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Quesito

Carissimo Padre Angelo,
mi risponda quando se la sente perché io non voglio disturbarla e ci saranno altri più bisognosi di me, ma lei è l’unico sacerdote di riferimento per me e purtroppo oggi disponibili come lei ce ne sono pochi. Volevo parlarle un po’ riguardo alle religioni. Si commette peccato cambiando la fede, per esempio: un cattolico diventa musulmano, oppure un cattolico diventa ortodosso?
Io, ultimamente, sto avendo questo problema e quando non riesco a pregare, a volte, mi arrabbio e purtroppo mi capita di pregare certe volte con un cuore immerso nell’ira.
Ci sono momenti che mi arrabbio anche pensando a Gesù che mi ammonisce. So che sbaglio a pensare così ed è per questo che a volte penso di cambiare fede perché penso di pregare solo al Padre e forse pregherò anche meglio, ma penso che sia solamente un un’illusione questo pensiero. Sto vivendo una vita travagliata.
Continui a pregare per me perché ne ho bisogno, Dio ascolterà sicuramente di più le sue preghiere che le mie.
Lei disse ad un’altra persona che le scrisse che la preghiera dipende dalla carità che abbiamo nel cuore. Beh, io non ce l’ho più questa virtù, a causa dei peccati contro il sesto comandamento che ho commesso.
Le auguro una buona giornata e spero, sempre, che il Signore parli attraverso di lei.
Perdoni il disturbo.
La saluto


Risposta del sacerdote

Carissimo, 
solo oggi sono giunto alla tua mail dell’anno scorso. Me ne dispiace e te ne domando scusa.

1. Nel risponderti comincio dalla parte finale della tua mail.
Di che cosa hai bisogno soprattutto?
Della confessione sacramentale.

2. Anzi, hai bisogno della confessione sacramentale fatta in maniera regolare e frequente.
È il sacramento della guarigione cristiana.

3. Se tutti i peccati hanno l’effetto di oscurare la coscienza, in modo particolare questo oscuramento viene prodotto dall’impurità.
Se nella tua mente vedi chiaro, non senti il bisogno di cambiare religione. 
Anzi, senti che solo Gesù Cristo ti può salvare.
Solo Gesù Cristo può versare sulle tue ferite il suo sangue di espiazione e di redenzione.

4. Maometto che cosa può fare per te? Nulla. È un defunto e non ti conosce.
Inoltre lui stesso diceva di essere un peccatore. Aveva bisogno di redenzione.

5. Gesù Cristo non è un defunto, è il Vivente (cfr. Ap 1,18), è risorto dai morti per una vita in cui la morte non ha più potere su di lui.
Solo lui ti può essere accanto in ogni momento non già per controllarti, ma per illuminarti, sorreggerti, consolarti, aiutarti e introdurti nel suo Regno eterno. 
Solo lui ti può perdonare e ti può guarire.

6. Riprendi dunque la tua vita cristiana a partire dalla confessione sacramentale.
Su questo punto sii determinato.
D’ora innanzi cerca di programmare il tuo futuro mettendo questo sacramento tra gli elementi essenziali della tua vita.
Il mio consiglio è quello di confessarti almeno ogni 15 giorni e sempre dal medesimo confessore, in modo che questi diventi il padre della tua anima.

7. Accanto alla confessione introduci nella tua vita anche la lettura, possibilmente quotidiana, delle Sacre Scritture.
La parola del Signore, insieme al sacramento dell’Eucaristia, è quel pane soprasostanziale di cui si parla nel capitolo sesto nel Vangelo di Giovanni.
Gesù dice: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!” (Gv 6,35).
Quando cominci a gustare la parola di Dio e a farla entrare nelle pieghe della tua vita perché la vuoi mettere in pratica, ti accorgerai che verrà meno la fame e la sete delle impurità.

8. Gesù dice ancora: “Questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia” (Gv 6,50).
Evidentemente qui si parla della morte spirituale.
San Tommaso osserva che “ogni cibo nutre secondo la proprietà della sua natura. Ora le cose celesti sono incorruttibili; trattandosi quindi di un cibo celeste, non si corrompe, e fino a che perdura dà la vita. Perciò che ne mangia non muore” (Commento al Vangelo di Giovanni, 6,50).
Se nella tua mente custodisci la parola di Dio e cerchi di metterla in pratica, avverti che ti viene comunicata una forza che ti toglie il desiderio del peccato.

9. L’impurità non si sconfigge con la repressione, ma introducendo nella vita qualcosa di opposto.
Ora l’opposto è proprio ciò che accende il desiderio delle cose di Dio: la sua grazia, la sua luce, la sua amicizia, la sua presenza.

10. Per questo San Girolamo dice che l’amore della Scrittura è il mezzo efficacissimo per combattere l’impurità.
Scrive: “Ama la scienza della Scrittura e non amerai i vizi della carne” (Epistula 125,11). 
E: “Ama la Scrittura santa e la Sapienza ti prediligerà: “Amala e ti custodirà; onorala e ti abbraccerà”… La tua lingua non conosca che Cristo e non possa pronunciare se non cose sante” (Epistula 130,20).
Anche a San Tommaso mette il nutrimento della Sacra Scrittura tra le prime risorse per combattere le impurità.
Ieri è iniziata la Quaresima.
Questa nuova Quaresima inauguri un periodo nuovo della tua vita con la confessione regolare e frequente e col nutrimento quotidiano della parola che ti salva.
Accompagno questo mio augurio con un ricordo particolare nella preghiera e nella Santa Messa.
Ti benedico.
Padre Angelo