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Quesito
Caro Padre Angelo,
ho dato una lettura a tutti i quesiti di morale matrimoniale.
Più o meno mi sono immedesimato anch’io nei vari quesiti e problemi posti.
Nella Bibbia per quanto concerne i rapporti tra marito è moglie dove si trova scritto qualcosa che il rapporto interrotto o la contraccezione è un peccato?…
Per stimolarci al rapporto sessuale talvolta guardiamo film pornografici…
Navigando poi sul Web ho trovato un manuale del 1853 dove si dice che, anche i baci possono essere peccaminosi…
Ora mi spieghi con parole dirette e semplici per donarsi al proprio partner non ci vuole anche passione? E allora come mai molti confessori dicono che il matrimonio non deve essere passionale? Noi non usiamo questo termine anche quando parliamo della Passione di Gesù a significare che Lui ha vissuto il supplizio della Croce senza alcun obbligo e con amore abbracciando la Croce?
Spero di aver esplicato il mio stato d’animo e le chiedo Padre istruzioni semplici e dirette senza tergiversare per vivere serenamente il sacramento del matrimonio che include sesso e spirito? Mi perdoni se nella fretta ho scritto male o mi sono espresso male e se non sono stato chiaro in qualche punto prima di rispondermi mi chieda chiarimento.
Dio la benedica.
L.
Risposta del sacerdote
Caro L.,
sì, nella fretta spesso hai scritto male al punto che non sempre sono riuscito a capire quanto volevi dire.
Mi perdonerai se ho espresso il tuo pensiero riassumendolo. Così forse può essere di maggiore profitto per i nostri visitatori.
1. L’insegnamento della Chiesa trova nella Bibbia una condanna della contraccezione nella vicenda di Onan (Gn 38,8-10).
Questi in forza della legge del levirato (da levir-cognato) avrebbe dovuto dare posterità a Tamar, moglie del defunto fratello Er.
Il testo della Genesi è il seguente: “Allora Giuda disse a Onan: Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello. Ma Onan sapeva che la posterità non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra per non dare una posterità al fratello. Ciò che egli faceva non fu gradito (dispiacque) al Signore, il quale fece morire anche lui” (Gn 38,8-10).
Va osservato anzitutto che l’azione di Onan non fu un atto solitario. Il testo dice: “Ogni volta che si univa alla moglie”.
Inoltre si legge: “Ciò che egli faceva”. Fu dunque punito con la morte non per tanto per l’intenzione che aveva (non dare una posterità al fratello), ma per ciò che faceva.
Giuseppe Ricciotti scrive: “Qui Onan, per non perdere l’eredità del fratello, impedisce la procreazione con un peccato che da lui è chiamato onanismo, e corrisponde al malthusianesimo moderno. La riprovazione di queste pratiche è inesorabile nella Bibbia”.
La Bibbia di Gerusalemme: “Dio condanna nello stesso tempo l’egoismo di Onan e la sua colpa contro la legge naturale e dunque divina del matrimonio” (nota a Gn 38,10).
2. Ma a parte la Bibbia, le cose sono evidenti dalla legge naturale stessa.
Per questo Paolo VI nell’enciclica Humanae vitae ha scritto: “Così chi ben riflette dovrà anche riconoscere che un atto di amore reciproco che pregiudichi la disponibilità di trasmettere la vita che Dio creatore di tutte le cose secondo particolari leggi vi ha immesso, è in contraddizione sia con il disegno divino, sia con il volere dell’Autore della vita umana. Usare di questo dono divino distruggendo, anche solo parzialmente, il suo significato e la sua finalità è contraddire alla natura dell’uomo come a quella della donna e del loro più intimo rapporto, e perciò è contraddire anche al piano di Dio e alla sua santa volontà” (HV 13).
Giovanni Paolo II ha detto: “Così al linguaggio nativo che esprime la reciproca donazione totale dei coniugi, la contraccezione impone un linguaggio oggettivamente contraddittorio, quello cioè di non donarsi all’altro in totalità.
Ne deriva, non soltanto il positivo rifiuto all’apertura alla vita, ma anche una falsificazione dell’interiore verità dell’amore coniugale, chiamato a donarsi in totalità personale” (FC 32c).
3. La Chiesa non ha mai detto che l’atto coniugale deve essere privo di passione o emozione.
Nell’amore è compresa anche tutta la carica emozionale, che costituisce una spinta a compiere il proprio dovere coniugale ed è nello stesso tempo anche un premio.
Ciò che è sbagliato è usare dell’altro coniuge solo per il piacere erotico che può largire.
4. Bisogna evitare di confondere la passione o emozione con la Passione di Nostro Signore.
Per Passione del Signore s’intende tutto quanto Egli ha sopportato di sofferenza in espiazione dei peccati e per la redenzione dell’umanità.
Quando nell’amore coniugale si parla di carica passionale s’intende la carica erotica.
5. Al di là delle divergenze dei sacerdoti, c’è il Magistero della Chiesa.
I sacerdoti non costituiscono il Magistero. Questo lo fa il Papa e lo fanno i vescovi in comunione con lui.
6. Guardare film pornografici è sempre un’offesa fatta al Signore e costituisce un peccato grave contro il nono comandamento.
È sempre una spinta a guardarvi con uno sguardo impuro: Non è così che il Signore intende la sessualità.
Non ha detto: “Se uno vede una donna e la concupisce, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt 5,28)?
7. Mi parli di manuali per confessori del 1853. Non è sufficiente estrapolare una frase per capire tutto. È necessario leggerla nel contesto.
Inoltre un manuale per i confessori non costituisce il magistero della Chiesa e può risentire del temperamento di chi scrive.
Ti ringrazio per la fiducia, ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo