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Quesito

Gentile Padre Angelo,
sono una ragazza di 23 anni. Ho "conosciuto" Gesù due anni fa quando, attraverso un tumore, mi ha guarita dal peccato. Sono guarita dalla malattia senza alcun problema e ho cominciato un percorso spirituale che mi ha cambiato la vita. Prima dell’incontro con Gesù ero una credente solo per modo di dire. Ho vissuto molto nel peccato, non amavo, disprezzavo me stessa e il mondo, mi rifugiavo nell’alcol, in un cattivissimo uso del mio corpo, inoltre sono sempre stata attratta dalla magia, dal soprannaturale e da tanti altri inganni satanici!
Il Signore mi ha aperto gli occhi e, grazie alla confessione, sono sicura che mi abbia perdonata, nella Sua infinità bontà. La mia vita adesso è diretta solo a Lui, vado a messa tutti i giorni, mi confesso mensilmente, faccio parte di gruppi di preghiera e di volontariato, cerco di seguire il Vangelo e di portare tanti fratelli a Gesù.
Il problema che mi perseguita però è un problema di ansia. Da un annetto circa soffro di ansia e attacchi di panico. Inizialmente erano sporadici e li giustificavo come conseguenza del trauma che il tumore aveva potuto provocarmi nell’animo. Quest’estate il problema era davvero diventato serio, stavo male notte e giorno, e il tutto si era accentuato subito dopo un pellegrinaggio a Medjugorje, tanto che mi sono rivolta ad un esorcista per paura di essere posseduta, ma grazie a Dio non era questa la giusta ipotesi. Il medico mi aveva suggerito, ovviamente, di rivolgermi ad un neurologo, ipotizzando una depressione e uno stato di panico acuto. Mi sono rifiutata di consultare lo specialista, convinta che il mio problema fosse solo di natura spirituale e che quindi la mia soluzione fosse solo in Gesù. E così è stato in realtà! Ho intensificato la preghiera e la vita sacramentale, mi sono affidata totalmente a Gesù e da quando la Madonna mi ha dato la forza di recitare il Rosario quasi tutti i giorni sono stata bene!
Il problema però non è scomparso del tutto: adesso, con frequenza di due-tre volte al mese, mi sento triste, nervosa e scoraggiata, ho dei leggeri attacchi di panico e qualche problema di memoria e concentrazione, soprattutto quando prego o dopo ogni volta che parlo di Gesù per farlo conoscere a chi non crede.
Mi domandavo quindi, pur sapendo che il Signore può perdonare i peccati e spezzare ogni legame con il male, è possibile che questi miei malesseri siano una conseguenza di tutti gli anni vissuti nel peccato? Oppure è possibile che facciano parte del mio cammino spirituale, come tentazioni, per temprare la mia fede?
Mi aiuti a capire cosa mi succede e se il mio modo di affrontare la situazione, affidandomi solo a Dio, è quello giusto!
Grazie mille per l’aiuto che ci offre!


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. ringrazio anch’io Gesù insieme con te e con i tanti che ti vogliono bene per la duplice guarigione che ti ha accordato: quella del corpo e quella, ancor più spettacolare, dell’anima.
Quando dici che eri attratta dal “soprannaturale” sarebbe più giusto dire dal “preternaturale”. Perché il soprannaturale è il mondo di Dio e della santità. Il preternaturale è quello che sta al di fuori della nostra natura. E qui ci entra anche il demonio, ma anche tante altre cose che se stesse sono buone.

2. La strada che hai intrapreso è quella giusta.
Forse ricorderai dal Vangelo l’episodio della risurrezione della figlia di Giairo, il capo della sinagoga. Quando Gesù la restituì viva a suo padre ordinò che le si desse da mangiare. Forse avrà avuto bisogno di essere rinfrancata dopo lo sfinimento che l’aveva condotta alla morte.
Ma in quest’ordine del Signore c’è anche un richiamo spirituale. Quelli che risuscitano dal peccato, come è nel tuo caso, hanno bisogno di nutrirsi per non indebolirsi di nuovo e morire. E cioè hanno bisogno di quello che tu stai facendo: partecipare alla S. Messa tutti i giorni, di confessarsi spesso (almeno o meglio ancora più frequentemente), di vivere all’interno della comunità cristiana (parrocchia, gruppi di preghiera, volontariato), e – svolgendo il proprio dovere – dedicare la propria vita nel seguire il Vangelo e di portare tanti fratelli al Signore.

3. Questo è il miglior ricostituente che il Signore ti ha dato e adesso sei contenta e sei per tutti una speranza e una promessa di vita: all’interno della tua comunità tutti possono contare su di te.
Prima invece eri un problema per tutti. A cominciare da te stessa.

4. Quello che il Signore ti ha indicato di fare (io l’ho chiamato ricostituente) è la stessa cosa che il Signore desidera che tutti gli altri giovani facciano per non cadere nel peccato, per essere vivi e persone sulle quali tutti possano contare.
Il Signore ha un desiderio infinito di essere il nostro nutrimento quotidiano nell’Eucaristia, di essere il nostro Redentore nella confessione, di essere Colui che andiamo a trovare perché è nella necessità.
I giovani che intraprendono la strada dell’Eucaristia quotidiana intraprendono una strada di benedizione permanente: non sanno quante grazie ricevono per se stessi e per gli altri e da quanti pericolo dell’anima e del corpo vengono liberati!

5. Mi dici però che è rimasto qualche cosetta che ti procura fastidio perché di tanto in tanto ti senti triste, nervosa e scoraggiata, hai dei leggeri attacchi di panico e qualche problema di memoria e concentrazione.
Mi pare che la diagnosi da te fatta sia esatta: si può trattare di malesseri che sono una conseguenza di tutti gli anni vissuti nel peccato e nello stesso tempo che facciano parte del tuo cammino spirituale, come tentazioni per temprare la tua fede.
Sicché proprio per prevenire quei giorni e anche per superare quei giorni ti consiglio un’altra cosa che è già fai, ma non in maniera regolare: la recita del santo Rosario. Questa non deve mancare mai.
Recitalo magari dopo aver partecipato alla Messa, rimanendo in comunione col tuo Signore e Salvatore. Stando con Lui non hai da temere nulla. Nella Comunione il Signore non viene mai da solo, ma porta nella tua anima tutto il Paradiso che prega con te e prega per te. Ogni panico sarà allora ingiustificato. Ogni tristezza, a parte quelle che provengono da cambiamenti di umore (e questo può capitare a tutti), sarà allontanata.

6. Può darsi che nonostante il Rosario rimanga ancora qualcosa: lo prenderai allora in espiazione dei peccati della vita passata e anche per cooperare insieme con Gesù per la redenzione di molti, soprattutto di quelli che sono nella situazione in cui tu ti trovavi precedentemente.

Ti accompagno volentieri con la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo