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Caro padre Angelo sono un giovane di 15 anni
Volevo chiederle un paio di cose
1) mi è capitato di prendere 250 € dal mobile di casa in un primo momento mi sono sentito male perché ho pensato subito al furto ma dopo ho fatto un patto con me stesso dicendo che li avrei restituiti allora dopo un paio di mesi li ho ri messi a posto ecco vorrei sapere se questo è un peccato
2) la scorsa domenica mi sono confessato solo che dopo essere uscito dal confessionale mi sono ricordato alcuni peccati abbastanza gravi così sono rientrato in confessionale a ri confessare la mia domanda è la confessione perdona anche i peccati non detti per dimenticanza?
La ringrazio in anticipo per la risposta


Carissimo,
1. il prelievo di quella somma costituisce certamente un peccato.
L’hai fatto in casa, ma si tratta sempre di un furto. È una sottrazione volontaria di soldi, fatta contrariamente alla volontà dei tuoi genitori.
Come peccato è dunque da confessare.

2. Nei peccati riguardanti la giustizia è sempre necessaria anche la riparazione.
Infatti si rimane ingiusti finché non si è reintegrato il soggetto del mal tolto.
Tu questo l’hai fatto. E facendolo hai mostrato di esserne sinceramente pentito.
Ma il peccato è rimasto.
Per questo è necessaria la confessione.
Nel suo giudizio il confessore terrà conto del tuo pentimento e della avvenuta riparazione.

3. Venendo alla seconda domanda è necessario precisare se si tratta di peccati gravi, e cioè mortali o “abbastanza gravi”.
Talvolta con l’espressione “abbastanza gravi” s’intende un peccato veniale di un certo spessore che rasenta il grave, ma che di fatto non lo è, come ad esempio una discussione abbastanza accesa nei toni e nei suoi contenuti.
Una discussione del genere lascia amarezza nell’anima, ma non è ancora un peccato grave, anche perché nelle parole è abbastanza facile essere trascinati dalla foga.

4. Se si tratta invece di un peccato grave, come la mancata santificazione della festa per pigrizia, come anche nel caso di bestemmie o di atti impuri, allora si tratta di peccati gravi che vanno confessati.
Se ci si è dimenticati di confessarli perché magari se ne sono confessati altri di più gravi che hanno maggiormente attirato l’attenzione del confessore e hanno polarizzato la confessione su quel peccato, i peccati – sebbene gravi – vengono perdonati con l’assoluzione data dal sacerdote.
Il motivo è che si era venuti per confessarsi anche di questo. Ma poi ce se ne è dimenticati.

5. Tuttavia poiché l’accusa dei peccati gravi è di diritto divino (e da ciò che è stabilito direttamente da Dio la Chiesa non può dispensare), li si accuserà in una successiva confessione, dicendo che nell’ultima confessione erano stati dimenticati.
Poiché però con l’assoluzione sacramentale si è tornati in grazia di Dio nel frattempo si può fare la Santa Comunione.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo