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Quesito
Posto che l’interpretazione dei primi 11 capitoli della Genesi non è totalmente incompatibile con la teoria evoluzionistica, posto che i suddetti capitoli non sono nemmeno un testo da leggere in termini pienamente storici, bensi’ adattando il tutto allo schema della narrazione popolare , in che termini si pone la questione dell’età di Adamo ( ma credo che la cosa riguardi anche altri personaggi della Bibbia….mi viene in mente Noè), morto a 930 anni, con le conoscenze scientifiche relative alla durata della vita nell’antichità?
Grazie
Maria
Risposta del sacerdote
Carissima Maria,
rispondo finalmente al tuo quesito.
Come ho già risposto a Pietro Demattei e a Random, ricordo ancora una volta che la Genesi non va letta come una cronistoria della vita dei nostri progenitori.
In questo libro vi sono dei dati reali, ma questi dati intendono comunicare un messaggio essenzialmente soprannaturale, utile alla vita spirituale.
Ti presento il pensiero di alcuni commentatori.
1. La Bibbia di Gerusalemme dice:
“Questa genealogia vuol colmare l’intervallo tra la creazione e il diluvio, come la genealogia di Sem (Gen 11,10-32) coprirà il tempo che separa il diluvio da Abramo.
Non bisogna cercarvi né una storia né una cronologia…
Una longevità straordinaria è attribuita ai primi patriarchi, poiché si stimava che la durata della vita umana fosse diminuita secondo le grandi età del mondo… Questa diminuzione era messa in rapporto con i progressi del male, poiché una vita lunga è una benedizione di Dio (Pr 10,27) e sarà uno dei privilegi dell’era messianica”.
La Bibbia Emmaus: “I numeri degli anni, pur non essendo colossali come in certe liste genealogiche mesopotamiche che giungono fino a decine di migliaia, sono un modo orientale per esprimere la convinzione che i primordi fossero una specie di età dell’oro segnata da longevità. Non bisogna d’altra parte dimenticare che questi personaggi sono spesso capostipiti tribali che inglobano in sé l’intera vicenda della loro tribù”.
La Bibbia TOB (Traduzione ecumenica della Bibbia): “In questa lista di dieci patriarchi l’autore ha presente la tradizione mesopotamica. Egli accorcia notevolmente la loro vita, non raggiungendo la più longeva i mille anni; invece i re delle liste mesopotamiche arrivano ad una media di trentamila anni ciascuno. L’età dei patriarchi diminuisce progressivamente, ma senza una regolarità precisa”.
Altri commentatori più antichi dicevano: la lunga vita degli antichi patriarchi si deve attribuire in parte al loro temperamento, alla frugalità, alla qualità dei cibi, e alle stesse condizioni materiali della vita, che forse erano diverse prima del diluvio. Soprattutto però si deve cercare la causa nella volontà di Dio, il quale voleva che il genere umano si propagasse nel mondo, e si conservassero per tradizione orale quelle verità religiose che egli aveva rivelato.
Adamo con una vita così lunga, ebbe la possibilità di vedere la moltiplicazione e la corruzione del genere umano.
Egli passò i suoi giorni nella penitenza, e in mezzo a tutte le sciagure che lo colpirono seppe sperare nel riparatore promesso, e meritò di essere perdonato e di essere salvo. Nel libro della sapienza si legge: “Essa protesse il padre del mondo, formato per primo da Dio, quando fu creato solo; poi lo liberò dalla sua caduta” (Sap 10,1).
Inoltre non si deve pensare che l’autore sacro abbia computato i mesi come anni. Se così fosse si dovrebbe dire che Enos (Gen 5,9) e Malalel (Gen 5,15) divennero padri rispettivamente all’età di sette anni e mezzo e di cinque anni e mezzo.
Inoltra appare da Gen 8,3-5 che l’autore sacro computa gli anni costituiti da dodici mesi, di trenta giorni ciascuno.
Spero di essere stato esauriente.
Ti saluto, ti auguro ogni bene e di benedico.
Padre Angelo.
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