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Quesito

Caro Padre Angelo,
di nuovo la ringrazio per le risposte che mi stanno aiutando parecchio sull’approfondimento della mia per ora scarsa vita di fede, molto piu’ di altri. Sta facendo molto.
Un nuovo dubbio: “niente è impossibile a Dio”.
Non riesco a convincermi che in definitiva sia così.
Per il semplice motivo che le persone godono del libero arbitrio.
Supponiamo ad esempio la conversione di una persona. Come lei ha già risposto, Dio aiutato anche dalle nostre preghiere farà di tutto per illuminare questa persona.
Ma se la sua volontà negativa rimarrà tale fino alla fine , Dio non puo’ forzarla.
Quindi ne deduco che è rimasto qualcosa di “impossibile”.
Come conciliare queste due cose?
La ringrazio e la ricordo nelle mie preghiere.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. per rispondere in maniera adeguata alla tua domanda è necessaria esaminare che cosa s’intende per onnipotenza.

2. Secondo San Tommaso d’Aquino per onnipotenza s’intende il poter fare ciò che si può fare.
Vi sono tante cose che non possono essere fatte perché sono contraddittorie in se stesse: ad esempio che una persona stia simultaneamente seduta e in piedi.
Questa non la può fare neanche Dio.

3. San Tommaso si chiede se Dio possa far sì che le cose passate non siano capitate. E risponde di no perché “nell’onnipotenza di Dio non rientra ciò che implica contraddizione: ora che le cose passate non sia avvenute implica una contraddizione…
Quindi non soggiace alla divina onnipotenza che le cose passate non siano avvenute.
Ed è quanto afferma S. Agostino: “Chiunque dice così: se Dio è onnipotente faccia sì che le cose avvenute non siano avvenute, non si accorge che dice questo: se Dio è onnipotente, faccia sì che ciò che è vero, per il fatto stesso che è vero, sia falso” (Contra Faustum 26,5)” (Somma teologica, I, 25, 4).

3. Tu dici che l’onnipotenza divina sarebbe limitata dalla volontà umana, che è libera.
Mi pare che si possa applicare il medesimo ragionamento: lasciare libera una persona e toglierle la libertà è una contraddizione. Perché dal momento che le tolgo la libertà, non la lascio più libera.
Ora Dio può convertire una persona solo se questa dà il proprio assenso: ma se la persona non dà il proprio assenso, Dio non le toglie il libero arbitrio.
D’altra parte si può parlare di conversione solo se c’è libertà.

4. Proprio per questo san Tommaso dice che è più giusto dire in questo caso che certe cose non possono essere fatte, piuttosto che negare l’onnipotenza divina: “È più esatto dire: ciò non può essere fatto, piuttosto che dire: Dio non lo può fare” (Somma teologica, I, 25, 3).
A rigore, Dio potrebbe ridurre quella persona nel nulla da cui è stata tratta. E la sua onnipotenza la manifesterebbe per bene. Ma non può fare cose che in se stesse sono contraddittorie.

5. Certamente anche Gesù Cristo avrebbe desiderato che i sommi sacerdoti si convertissero. E la sua preghiera è andata anche a loro beneficio.
Ma i sommi sacerdoti non hanno voluto accogliere la grazia che veniva loro data.
Non si sarebbe potuto parlare di conversione se Gesù Cristo avesse fatto violenza alla loro volontà.

Allora quando si dice che la preghiera è onnipotente non s’intende dire che riesce a far stare insieme cose contraddittorie.
È onnipotente se gli uomini aprono la porta all’azione divina.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo