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Quesito

Buonasera Padre Angelo. 
Un bambino mi ha chiesto questo: perché i comandamenti sono solo 10?

Vi ringrazio per la risposta


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. i comandamenti sono stati consegnati direttamente da Dio a Mosè.
Vengono chiamati anche “decalogo”, parola che deriva dal greco e significa letteralmente: “dieci parole”.
Nella Sacra Scrittura li troviamo menzionati due volte e precisamente nel libro dell’Esodo 20,1-17 e nel Deuteronomio 5,6-21).

2. Sono stati scritti direttamente da Dio (Es 31,18). Anzi sono stati scolpiti su tavole di pietra. In antico, i documenti religiosi e politici molto importanti venivano scritti su pietra e non su carta o papiro, come per dire che erano immutabili.

3. Quasi tutti sono espressi come divieti perché questo era il linguaggio che usavano le antiche popolazioni del vicino oriente: per comandare una cosa proibivano di fare il contrario. Usavano questo modo di esprimersi per dare forza al comando. 

4. I primi tre si riferiscono principalmente all’amore di Dio e gli altri sette all’amore del prossimo.
Furono scritti tre in una tavola e sette in un’altra.
Per questo si parla dei precetti della prima tavola della legge e dei precetti della seconda tavola della legge.

5. Sebbene siano stati direttamente rivelati da Dio a Mosè, tuttavia sono facilmente riconosciuti dalla ragione umana, dalla coscienza.
Tutti gli uomini li possono leggere nel fondo della loro coscienza, indipendentemente dalla loro cultura e dalla loro razza.
Ci si può chiedere allora perché Dio li abbia scritti su due tavole. Sant’Agostino dice che li ha scritti perché gli uomini ormai depravati dal peccato non potessero lamentarsi e dire di non conoscerli. Erano già scritti nel loro cuore ma “Dio li mise sotto i loro occhi perché fossero costretti a vederli nella loro coscienza: la voce di Dio, avvicinandosi in qualche modo agli uomini esteriormente, li costrinse a rientrare nel loro intimo” (Commento al salmo 57).

6. Prima di dare i 10 comandamenti, Dio ne ha rivelato il motivo con queste parole: “Voi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me” (Es 19,4).
La menzione delle aquile è significativa perché le aquile vivono in alta montagna.
I comandamenti sono pertanto la premessa per poter elevarsi in alto, anzi molto in alto, e tenere la nostra anima unita Dio.
Chi deroga dai comandamenti inizialmente fa difficoltà ad unirsi a Dio. Se non si emenda, finisce che se ne sta lontano.

7. È importante notare che sono stati dati da Dio quando il popolo di Israele era appena uscito dall’Egitto dove aveva subito tirannia e oppressione.
Ciò significa che si tratta di 10 comandi dati da Dio per conservare la libertà interiore. Derogare dai comandamenti è la stessa cosa che auto condannarsi ad una prigionia interiore simile a quella esteriore subita dagli ebrei quand’era in Egitto.  Gesù ha detto: “In verità, in verità vi dico: chi compie il peccato, è schiavo del peccato” (Gv 8,34).
San Tommaso commenta: “La schiavitù del peccato è pesantissima perché, come ha scritto Sant’Agostino, lo schiavo di un uomo può trovare scampo dal suo padrone con la fuga, ma lo schiavo del peccato trascina con sé il peccato dovunque egli fugga. Infatti il peccato che ha commesso è dentro di lui. È passato il piacere, è passato il peccato, è ormai lontano ciò che dava piacere, ma è rimasto ciò che ferisce” (Commento a Gv 8,34).

Ti ringrazio di avermi dato la possibilità di esporre queste nozioni basilari sui comandamenti.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo