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Quesito

nota: le risposte di Padre Angelo sono in grassetto.

Gentilissimo padre
ho ricevuto la sua risposta e le sono grato. Con l’aiuto di Dio cercherò di far tesoro dei suoi consigli.
Leggendo un suo scritto ho appreso che nel caso di furto non basta solo confessarsi ma per avere il perdono bisogna restituire il maltolto.
Ora nella mia vita lavorativa ho avuto la cattiva abitudine di trattenere il materiale (cancelleria, libri, cd, floppy disk, tagliacarte pinzatrici ecc.) che mi veniva dato per l’espletamento delle mie funzioni, ultimo, col permesso del mio direttore, un notebook non perfettamente funzionante.
O ancora, come era prassi di tutti, far gonfiare le fatture dei pasti nelle trasferte.
Ho confessato il tutto ma all’epoca il sacerdote non mi ha catechizzato alla restituzione del tutto.
Le chiedo dopo tanti anni, come espiare la mia colpa?
puoi abbondare nelle offerte e nelle elemosine.

La Chiesa:
Gesù ha scelto di venire al mondo da povero ed inoltre a Pilato disse:”…..il mio Regno non è di questo mondo”
Come si spiega il potere temporale della Chiesa e l’ostentazione di ricchezza negli altari e nei paramenti?
Il potere temporale è venuto da sé quando con la fine dell’impero romano non c’era nessuna struttura civile che fosse rimasta in piedi.
In seguito la Chiesa ha pensato che per l’autonomia del suo insegnamento e del suo governo universale non dovesse essere soggetta ad alcuna autorità umana.
Lo stato della città del vaticano, che gode di una sua autonomia anche politica, permette alla Chiesa libertà di insegnamento e di governo universale.

– l’ostentazione di ricchezza negli altari e nei paramenti: non si tratta di ostentazione, ma di fede, riverenza e amore.
Quando in casa tua ricevi un ospite di riguardo, presenti i piatti migliori, magari bordati d’oro. E per dimostrare la tua fede al Signore che si rende presente sull’altare con tutte le ricchezze dl cielo tu oseresti presentarti in maniera meno bella di quanto fai per qualsiasi altra persona umana?
Come vedi, è questione di fede, riverenza e amore.

Le offerte:
Riferendomi alle parole di Gesù “……avete ridotto il mio tempio ad una spelonca di ladri” io credo che il tempio sia fatto per pregare perciò forse a torto non vedo bene qualsiasi cosa concerne la materialità.

1)La vendita di giornali in Chiesa:
come sai, questi giornali sono alle porte della Chiesa, non davanti all’altare.
Inoltre ladri sono piuttosto quelli che li prendono senza mettere una lira, non le parrocchie e le chiese che per questa diffusione della buona stampa ne rimettono sempre!

2)La questua: Perché mettere in disagio chi non ha moneta in quel momento o distrarre proprio nel momento più alto della preghiera? non sarebbe più logico mettere una cassetta e lasciare alla libera volontà dei fedeli il momento dell’offerta?

L’offertorio è il momento in cui i fedeli si uniscono con i loro sacrifici personali al sacrificio di Cristo.
Una volta portavano qualcosa in solido che poi venivano distribuiti ai bisognosi, adesso i denari che servono per le necessità delle Chiesa e per le opere di carità.
Nessuno deve sentirsi umiliato se non mette niente. Ma se mettesse anche solo un centesimo chi lo vede? Deve sentirsi umiliato?
Non credo che ci sia qualcuno che non abbia neanche un centesimo da mettere.

3) Il pagamento della Messa per un proprio defunto. Io non ho mai fatto dire Messe per i defunti ma ho soltanto pregato per loro applicando la partecipazione all’Eucarestia. Perchè far dir Messa se già nel suo contesto la Chiesa prega per tutti i defunti? Non è un atteggiamento di vanità sentire il nome del proprio defunto menzionato a voce alta? E chi non ha la possibilità di far dir Messa?
Mi è stato detto che la preghiera di un Ministro di Dio ha più valore, ma potrebbe pur non essere in grazia di Dio?
Tutto questo modo mio di pensare è peccato?

Va detto anzitutto che la Messa non si paga. sarebbe simonia. Si dà un’offerta che, per evitare qualsiasi forma di mercato, viene stabilita dalla Conferenza episcopale. Attualmente è di 10 euro.
Questa offerta ha un suo significato: perché il credente si unisce con un sacrificio personale (e può essere notevole se uno è veramente povero) al sacrificio di Cristo in suffragio di un defunto. Indubbiamente l’unione col sacrifico di Cristo, anche sotto questo aspetto è più forte.
Inoltre il sacerdote, indipendentemente dal suo stato di grazia, ha il potere di celebrare e anche di destinare i frutti del sacrificio di Cristo. Durante la Messa infatti agisce in persona Christi.
Tu sei libero di non far celebrare Messe per i tuoi defunti.
Ma il magistero della Chiesa ricorda che il suffragio più forte che possiamo dare ai nostri defunti è proprio la celebrazione della Messa.
È vero che in ogni Messa il sacrificio di Cristo va ad aiutare tutti. Ma qui, ripeto, la partecipazione del sacerdote e dell’offerente è più forte.
Va detto poi che non vi è nessuna forma di autocompiacimento nel sentir il nome del defunto (questo tuo modo di ragionare non è giusto perché giudica le intenzioni degli altri, che sono conosciute adeguatamente solo da Dio), tanto più che dicendo solo il nome (senza cognome), nessuno sa di chi si tratti ad eccezione degli offerenti.
Se vuoi un consiglio: prova a far celebrare la Messa per un tuo defunto: vedrai se non diverso. Ti parrà che tutta la tua giornata sia benedetta.

Grazie di tutto. Mi affido alle sue preghiere
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo