Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Caro padre,
alcune volte dopo il peccato, anche veniale, sembra che tutto vada storto, per esempio dopo aver detto una parolaccia anche a bassa voce, sembra o che nessuno mi rivolge la parola o che gli avvenimenti non vadano per il verso giusto. I diversi sacerdoti che mi hanno confessato mi hanno sempre rassicurato che Dio non manda le sofferenze perché è un essere purissimo. A questo punto le chiedo sono io che mi faccio troppi problemi o c’è qualcosa di vero? Che significa pertanto l’espressione nell’atto di dolore perché peccando ho meritato i tuoi castighi?
In chiesa sento parlare tanto di amore, ma fino a che punto noi dobbiamo amare? C’è un limite?
Alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi che Giuda non è stato condannato da Dio all’inferno, perché ha agito sotto influsso del demonio e non per sua volontà, poi perché c’era sempre bisogno qualcuno che collaborasse al piano terreno di Gesù. cosa dice la chiesa?
Si può dire una messa per più defunti?
Il mio parroco ha detto che non si può prendere la comunione dopo il vangelo, è vero questo?
Una domanda storica: perché la chiesa non ha santificato Origene di Alessandria e altri grandi pensatori cristiani?
Le chiedo di pregare per le mie intenzioni e soprattutto per i sacerdoti affinché siano numerosi e soprattutto più aperti alle esigenze dei giovani, di cui è il futuro della Chiesa.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
rispondo in maniera scheletrica alle tue domande.
1. “alcune volte dopo il peccato, anche veniale, sembra che tutto vada storto”: con il peccato mortale ci priviamo della grazia di Dio che per noi è anche uno scudo contro le incursioni dei demoni. In moltissimi salmi si dice che Dio è nostro scudo e che la sua grazia è scudo. Un esempio per tutti: “Dio, mio scudo e baluardo, mia potente salvezza” (Sal 18,3).
Con il peccato veniale, sebbene non apriamo porte e finestre alle incursioni dei demonio, tuttavia lasciamo che vi sia qualche fessura. Anche in questo senso si riconosce che peccando “abbiamo meritato i suoi castighi”.
In realtà Dio non castiga, perché nella sua essenza è Amore e solo Amore, ma col peccato l’uomo si espone al suo avversario.
Certo, non devi vedere il demonio dappertutto. Tante cose vanno storte perché il mondo è stato inquinato dal peccato e questo lascia un disordine, del quale tutti sono vittime.
Ma l’amore di Cristo è capace di far volgere al bene anche le contrarietà che ci capitano.
2. “In chiesa sento parlare tanto di amore, ma fino a che punto noi dobbiamo amare? C’è un limite?”
Non c’è alcun limite all’amore. Siamo chiamati ad amare Dio e il prossimo senza misura. Solo nell’amore c’è la felicità. E il Signore vuole che noi siamo felici senza misura, all’infinito.
3. “Alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi che Giuda non è stato condannato da Dio all’inferno, perché ha agito sotto influsso del demonio e non per sua volontà, poi perché c’era sempre bisogno qualcuno che collaborasse al piano terreno di Gesù. Cosa dice la chiesa?”
Dio non manda all’inferno nessuno, neanche Giuda.
L’inferno è sempre scelto direttamente o indirettamente dagli interessati.
È vero che Giuda è stato tentato dal diavolo. Ma il diavolo non gli ha tolto la libertà. Non la può togliere a nessuno. Giuda pertanto si è consegnato volontariamente alla tentazione.
Inoltre non era assolutamente necessario che Gesù fosse tradito per poter essere arrestato e messo a morte.
Il Signore si è servito della malizia di Giuda per compiere la nostra redenzione.
In questo vediamo come il Signore, senza togliere a nessuno la libertà, sa piegare anche il male ai fini della redenzione.
4. “Si può dire una messa per più defunti?”
Sì, del resto il due novembre ogni sacerdote celebra la Messa e ne applica il frutto ministeriale per tutti i defunti.
Negli altri giorni dell’anno, il sacerdote può applicare secondo le intenzione di un fedele, e questi può restringere o allargare a sua discrezione l’applicazione del frutto ministeriale ad uno, ad alcuni, o anche alle anime del purgatorio, oppure solo a quelle più abbandonate.
Il sacerdote invece non può fare il cumulo delle intenzioni di più fedeli per applicare il frutto ministeriale della Messa se non due volte la settimana (a meno che non abbia un permesso particolare), e previo avviso dei fedeli.
5. “Il mio parroco ha detto che non si può prendere la comunione dopo il vangelo, è vero questo?”
Chi, la domenica, arriva a Messa dopo il vangelo, non si è nutrito della Parola di Dio. E, se è arrivato in ritardo per negligenza, non può fare la Santa Comunione.
La Messa consiste infatti nella partecipazione a due mense: a quella della Parola e a quella del sacrificio.
6. “Una domanda storica: perché la chiesa non ha santificato Origene di Alessandria e altri grandi pensatori cristiani?”
Per essere canonizzati è necessaria la purezza della dottrina, oltre che la virtuosità eroica della vita.
Nessun dubbio che Tertulliano e Origine, ad esempio, siano vissuti bene. Ma non hanno sempre conservata pura la dottrina.
7. “Le chiedo di pregare per le mie intenzioni e soprattutto per i sacerdoti affinché siano numerosi e soprattutto più aperti alle esigenze dei giovani, di cui è il futuro della Chiesa”.
Lo farò volentieri e soprattutto perché tra i sacerdoti il Signore chiami anche te, se dopo discernimento, è riconosciuta l’autenticità della chiamata.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo