, carne, superbia.
San Giovanni ricorda che la fede aiuta a superare questo. E qui per fede s’intende il minimo grado di amore di Dio.
Allora quando dici a te stesso: lo faccio per amore di Dio, perché se lo merita; oppure: lo faccio per amore di Gesù Cristo, perché se lo merita; oppure ancora: lo faccio per amore della Madonna perché se lo merita, senti che ti viene data una forza che prima pensavi di non avere. E subito dopo provi una grande pace e una viva consolazione nella tua anima.
6. Ti consiglierei di confessarti più spesso, anche settimanalmente, se ti è possibile e se il tuo confessore (tienilo fisso, se possibile) te lo concede. Confessati anche se non hai commesso nel frattempo peccati gravi. La confessione dà sempre un aumento di grazia e la forza di conservarsi amici del Signore.
Ti assicuro la mia preghiera perché il Signore ti dia forza e ti faccia vivere sereno.
Ti benedico.
Padre Angelo