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Quesito

Caro Padre Angelo,
leggendo il secondo libro dei Maccabei (12,38-46 e anche, credo, il cap. 7,9) si capisce chiaramente che anche allora prima della venuta di Cristo, c’era la speranza nella risurrezione della carne e nella remissione dei peccati.
Quindi mi chiedo: qual era veramente il destino degli uomini di allora?
Se già attendevano la risurrezione della carne e già credevano nella misericordia di Dio, nel suo perdono e nella sua amicizia, Gesù con il suo sacrificio avrebbe procurato quello che già c’era?
Mi spieghi bene per favore questo concetto, perché si sta insinuando in me una grande inquietudine!
La ringrazio infinitamente.
Rosa


Risposta del sacerdote

Cara Rosa,
1. Ai tempi dei maccabei c’era già la speranza della risurrezione dei corpi.
Ai tempi di Gesù anche i farisei, sebbene in maniera errata, ne erano certi.

2. Il destino degli uomini allora era il seguente:
– il limbo per coloro che erano in grazia e del tutto purificati. Il paradiso infatti era ancora chiuso. Cristo è il primogenito dei risorti da morte.
– il purgatorio per coloro che erano in grazia ma non erano del tutto purificati.
– l’inferno per coloro che morivano in peccato mortale.

3. Poiché Cristo è il primogenito dei risorti da morti, tale destino toccava solo l’anima. Come del resto avviene anche per noi oggi.
La risurrezione dei corpi avverrà al ritorno di Cristo sulla terra, e cioè alla fine del mondo.

4. Gesù, col suo sacrificio, non ha procurato ciò che c’era già. Sarebbe unna cosa senza senso.
Ma i giusti dell’Antico Testamento si sono salvati in virtù del sacrificio di Cristo, che ha avuto un’efficacia anche retroattiva.
Inoltre si sono salvati in virtù della loro fede nel Messia venturo, fede che ravvivavano attraverso i loro riti, le preghiere e la vita onesta.

5. La stessa cosa si deve dire anche dei pagani vissuti prima di Cristo, sebbene non avessero una fede così esplicita nel Messia venturo.
Anche per loro valeva il principio stabilito dall’autore della lettera agli ebrei: “per chi si accosta a Dio è necessario credere che egli esista e che è rimuneratore per coloro che lo cercano” (Eb 11,6).

Con la speranza di averti tolto “l’inquietudine”, ti assicuro il mio ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo