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Quesito
Salve Padre,
mi chiamo …, ho 20 anni e ho cercato a lungo una risposta al mio quesito sulle pagine del sito, purtroppo senza successo, pertanto ho deciso di porlo a lei direttamente.
Sono fidanzato con una ragazza da 3 anni e, nel mio piccolo, pensavo di sapere cosa fosse l’amore.
Ho sempre tenuto in grande considerazione l’insegnamento di Dio, storpiandolo purtroppo per fare comodo a me nei momenti in cui mi facesse comodo, e di questo, ora, me ne vergogno e pento.
Le spiego: contrariamente all’Insegnamento, ho considerato l’amore, inteso come atto, un qualcosa di accettabile fuori dal matrimonio, con la convinzione però di passare la propria vita con la persona con la quale si è consumato.
Pensandola in questo modo, ho accettato di compiere peccato sentendo in cuor mio che sarei sempre rimasto con questa ragazza.
Purtroppo (per fortuna… ?) la mia vita è cambiata, e ciò che consideravo un amore indissolubile altro non è diventato che un profondo affetto, privo però di ogni interesse a una vita con questa persona.
Temo che il mio amore, o ciò che chiamavo tale, per lei, sia terminato.
Dico "temo" poiché nemmeno io a questo punto so se sia così… possibile che sia solo una fase?
Fattosta che poco dopo aver perso interesse verso di lei, ho iniziato a sentirmi con un’altra.
Specifico il "poco dopo" per far capire che non è stata "l’altra" a farmi cambiare idea, ma la mia situazione è così da parecchio, ormai.
E con quest’altra ragazza sento i sintomi classici da infatuazione, voglio conoscerla meglio, sono curioso di come potrebbe essere la mia vita con lei, ecc…
Ciò che voglio chiederle è, come posso a questo punto riconoscere se quello che provo è, secondo la Grazia di Dio, vero amore?
Comprendo che questa domanda non sia specificatamente riguardante la religione, ma questa situazione e questa domanda mi ha ridotto, per la prima volta dopo anni ormai, in lacrime sul letto a gridare a Dio di darmi un aiuto, o un segno, per capire.
Subito dopo ho acceso il computer. Volevo capire cosa avevo perso, giocandomi la mia castità in un rapporto che da parte mia sta per finire, e uno dei primi risultati di ricerca è stato il Vostro sito.
Se fosse questo il segno che il Signore mi ha dato, io non lo so, so che se non avessi provato a coglierlo me ne sarei pentito, da qui la mia domanda… e la mia richiesta d’aiuto.
La ringrazio infinitamente per il Suo tempo,
Cordiali saluti.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. ti ringrazio per la pazienza con cui hai atteso la mia risposta.
Ma solo oggi sono arrivato alla tua.
Venendo adesso a quanto mi chiedi ti dico subito che non mi stupisco per tutto quello che mi hai scritto. È tutto secondo una logica.
2. Anzitutto la tua volontà di avere rapporti sessuali con la tua ragazza pensando in cuor tuo che lei sarebbe stata l’unica della tua vita.
Hai dimenticato che il peccato non si presenta mai come male, ma sempre come qualcosa di buono o comunque di giustificato.
E tu ti sei autogiustificato.
Così hai iniziato ad avere rapporti sessuali che in se stessi sono una finzione: si finge di essere marito e moglie sapendo di non esserlo.
Si finge di donarsi in totalità mentre con la contraccezione si esclude volontariamente di donarsi in totalità.
Si finge di essere un cuor solo e un’anima sola mentre questo lavorìo di fusione interiore rimane ancora da fare o comunque rimane ancora da concludere.
Ed eccoti così con un amore che si è raffreddato, con una ragazza che hai usato per tre anni e che adesso stai per abbandonare.
D’altra parte nessuno ti può costringere e neanche consigliare di continuare un rapporto che interiormente senti giunto al capolinea.
3. Si è ripetuta nel vostro caso la storia del peccato originale, con le sue conseguenze rovinose.
Il peccato originale non è stato un peccato sessuale, ma di superbia.
Tuttavia quello che hanno provato Adamo ed Eva dopo quella disobbedienza è quello che si prova in tutte le altre disobbedienze a Dio.
Adamo ed Eva si sono sentiti nudi, poveri, spogliati e separati da Dio.
Solo Satana poteva far loro pensare che Dio con quel suo divieto non volesse il loro bene. Perché quella proibizione?
Dio aveva detto chiaro: “Diversamente morirete” (Gn 3,3).
Ed ecco, subito dopo si sono accorti che Dio aveva ragione: hanno sentito attraverso la ribellione dei sensi e della creazione le prime avvisaglie della morte.
4. Come sarebbe stato utile per te quando ti sei messo insieme con questa ragazza ricordare l’ammonimento di Dio espresso anche in Dt 5,33: osserva in tutto e per tutto le mie indicazioni, perché diversamente il vostro amore finirà.
Probabilmente se qualcuno te l’avesse detto, tu avresti risposto: “no, il mio amore non morirà, perché sento che questa ragazza è e sarà l’unica della mia vita”.
Ma Dio non è meno intelligente di noi, Dio sa che cosa succede quando s’intende camminare per vie che non sono le sue.
Ed eccoti qui a piangere, con un’esperienza giunta alla fine, con il miraggio di un’altra ragazza che sembra più allettante, ma lasciando la tua attuale ragazza in una tristezza senza fine. Ti si potrebbe domandare: “È questo il bene che le hai voluto e che hai accumulato per lei in tre anni?”
Adamo ed Eva si sono bisticciati dopo essersi scoperti nudi. Adamo ha cominciato a dare la colpa ad Eva.
La stessa cosa purtroppo succederà anche tra voi, perché il lasciarsi così non è mai indolore.
5. Che cosa ti è mancato al punto da giungere a questa fine?
Ti è mancata la purezza dell’amore.
Anziché cercare di bandire l’egoismo e la sensualità dalla tua vita, li hai fatti entrare a piene mani, accecato dalla passione e dal tuo comportamento, che giustificavi.
Ed ecco che il vostro affetto ne è venuto fuori del tutto devastato e ormai prossimo alla morte.
6. A questo punto che cosa puoi fare?
Devi cambiare radicalmente atteggiamento con te stesso, con la tua attuale ragazza e con Dio.
Devi decidere di camminare nelle vie della purezza, secondo Dio.
Dopo aver visto come sei stato ridotto a perseguire le tue vie, se vuoi ricuperare qualcosa devi fidarti di Dio, di lasciarti condurre dalla sua luce.
Allora dirai alla tua ragazza che vuoi vivere secondo Dio, che vuoi costruire con lei più in profondità, che hai capito che il tempo del fidanzamento è il tempo in cui si impara ad amare in maniera pura e che tu vuoi perseguire questa strada ad ogni costo.
7. Le conclusioni saranno due: o lei accetta e tutto è ricuperabile. E sarebbe la cosa migliore.
Oppure lei non accetta e a questo punto le decisioni saranno più sue che tue.
Ma anche in quest’ultimo caso, quanto hai imparato dalla disobbedienza alla legge di Dio deve servirti per cominciare in maniera nuova, se non vuoi che si ripeta il copione precedente.
Tieni sempre a mente il comando che viene dalla Sacra Scrittura: “Camminate in tutto e per tutto per la via che il Signore, vostro Dio, vi ha prescritto, perché viviate e siate felici e rimaniate a lungo nella terra di cui avrete il possesso” (Dt 5,33)!”. E fidati di Dio, l’unico vero amico del tuo amore e della tua vita affettiva.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo