Questo articolo è disponibile anche in: Italiano Portoghese
Quesito
Caro don Angelo,
vorrei rivolgerle una domanda riguardo alla Grazia, vorrei sapere perché ad alcuni santi è data una Grazia maggiore rispetto ad altri.
La ringrazio anticipatamente per la risposta e la benedico grandemente.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. la misura o grado con cui Dio infonde la carità nei nostri cuori non dipende dalla capacità della natura o dalle disposizioni naturali di colui che la riceve, ma unicamente dalla volontà dello Spirito Santo che distribuisce i doni come vuole.
La Sacra Scrittura afferma: “A ciascuno di noi la grazia è stata data secondo la misura del beneplacito di Cristo” (Ef 4,7) e “tutte queste cose le compie un solo e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno in particolare come vuole” (1 Cor 12,11).
2. Il Magistero della Chiesa nel Concilio di Trento dice: “Ci chiamiamo e siamo veramente giusti quando ciascuno di noi riceve la sua propria giustizia secondo la misura con cui lo Spirito Santo la distribuisce a ciascuno come vuole (1 Cor 12,11), e secondo la disposizione e la cooperazione propria di ciascuno (Mt 25,15)” (DS 1529).
3. La motivazione teologica è la seguente: “Siccome la carità supera infinitamente la proporzione della natura umana, non può dipendere da nessuna virtù naturale, ma dalla sola grazia dello Spirito Santo che la diffonde.
Perciò la quantità della carità non dipende dalla condizione della natura o dalla capacità delle virtù naturali, ma solo dalla volontà dello Spirito Santo che distribuisce i suoi doni come vuole” (Somma teologica, II-II, 24,3).
4. San Tommaso, commentando Mt 25,15 in cui si legge “il padrone distribuì i talenti secondo le capacità di ognuno”, dice che questa capacità dipende dalla grazia preveniente dello Spirito Santo che produce nell’anima una disposizione soprannaturale corrispondente al grado di grazia o di carità che vuole infondere in essa secondo il suo libero beneplacito (cfr. Commento al Vangelo di Matteo 25,15).
5. Commentando poi “a ciascuno secondo la sua capacità” scrive: “Colui che viene spinto di più, ha più grazia; ma perché uno venga spinto di più, ha bisogno di una mozione più forte” (Ib.).
In tal modo si spiegano meglio anche le ultime parole del citato testo del Concilio di Trento.
6. Domingo Bañez, che fu un grande teologo e confessore di Santa Teresa d’Avila, si spinge ad affermare che tutto è frutto del piano salvifico di Dio, anche le qualità naturali. Ricorda infatti che la grazia non dipende certo dalla natura, ma Dio può preparare una determinata natura in modo che sia strumento adatto e docile alla grazia. Anche in questo senso si possono intendere le parole di San Paolo: “Ogni cosa concorre al bene di coloro che amano Dio, di coloro che secondo il suo disegno sono stati chiamati” (Rm 8,29).
7. In questo senso vanno intese le parole di Santa Teresa di Gesù Bambino a proposito di alcuni beni che non ci vengono dati: “Quando il Signore che è buono non lo permette è una grazia anche quella” (Novissima verba, 5 giugno 1897).
8. Papa Francesco, senza negare la distinzione tra mondo della natura e quello della grazia, dice analogamente che tutto è grazia, anche il creato: “La creazione appartiene all’ordine dell’amore. L’amore di Dio è la ragione fondamentale di tutto il creato: «Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata» (Sap 11,24). Così, ogni creatura è oggetto della tenerezza del Padre, che le assegna un posto nel mondo. Perfino l’effimera vita dell’essere più insignificante è oggetto del suo amore, e in quei pochi secondi di esistenza, Egli lo circonda con il suo affetto” (Laudato sì, 77).
Augurandoti ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo