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Quesito
Gent.mo Padre Angelo,
1) Avrei una questione da sottoporLe riguardo all’ontologia della morte, poiché da un po’ di tempo mi fa porre interrogativi. Nel Vangelo è scritto che Gesù (Dio) ha vinto la morte. Mi sono "sempre" chiesto: ma la Morte, è un’entità (come, giusto per farLe un esempio, Satana)? O è solo una conseguenza "naturale" del peccato originale?
Coincide forse con un’entità angelica (mi viene in mente ad esempio la letteratura che parla dell’angelo Abaddon, in taluni testi religiosi cristiani indicato come "angelo del trapasso" che ha l’ordine da Dio di manifestarsi in bellezza e luce ai buoni e sotto forma di aspetto mostruoso ai malvagi una volta avvenuto il decesso di questi; cfr episodio morte primogeniti d’Egitto ad opera di un’entità…si trattava di un angelo o di Dio?…)?
Oppure, molto più semplicemente, è un po’ come una "legge", un "criterio" stabilito e permesso da Dio, inteso come propaggine della mancanza di un bene dovuto in un essere/ente?
2) Riguardo alla corruzione del Creato in seguito al peccato originale: il pianeta su cui ci troviamo, la Terra, è definito esemplarmente "Valle di lacrime" e "luogo di esilio"; è possibile alla luce delle rivelazioni divine, comprendere come mai Dio abbia scelto proprio "questo pianeta, di questa galassia" per il nostro esilio?
Il paradiso (che siamo soliti indicare puntando un dito verso il cielo, come modo concettuale di fare) si trova completamente svincolato dal resto dell’universo materiale o è ipotizzabile un continuum (posto che ovviamente la materia è materia e lo spirito è spirito)?
La domanda in sintesi è: perché proprio questo "locus" spaziotemporale e non una qualsiasi altra regione del cosmo sensibile?
E, inoltre, i regni immateriali (spirituali), Inferno, Purgatorio, Paradiso, sono forse "sovrapposti" a quelli materiali anche se da noi non percepibili? Intendo qui non solo il fatto che angeli, demoni ecc possano muoversi e interagire con il mondo sensibile, ma proprio la dimensione ove siano localizzabili e ubicabili detti regni.
3) Una riflessione un po’ capziosa, me ne rendo conto, ma credo molto intrigante: Dio è onnipotente, quindi può tutto e nulla è a Lui impossibile. Quindi, se lo volesse, potrebbe in linea teorica creare un altro se stesso, giusto? Perché altrimenti non sarebbe onnipotente. Tuttavia, proprio per il fatto che Lui è l’unico e vero Dio, l’unico Dio che possa esistere ecco, e in quanto tale è l’unico Essere perfetto, questa è un’eventualità che non può mai verificarsi. E’ corretto il mio ragionamento?
Però…amo i ragionamenti per assurdo, perdonerà la mia vivacità intellettiva! Lei si trova d’accordo o meno con questi miei ragionamenti?
4) Dal momento che solo Dio/Bene è infinito e che da Lui, in potenza, possono scaturire infiniti beni, si può in virtù di questo dogma asserire che il Bene (in ogni sua forma, Creatore e enti creati tutti) E’ infinito mentre il "Male" TENDE a infinito in quanto si "distende" sul Bene, essendo una mancanza del medesimo, "prosciugandolo"?
La ringrazio in anticipo per la Sua risposta e Le chiedo come sempre di ricordarmi nelle Sue preghiere!
Emanuele
Risposta del sacerdote
Caro Emanuele,
1. la morte non è un’entità ma è la privazione della vita.
È la cessazione di un essere vivente.
Quell’essere che quando è vivo ha una sua unità interiore e una sua coordinazione, con la morte viene come sfaldato e frammentato in tante realtà che sono semplicemente fra loro accostate e che possono agire le une sulle altre solo per una forma di contagio.
2. Pertanto la morte non è un’entità, un essere, come il diavolo.
Ma è la disgregazione di un’entità precedente che aveva in se stessa una sua unità interiore e una sua coordinazione.
Per l’uomo è la conseguenza di un processo naturale di invecchiamento e di disgregazione.
Da questo processo naturale di invecchiamento naturale ne era risparmiato nello strato di innocenza originale a motivo di un dono preternaturale.
Persa la grazia e persi anche i doni preternaturali, la natura ha fatto il suo corso.
3. Non è neanche Abaddon e cioè “l’angelo dell’Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore” (Ap 9,11) trattandosi di uno dei sette angeli che secondo il linguaggio dell’Apocalisse annunciano grandi eventi per l’umanità.
Pertanto a nessuno di noi viene mandato l’angelo sterminatore, essendo la morte un processo naturale.
5. Gesù ha vinto la morte nel senso che con la sua risurrezione promette a tutti la risurrezione del corpo: “Viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna” (Gv 5,28-29).
6. Inoltre Dio non ha creato la terra come valle di lacrime o come esilio.
Di fatto la nostra vita, in seguito al peccato originale, è costellata da tante sofferenze. E per questo da noi uomini (non da Dio) è stata chiamata valle di lacrime o esilio.
7. Indichiamo il paradiso con il dito verso l’alto per indicare che si tratta di cose superiori, e non per indicare un altro luogo simile a quello in cui viviamo quaggiù.
Il Dictionnaire de Théologie Catholique afferma che “in nessuna delle definizioni della Chiesa relative al Paradiso, al Purgatorio o all’inferno si può trovare alcuna allusione a un luogo” (D:T:C:, XIII, 1311)-
8. Mi chiedi se Inferno, Purgatorio, Paradiso siano "sovrapposti" a questo mondo materiale dal momento che angeli e demoni possono agire tra noi.
Il fatto che angeli o i demoni possano muoversi e interagire con il mondo sensibile non significa che le realtà di ordine soprannaturale siano sovrapposte a quelle di ordine naturali.
Si tratta semplicemente di altre categorie, dove non c’è né spazio né tempo.
9. Sull’onnipotenza di Dio ti rimando ad una risposta già pubblicata: ?Amici Domenicani – Dio è onnipotente, ma quante cose non può fare!
www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=1436 24 gen 2010 …
10. Per l’ultima domanda (che concerne il male) non devi cosificare il male, il qual è semplicemente privazione di una perfezione che ci dovrebbe essere.
L’espressione “tende a sovrapporsi” non è corretta, perché su tante realtà il male non ha alcuna presa: su Dio, innanzitutto, e poi almeno su tutti gli abitanti del paradiso.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo