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Quesito
Caro Padre Angelo,
ho letto con attenzione le sue parole e non posso negare di averne tratto diversi spunti di riflessione però, pur riconoscendo la loro veridicità, non sono rimasto convinto della loro completezza.
Penso che senza dubbio Dio abbia usato un linguaggio antropomorfico nel Suo dialogo con l’umanità però non credo che teologicamente si possa ridurre il termine ‘‘castigo’ al fatto che Lui permetta che ci infliggiamo del male o che gli altri ce lo infliggano.
A volte è proprio Lui che manda dal Cielo delle vere e proprie punizioni e la Bibbia è ricchissima di esempi in tal senso: nel Diluvio Universale Dio non permise che Satana lo causasse ma volle che si abbattesse sull’umanità peccatrice; a Sodoma e Gomorra Dio non permise la sua distruzione a causa di una guerra o per azione diabolica ma mandò l’Angelo della Morte ad operare questo (preciso che era un Angelo e non un Demonio); poi nel caso di Anania e Saffira, già precedentemente citato, è Dio che li ha chiamati a sè in quell’istante, non credo infatti che abbia ‘‘permesso’ un infarto.
Questi sono i casi biblici e costituiscono le prove più affidabili a sostegno della mia tesi ma potrei citare tantissime rivelazioni private: Santa Faustina ha scritto che a stento riuscì a fermare con le parole della Coroncina un angelo che stava per castigare l’umanità a causa dei suoi peccati (Gesù le disse che la Sua Misericordia per l’uomo è infinita ma che Lui esercita la sua Giustizia se lo costringiamo indurendo il nostro cuore) ed altri santi hanno descritto più volte la Madonna occupata nel frenare l’ira di suo figlio che stava per abbattersi sul mondo.
A mio parere tali comportamenti del nostro Creatore rappresentano dei dati di fatto e non dobbiamo avere paura di accoglierli, anche razionalmente, in quanto non tolgono una virgola al Dio Misericordioso che conosciamo ed amiamo. Dobbiamo solo tenere presente che ogni cosa che Dio permette o ci manda direttamente ha come solo scopo la conversione, il farci espiare i nostri peccati e quelli degli altri e non vuol dire assolutamente che Lui voglia il male. Non dobbiamo neanche dimenticarci che Dio ci pota continuamente perchè produciamo più frutto e questo è parte del Suo gigantesco amore per noi infatti non esiste un Padre che ami suo figlio e non lo castighi per il suo bene. Mi hanno insegnato che lo scopo della nostra vita è amare e conoscere Dio e penso che se Lo vogliamo veramente conoscere tale e quale a come Egli è dobbiamo riflettere su un Suo attributo molto sottovalutato ai giorni nostri che è la sua ira di fronte al peccato. Se noi interpretiamo in maniera melensa e fallace la Misericordia di Dio come un amore che tutto condona, permissivo e che non conosce castigo, anche qui sulla terra, stiamo già incominciando a percorrere quella via larga che sta portando molti falsi profeti (purtroppo a volte sono anche sacerdoti cattolici) a dirci continuamente che l’Inferno non esiste e che in fin dei conti ci salviamo tutti.
Concludo dicendo che sebbene il verbo permettere ci dia molta consolazione il caro Sant’Agostino, tanto amato da questo Papa e non solo da lui, diceva che ‘‘‘‘Dio permette ciò che vuole e che vuole ciò che permette‘‘‘‘, frase che suggella, sempre secondo me, le mie precedenti considerazioni.
Mi scuso per la foga con cui ho espresso il mio pensiero ma la interpreti come conseguenza di un amore ardente nei confronti di Dio e del desiderio di conoscerlo intimamente in Spirito e Verità senza aggiustamenti comodi che possono piacere ma che non permettono di incontrarlo concretamente.
La raccomanderò anche oggi alla nostra cara Mamma nel Rosario
Alessandro
Risposta del sacerdote
Caro Alessandro,
1. La Sacra Scrittura dice che Deus bene omnia fecit (Dio ha fatto bene tutte le cose).
E se il male è in se stesso un bene che manca di una perfezione che gli è dovuta, non posso dire che Dio crea dei mali o manda dei mali.
2. Le apparizioni secondo cui Maria in Paradiso trattiene il braccio del Figlio sono del tutto antropomorfiche. Sono creazioni fatte da Dio attraverso il ministero di Angeli per farci capire così e così.
Ma la Madonna in Paradiso non è né addolorata né in apprensione.
La stessa cosa va detta per la visione di Santa Faustina. Gli angeli non hanno corpo, e pertanto non possono essere visti. Quando uno dice di aver visto un angelo, si deve intendere che ha visto una creazione fatta da Dio per manifestare un’intenzione divina. Ma gli angeli non hanno mani per tenere flagelli o altre cose materiali, né lasciano il Paradiso, vale a dire l’unione con Dio, neanche per un istante (ma anche questo è linguaggio antropomorfico, perché il Paradiso non è successione di istanti) per venire sulla terra.
Ciò non di meno le apparizioni sono autentiche, nel senso che Dio si è servito di quelle creazioni per manifestarci il suo volere.
3. I cataclismi, come il diluvio o i terremoti, e anche la stessa distruzione di Sodoma e di Gomorra stanno a ricordare che i peccati hanno effetti cosmici.
Pensa al peccato di Adamo: quanti effetti cosmici ha comportato. E per proprio questo Adamo, secondo alcuni spirituali, ha pianto in maniera indescrivibile il proprio peccato.
Dobbiamo andare molto adagio nel dire che Dio punisce questi o quelli: chi ci garantisce che noi siamo migliori di loro?
4. Rimane il fatto che talvolta Dio permette che anche i giusti vengano colpiti, come è stato nel caso di Giobbe. E questo Dio lo permette per darci alcuni insegnamenti o per completare nel suo corpo mistico quello che manca alla passione di Cristo a favore della Chiesa.
5. L’affermazione di sant’Agostino è giusta, ma va intesa bene. Perché il male è sempre e solo una permissione divina. Ed essa, in quanto tale, soggiace alla volontà divina.
Ma Dio permette il male nel medesimo senso in cui noi stessi talvolta permettiamo dei mali minori per non distruggere dei beni più grandi o per evitare danni maggiori. Ma tollerare il male minore non significa affatto volerlo, perché non lo si vuole in alcun modo. Tuttavia lo permettiamo. E la permissione è un atto della nostra volontà.
Ti ringrazio di affidarmi nella tua preghiera alla Madonna del Rosario.
Mentre contraccambio questo ricordo, cui ci tengo tantissimo, ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo