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Professione perpetua di Pasquale Paiotta (fra Pio Francesco op, terziario domenicano)

Alessandria, 1.XII.2007 (terzo giorno della Novena in preparazione della Solennità dell’Immacolata Concezione

Canterò in eterno la misericordia del Signore

Quando giunsi ad Alessandria nei primi giorni del 2000 non avrei mai pensato che l’amore del Signore avesse preparato da sempre l’incontro di Misericordia e di Pace con il Dio vivente.
Fu Umberto che nel maggio del 2002 mi condusse presso la Chiesa di N.S. Signora di Loreto e Santa Rita, sede del convento domenicano, per conoscere P. Angelo Bellon o.p.
Di lì a poco ho ricevuto la grazia di un cammino di conversione, passato per il lavacro dei sacramenti, l’intercessione della sempre Vergine Maria e di San Domenico e dei suoi figli in cielo ed in terra.
Ricordo ancora la mia prima confessione in quella chiesa e Padre Angelo che mi accoglieva con le seguenti parole: “Il Signore ti stava aspettando”.
Il 27 gennaio 2003 ho chiesto ed ottenuto per la misericordia del Signore e della Famiglia Domenicana di rivestire il candido scapolare domenicano (segno dell’ingresso in noviziato) e la mia anima si è sempre maggiormente rivestita di Gesù.
Il 14 giugno 2004 emettevo la professione triennale della regola dei Laici Domenicani.
Il 1° dicembre 2007, terzo giorno della novena all’Immacolata Concezione, ricevo da Maria SS. la grazia mirabile e sorprendente della professione perpetua ed il conseguente ingresso fino alla morte nell’Ordine Domenicano (Ordo Predicatorum).
Come per il battesimo sono stato nuovamente toccato dalla Grazia stillata dai Cieli, poiché come dice San Tommaso d’Aquino “coloro che fanno la professione solenne è come se ricevessero un nuovo battesimo”. Qualcosa di simile ho potuto constatare in questa celebrazione, seppur la mia non sia una vera e propria professione solenne.
In questo terzo giorno della novena Padre Angelo ha meditato la litania lauretana “Causa di nostra letizia, prega per noi”.
Veramente vivere uniti a Maria conduce l’anima alla vera ed eterna letizia.
Padre Angelo ci ha invitati a vivere la nostra vita con Maria, in Maria e per Maria per vivere meglio con Cristo, in Cristo e per Cristo.
Unito a Maria, causa di nostra letizia, offro tutto me stesso e chiedo di essere sempre maggiormente unito all’amore eucaristico del Signore.
Abbiamo riflettuto su come il Signore mi abbia condotto ad Alessandria per donarmi la grazia della conversione. Nel 2004, rivestito dello scapolare domenicano, sono stato trasferito per lavoro. Nell’autunno successivo, il 10 novembre, mentre la fraternita del terz’ordine giovanile di Alessandria si riuniva per l’incontro mensile, nasceva il sito degli amici domenicani, dono che offrivo alla mia famiglia religiosa, ma soprattutto attraverso essa e per il tramite di Maria l’offrivo al Signore.
Ancora una volta, nonostante la mia abissale miseria, il buon Dio mi ha usato come strumento per regalarci l’opera del sito. Esso si è dimostrato essere un mezzo di letizia per molti utenti, che nel servizio di carità di Padre Angelo, trovano una strada che li conduce alla via gioiosa della Verità. Alcuni hanno trovato le risposte ai loro dubbi, una direzione spirituale, poiché diversi utenti in epistolario privato hanno chiesto ed ottenuto la “figliolanza spirituale” del nostro caro presbitero.
Aggiungerò inoltre che in comunione con la famiglia domenicana del Cielo e della terra ho sentito chiaro il desiderio che molti altri fratelli e sorelle possano essere toccati dalla misericordia che mi è stata usata.
Allora posso e sento di dover esclamare: “Misericordias Domini in aeternum cantabo” (canterò in eterno la misericordia del Signore, salmo 89).
Posso inoltre affermare inoltre di aver provato qualcosa di simile a ciò che è avvenuto nell’episodio evangelico della trasfigurazione di N.S. Gesù. Il Signore come ai suoi apostoli ha proposto di seguirLo più da vicino nelle più alte vette spirituali (delle quali il monte Tabor è simbolo), ed insieme a San Pietro esclamo «Signore, é bello per noi restare qui» (Mt 17,4).

A tutti i giovani che leggono queste pagine voglio dire che anche loro sono chiamati a seguire il Signore! Non rimanete insensibili a questo richiamo d’amore soprattutto ora che il Signore ci chiede di vegliare.

Pasquale Paiotta (fra Pio Francesco op)

Articolo fu pubblicato il 7 dicembre 2007