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Quesito
Se il purgatorio esisterebbe (sic!) perché Cristo al ladrone in croce avrebbe detto: Oggi stesso sarai con me in paradiso?
La bibbia deve essere accessibile a ogni credente che con l’aiuto di Dio e dello Spirito Santo è in grado di capire il significato.
Non da pochi presuntuosi e che se arrogano il diritto!
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. è vero che la Bibbia deve essere accessibile ad ogni credente con l’aiuto di Dio e dello spirito Santo.
Tuttavia non possiamo far passare per opera dello Spirito Santo tutto quanto passa per la nostra mente.
Nell’interpretazione delle Sacre Scritture possiamo sbagliare.
2. Ci sono dei passi difficili e oscuri che hanno bisogno di essere spiegati.
La Sacra scrittura ammonisce ad essere cauti nell’interpretare perché “ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri, i quali introdurranno fazioni che portano alla rovina, rinnegando il Signore che li ha riscattati. Attirando su se stessi una rapida rovina, molti seguiranno la loro condotta immorale e per colpa loro la via della verità sarà coperta di disprezzo. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false” (2 Pt 21-3).
3. San Pietro stesso afferma che vi sono punti difficili da comprendere e che gli ignoranti e gli incerti travisano al pari delle Sacre Scritture per la propria rovina.
Ecco il testo preciso: “così vi ha scritto anche il nostro carissimo fratello Paolo, secondo la sapienza che gli è stata data, come in tutte le lettere, nelle quali egli parla di queste cose. In esse vi sono alcuni punti difficili da comprendere, che gli ignoranti e gli incerti travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina” (2 Pt 3,15-16).
4. Pertanto coloro quali è stato detto: “Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio” (At 20,28) non sono presuntuosi e arroganti.
Fanno semplicemente il loro dovere.
Ad essi e cioè agli apostoli Gesù ha promesso: “In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo” (Mt 18,18).
Così come a San Pietro, e non ad altri, ha dato determinati poteri: “A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,19).
5. Pertanto nell’interpretazione delle Sacre Scritture la nostra sentenza non vale quanto quella di Pietro.
Perché a Pietro e ai suoi successori Gesù ha garantito che la loro sentenza sarebbe stata sottoscritta anche in cielo.
Ma non ha detto altrettanto della nostra.
Per cui dobbiamo fare attenzione noi a non essere presuntuosi e arroganti.
6. Fatte queste doverose premesse per cui Dio stesso chiede di non interpretare a proprio talento per non andare fuori strada la propria rovina, ricordato che secondo la sacra scrittura E la Gerusalemme celeste, e cioè in paradiso, “non entrerà nulla di impuro” (Ap 21,27).
Di qui la necessità di una purificazione per coloro che secondo San Paolo si salveranno passando attraverso il fuoco: “Se l’opera, che uno costruì sul fondamento, resisterà, costui ne riceverà una ricompensa. Ma se l’opera di qualcuno finirà bruciata, quello sarà punito; tuttavia egli si salverà, però quasi passando attraverso il fuoco” (1 Cor 3,14-15).
7. Venendo al caso del buon ladrone, possiamo comprendere dalle parole che ha usato, che il pentimento ricevuto e manifestato in extremis è stato un pentimento che ha bruciato tutto.
Ha preso la croce in espiazione dei suoi peccati, ha compiuto un atto di misericordia nei confronti dell’altro collega appeso in croce rimproverandolo per le sue bestemmie.
E poi, con sentimenti di profonda umiltà e implorando la misericordia del Signore, gli ha domandato non un posto nel suo regno, perché se ne riteneva indegno, ma solo un ricordo.
Ecco le parole testuali: “Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno»” (Lc 23,39-42)
Da quanto il Signore gli ha detto: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso” (Lc 23,43) possiamo arguire che il suo pentimento è stato perfetto.
Non aveva bisogno di ulteriore purificazione.
Con l’augurio che anche tu possa giungere in extremis totalmente purificato, senza bisogno di ulteriore purificazione, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo