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Quesito
Carissimo padre Angelo,
Mi sono molto compiaciuto delle sue ultime parole. Confido che il Signore porti a compimento in me l’opera che ha iniziato.
La disturbo per riportarle le mie considerazioni in merito a una affermazione del documento Ispirazione e verità nella Sacra Scrittura, pubblicato nel 2014 dalla Pontificia Commissione Biblica (questo documento non fa magistero, come segnalato all’inizio dello stesso).
In esso trovo scritto: “Secondo Matteo, Maria e Giuseppe, prima della nascita di Gesù, abitano a Betlemme… Secondo Luca, Maria e Giuseppe abitano a Nazaret… È difficile trovare una soluzione per tali differenze” (n. 111).
Credo che sia un errore grossolano. Se uno apre la Bibbia, si legge in Luca che effettivamente, prima del parto di Gesù, Maria e Giuseppe abitavano a Nazaret (1,26) e a causa del censimento (1,1-4) vanno a Betlemme, dove Maria partorisce Gesù, poi di nuovo tornano a Nazaret (2,39).
In Matteo c’è scritto semplicemente che Gesù nacque a Betlemme (2,1) e che, dopo la fuga in Egitto (2,13), Maria e Giuseppe si ritirano a Nazaret (2,23).
A mio giudizio le due versioni si conciliano. Il fatto che Matteo non dia indicazioni di luoghi se non la nascita di Gesù a Betlemme, la fuga in Egitto e il ritorno a Nazaret si concilia perfettamente con i dati di Luca, cioè che Maria e Giuseppe prima abitavano a Nazaret, dopo sono giunti a Betlemme a causa di un censimento, infine sono tornati a Nazaret (Luca non cita la fuga in Egitto, ma questo non desta problemi).
Supporre, quindi, che per Matteo, Maria e Giuseppe si trovavano a Betlemme prima della nascita di Cristo, in contrapposizione con quanto dice Luca, è poco condivisibile. Non c’è nessun dato che lo suggerisca, perché non c’è nessuna indicazione nel capitolo precedente alla nascita di Gesù (2,1) che segnali il luogo in cui si trovavano. Potevano benissimo trovarsi a Nazaret, concordemente con quanto dice Luca, e poi si sarebbero spostati a Betlemme dove Gesù è nato.
Paolo
Risposta del sacerdote
1. Sì, Paolo. Si tratta di un errore grossolano.
Per il fatto che Matteo dica: “nato Gesù a Betlemme” (Mt 2,1) non si può arguire in maniera apodittica che Maria e Giuseppe abitassero già a Betlemme.
Quante persone anche oggi nascono in una determinata città, ma l’abitazione dei genitori è altrove.
2. L’ipotesi che i genitori di Gesù abitassero a Betlemme era già stata presentata dal biblista Raymond Browne in un voluminoso studio intitolato “La nascita del Messia secondo Matteo e Luca”.
In una nota, quasi en passant, scrive: “Matteo dà la netta impressione che Maria e Giuseppe vivessero a Betlemme” (p. 228).
Il motivo? Lo trova subito quando dice che i Magi “entrati nella casa videro il bambino con Maria sua madre” (Mt 2,11).
Ma chi può dire che la casa dove abitavano al momento della venuta dei Magi fosse la stessa nella quale Maria e Giuseppe avrebbero vissuto prima della nascita di Gesù?
3. Un’allusione in San Matteo che la Madonna e San Giuseppe abitassero a Nazareth prima della nascita di Gesù si trova nel fatto che quando sono di ritorno dall’Egitto, anziché andare a Betlemme come avevano inizialmente pensato, andarono a Nazareth.
Non vi andarono perché era la prima località sottomano, ma per un motivo ben preciso, e cioè perché li avevano la loro abitazione.
4. Inoltre non è corretto leggere un vangelo senza tenere presente i testi paralleli che integrano la narrazione e, soprattutto nel nostro caso, fanno comprendere meglio i vari spostamenti della famiglia di Gesù.
Leggere Matteo senza tenere d’occhio San Luca non fa comprendere come mai quest’ultimo evangelista dicesse che non c’era posto per loro nell’albergo. Se avevano casa, non c’era bisogno di riparare in una stalla.
5. Leggendo il testo della pontificia commissione biblica si ha l’impressione che si vogliano trovare differenze anche quando non ci sono.
Nessuno dei grandi biblisti del nostro tempo come Fouard, Lagrange, Ricciotti, come del resto tutti i grandi santi padri e teologi nei 2000 anni di storia della Chiesa hanno trovato tale discrepanza a proposito dell’abitazione di Maria e di Giuseppe prima della nascita di Gesù. A Nazareth si trovano addirittura le fondamenta della casa dell’abitazione della Madonna. A Loreto l’abitazione di Maria è senza fondamenta.
6. Va detto tuttavia che Raymond Browne è più cauto della pontificia commissione biblica. Parla infatti di “netta impressione”, mentre la pontificia commissione biblica lo dà per scontato.
Tra l’altro la medesima pontificia commissione, poco prima del testo che hai riportato, scrive: “Gesù – nato a Betlemme di Giudea (2,1), la patria di Giuseppe e Maria”. Anche questa affermazione è azzardata.
Ora che Giuseppe avesse radici in Betlemme è fuori dubbio perché Gesù doveva nascere dalla stirpe di Davide, all’interno della quale figura anche Giuseppe.
Ma nulla nel Vangelo di Matteo fa intuire che Maria e Giuseppe fossero nati a Betlemme e abitassero a Betlemme prima della nascita di Gesù.
7. Non bisogna mai dimenticare il grande principio della logica per cui dal post hoc non si può arguire ergo propter hoc. Nel nostro caso, Gesù è nato a Betlemme, dunque anche Maria e Giuseppe abitavano Betlemme prima della sua nascita. In logica si dice che questo è un sofisma, E cioè un errore perché si stabilisce un rapporto di stretta connessione o causalità, per il solo fatto che un evento è posteriore all’altro.
8. In passato la pontificia commissione biblica era più cauta e procedeva su affermazioni sicure. In questi ultimi tempi ha fatto altre affermazioni che da alcuni sono state considerate azzardate perché non condivise dalla mentalità rabbinica del tempo, da altri passi della Sacra Scrittura, dall’interpretazione perenne della Chiesa e da insigni biblisti.
In ogni caso, come la pontificia commissione biblica ha ritenuto di tenere presente, non si tratta di documento magisteriale.
È lecito dunque dissentire quando ci sono provate motivazioni.
Mi compiaccio per te, ragazzo liceale di 18 anni, non solo perché hai letto questo documento ma anche perché ti sei accorto del sofisma, e cioè del ragionamento apparentemente logico, ma erroneo nella sua sostanza.
Augurandoti ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo