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Quesito

Caro Padre Angelo,
mi complimento per la Sua grande preparazione e La ringrazio per tutte le sue numerosissime risposte su qualsiasi tematica.
Vorrei sottoporLe tre temi molto spinosi e non la biasimo se non vorrà rispondere…
primo tema spinoso
Premetto che….non voglio fare il guastafeste ma sono molto dubbioso…
Ho letto alcune sue risposte inerenti il peccato “grave” (anche definito “mortale”).
Leggo che chi scivola nel peccato “grave” anche definito “mortale” recide istantaneamente il suo rapporto con Dio ed inoltre….perde tutti i meriti (ossia tutto il bene compiuto prima di aver commesso il peccato mortale).
Le sottopongo due casi A e B:
A. Una persona si comporta in modo puro e retto per trent’anni: un bel giorno cade e compie un peccato mortale!! Quindi tutto il bene che compiuto (prima di aver commesso questo peccato) viene da Dio azzerato e dimenticato?? Ed inoltre….se non riesce a confessarsi…finisce all’inferno??
B. Una persona invece che  per trent’anni ha sempre vissuto nei più atroci peccati (mortali e non mortali)…un bel giorno si confessa: muore il giorno dopo e…finisce in paradiso?
In sintesi…Dio manda all’inferno una persona che si è sempre comportata bene ed ha commesso un solo sbaglio e…premia con il paradiso eterno una persona che ha sempre vissuto nel peccato?????
Mi sembra che Dio sia molto duro con il primo e molto permissivo con l’altro…..
secondo tema spinoso
Si parla che il celibato nel Clero è dettato da una frase del vangelo che parla di Eunuchi (non ho mai capito perchè la stessa Chiesa Cattolica in Oriente permetta il matrimonio dei Sacerdoti; mentre addirittura la Chiesa Ortodossa lo permetta ampiamente tranne ai vescovi)…
In caso affermativo….perchè un tempo non hanno rispettato le regole di oggi?
Oppure la Chiesa è autorizzata ad applicare le Sacre Scritture a sua immagine e piacimento?
terzo tema spinoso
Da cattolico non sono riuscito a rispondere ad una donna divorziata(per il bene suo e dei figli) ed ora convivente che si sente esclusa dalla comunione.
Ella mi disse: ecco alcuni che (volontariamente) hanno ucciso… dopo essersi confessati… possono fare la comunione mentre io che non ho mai torto un capello ad una persona e mai fatto male a nessuno….sono trattata peggio di un’assassina ed esclusa.
Scusi le domande spinose ma sono molte le cose che non comprendo….sopratutto perchè il codice di diritto canonico (se non erro) non è stato scritto da Dio ma da esseri umani “”probabilmente”” anch’essi peccatori.
Di paragrafi, codici, postille e capoversi…cosa ne penserà Dio??
Scusi lo sfogo e come detto…non la biasimo se non vorrà rispondere…
Grazie.
Danilo


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. circa il primo tema spinoso da te menzionato puoi vedere la risposta data da Dio stesso attraverso il profeta Ezechiele 18,21-28.
Riporto solo gli ultimi versetti: “Voi dite: «Non è retto il modo di agire del Signore». Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?
Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso.
E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà” (Ez18,25-28).
Inoltre, come ho ripetuto molte volte, Dio non manda nessuno all’inferno, anzi fa di tutto e fino all’ultimo perché nessuno ci vada.
Dio tiene sempre la porta aperta.
L’inferno è la scelta fatta dai singoli che volutamente e responsabilmente si sono allontanati da Dio e hanno rifiutato la sua presenza dalla loro vita.
Come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica l’inferno è auto esclusione dal Paradiso, dalla comunione con Dio.

2. Circa il secondo tema spinoso: il celibato sacerdotale non è di diritto divino, ma ecclesiastico.
Trattandosi di norme stabilite dalla Chiesa, e non da Dio, la Chiesa le può mutare.
Come vedi non si tratta di applicare le Sacre Scritture a propria immagine e piacimento.

3. Circa il terzo tema spinoso: non sei stato in grado di rispondere a quella donna divorziata risposata che dice di essere trattata peggio degli assassini.
Tuttavia non ci vuole molto a capire che quella donna nel giorno del suo matrimonio ha promesso davanti a Dio di rimanere unita a suo marito, di amarlo e di rispettarlo, per tutti i giorni della sua vita, nella buona e nella cattiva sorte.
Così facendo si è impegnata a mostrare attraverso il suo comportamento l’instancabile amore di Dio per l’uomo e di Gesù Cristo per la Chiesa e di attendere alla propria santificazione proprio attraverso l’esercizio di questo instancabile amore.
L’Eucaristia è la forza che il Signore ci dà per rimanere fedeli ai nostri impegni.
Ecco qui la contraddizione: si va a fare la Comunione per ricevere forza per amare con instancabile amore il proprio marito mentre di fatto si vive con un’altra persona e ci si dedica ad essa vivendo in continuato adulterio.
Gli impegni di santificazione assunti nel giorno delle nozze sacramentali non sono paragrafi, codici, postille, capoversi.
Probabilmente non si sa che cosa sia la Santa Comunione, a che cosa serva e quali siano gli impegni del matrimonio.

4. Ma va detto anche che non è la Chiesa a vietare a questa donna la Santa Comunione. È lei stessa che se ne priva col suo comportamento contraddittorio.
In quel momento la Chiesa le ricorda che quella non è comunione col Signore per ricevere forza e per testimoniare il suo instancabile amore per l’uomo col quale sei impegnata per tutta la vita.

5. Se questa donna si pente, può fare la Santa Comunione nel pieno significato di questo sacramento.
Ma il pentimento è proprio ciò che le manca rispetto a chi ha commesso peccati molto più gravi dei suoi, come quelli compiuti dagli assassini, che però di questi loro atti se ne sono pentiti e hanno fatto penitenza.
Come vedi, siamo nella medesima linea della risposta che Dio ha dato attraverso il profeta Ezechiele.
Andrebbe anche detto che Dio non ci tratta secondo i criteri della giustizia umana.
Con noi vuole usare solo misericordia. E la dona ampiamente a chi è disposto ad accoglierla attraverso il pentimento.

Ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo