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Quesito
Buongiorno padre Angelo Bellon, volevo chiederle alcune informazioni.
Si può dedicare una messa per i vivi? Le faccio un esempio: io vorrei dedicare una Messa per la conversione del cuore di mio fratello e un’altra persona. Si può fare?
Mi è venuto in mente in un libro che ho letto di Gabriele Amorth che lui o Giovanni Paolo II aveva detto al demone che esorcizzava che avrebbe dedicato la messa per la persona posseduta e allora mi è venuto il dubbio se si poteva dedicare la messa per le persone vive.
Poi la seconda domanda: se una persona dedica una Messa per un massone può fare qualcosa per la sua anima o il massone è condannato all’inferno?
La ringrazio in anticipo e grazie mille per il lavoro che svolge, la ricordo sempre nel mio rosario assieme a tutto l’ordine domenicano.
Saluti.
Andrea
Risposta del sacerdote
Caro Andrea,
1. Sì, si può fare. È un’opera di misericordia molto grande.
2. Non sappiamo se la celebrazione una sola Messa sia sufficiente, perché il cuore dell’uomo potrebbe essere particolarmente chiuso ad ogni mozione della grazia.
Tuttavia il suo effetto permane eternamente. È come un raggio di sole che non si estingue mai.
3. Per la conversione di tuo fratello e quella di un’altra persona ricordati di pregare in ogni Messa, anche se non viene fatta celebrare dal sacerdote appositamente per tale intenzione.
Il Santo Curato d’Ars diceva: “Quando nostro Signore è sull’altare durante la Santa Messa, appena lo si prega per i peccatori, egli lancia verso di essi dei raggi di luce per scoprire loro le loro miserie e convertirli”.
4. A questo proposito mi piace ricordare ciò che si legge al termine della lettera di Giacomo: “Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore lo salverà dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati” (Gc 5,19-20).
La Bibbia di Gerusalemme commenta: “La carità fraterna può ricondurre gli smarriti a conversione e, nel giorno del giudizio, gioverà molto anche a colui che la esercita”.
Pertanto giova a coprire i peccati del convertito e i peccati di colui che converte.
5. Sono molte le Messe che vengono celebrate per il bene dei vivi, ma non ce ne accorgiamo perché viene menzionato solo il nome dei defunti.
Ma quando non senti menzionare il nome, si tratta perlopiù della celebrazione di Messe per le cause materiali o spirituali di una determinata persona o di una comunità.
Mi piace ricordare che il papà di Santa Teresa di Gesù bambino, quando vide che la sua figlia era ormai a un passo dalla morte, fece celebrare una novena di Sante Messe. Santa Teresa guarì all’improvviso nel giorno in cui veniva celebrata l’ultima Messa della novena. Era tra l’altro il giorno di Pentecoste.
6. Ugualmente mi piace ricordare che il giusto Giobbe nell’Antico Testamento offriva regolarmente un olocausto (un sacrificio tutto particolare) per ognuno dei suoi figli perché fossero purificati dai loro peccati.
Si legge nel testo sacro: “I suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare le loro tre sorelle per mangiare e bere insieme. Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti per ognuno di loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno maledetto Dio nel loro cuore». Così era solito fare Giobbe ogni volta” (Gb 1,4-5).
7. Fai riferimento infine ai massoni.
Come si sa, l’appartenenza alla massoneria è apertamente condannata dalla Chiesa. L’ultimo documento che ne fa riferimento è la Dichiarazione sulla massoneria Quaesitum est del 26 novembre 1983 a cura della Congregazione per la dottrina della fede.
Vi si legge: “Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione”.
Secondo la disciplina della Chiesa “se prima della morte non diedero alcun segno di pentimento, devono essere privati delle esequie ecclesiastiche” e vengono considerati come “quei peccatori manifesti ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli” (Codice di diritto canonico, can. 1184, 1 e 3”.
Inoltre: “a chi è escluso dal esequie ecclesiastiche, deve essere negata anche ogni messa esequiale” (can 1185).
8. Tuttavia è sempre possibile la loro conversione e dobbiamo pregare perché avvenga.
Possiamo e dobbiamo pregare anche per i massoni defunti: c’è da sperare che nell’estremo della loro vita, anche se non hanno ricevuto i sacramenti, prima di presentarsi davanti al tribunale di Cristo abbiano formulato qualche pentimento
Si può far celebrare la Messa senza che venga detto il nome, per evitare che si pensi sì è mutata la disciplina della chiesa nei confronti dei massoni. Dobbiamo pregare e sperare sempre per la salvezza di tutti.
Ti benedico, ti auguro ogni bene, e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo