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Quesito

Gentile padre Angelo,
sono una ragazza di 20 anni. Sono cattolica praticante (e questo grazie anche all’educazione della mia famiglia, scelta a cui poi si è aggiunta la mia viva e sincera adesione) e sono fermamente convinta della mia fede: credo in Dio, nella Madonna e nei Santi, vado a messa la domenica, nelle feste religiose e anche in altre occasioni, prego e sono certa che Dio sia sempre al mio fianco, anche nei momenti bui.
Le scrivo questa mail per chiederLe un consiglio e un aiuto. Da qualche tempo mi sono innamorata di una persona, si tratta di una donna (più grande di me). Non ho mai avuto storie prima, non ho mai avuto fidanzati né sono mai stata con nessuno.
Tuttavia ora provo per questa persona qualcosa di nuovo, di una bellezza indefinibile (e con ciò non intendo in senso di bellezza assoluta ma è una bellezza ‘‘dolce-amara’).
Volevo chiederLe se è possibile (e soprattutto ammissibile agli occhi di Dio) un amore omosessuale ma privo di qualsiasi rapporto sessuale. Non intendo creare una famiglia con questa persona (intendendo matrimonio e figli) ma solo amarla (in senso ‘‘platonico’), stare con lei, perché quando la vedo, quando le sono vicina mi sento bene. Meglio che con qualsiasi altra persona.
So che questo vorrebbe dire non avere dei figli ma è condannabile un amore di questo genere, che non preclude aiuto alle altre persone e assistenza in senso cristiano?
Spero di essere riuscita a spiegarmi e La ringrazio vivamente per la risposta che vorrà darmi,
cordiali saluti,


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. in te si è accesa una passione.
Le passioni hanno questo di particolare: che quando si insediano in una persona le fanno poi da guida.
Per passioni intendo le emozioni, soprattutto quelle forti.
Le passioni, così vengono chiamate in gergo teologico, sono in se stesse un potenziale enorme: hanno la capacità di attirarci verso determinati beni in maniera irresistibile o, al contrario, di farci fuggire e detestare il male.
Se non ci fossero le passioni saremmo facilmente vittime della nostra inerzia.

2. Queste passioni, che in se stesse sono una grande forza, sotto il profilo morale non sono né buone né cattive. Dipende dall’uso che se ne fa.
Sta a noi esaminare la bontà o la malizia delle singole passioni.
Perché se il nostro cuore si accende di passione per una persona che è già sposata oppure consacrata deve cercare di mettersi in pace.  Diventerebbe pessimo andarle dietro mettendo a repentaglio l’unità della famiglia altrui o la fedeltà al proprio ministero e ai voti fatti.
Se invece il cuore si accende di passione per una persona libera allora bisognerà esaminare che cosa si può fare, quali siano le prospettive che questa passione apre per il presente e per il futuro, quale il suo vantaggio nel cercare l’obiettivo ultimo di tutte le nostre vicende terrene: la santificazione.

3. Applicando i criteri che ho mernzionato, che sono i criteri comuni prudenziali che ogni persona e soprattutto un buon cristiano deve tenere presenti, cerco di dare la risposta alla tua domanda.

4. Il fascino o la passione per una persona dello stesso sesso può essere semplicemente costituito di ammirazione, di desiderio di starle vicino perché ci si sente bene, perché si impara molto, perché insieme con lei si pensa di poter costruire per se stessi e per gli altri.
Tutto questo evidentemente è un bene.
Nella giornata in cui ti rispondo (20 agosto) la Chiesa celebra la memoria di san Bernardo, un santo che ha esercitato nel suo tempo un fascino enorme.
Questo fascino emergeva dai lineamenti e dalla giovialità del suo volto e molto più dalla bellezza della sua anima, che in esso traspariva e che suscitava incanto, attrazione.
Molti gli correvano dietro. E con lui si sono santificati, hanno dissodato terre e hanno lavorato a beneficio del Regno di Dio e della Chiesa.
Fin qui dunque tutto bene.
Si tratta di una bella amicizia spirituale.
E questo va bene anche tra persone omosessuali.

5. Ma quando l’amicizia tra persone omosessuali comincia ad esprimersi con manifestazioni affettive intense – sebbene si escludano i rapporti sessuali – di fatto inizia a chiudersi in se stessa e a esigere una certa esclusività nel rapporto, come avviene nei comuni fidanzamenti.
Non si sopporterebbe che una terza persona si introduca nella vita affettiva della coppia. Cosa che invece non succede quando l’amicizia è tutta spirituale perché succede il contrario e si sente l’esigenza che altri, molti, possano essere resi partecipi di quello che si sta vivendo.

6. L’amicizia da te ipotizzata diventare deleteria per te che sei una ragazza che devi rimanere aperta alla vocazione scritta nel fondo del tuo essere: quella della sponsalità, la quale avviene o direttamente con il Signore, come avviene per le persone consacrate o con il matrimonio.
Questa vocazione alla sponsalità nessuno te la può togliere perché è scritta nella tua stessa natura, nel tuo cuore, nelle tue inclinazioni.
Ora dobbiamo fare attenzione a come ci costruiamo, perché ognuno è generatore della propria fisionomia spirituale.
Si diventa generatore della propria fisionomia spirituale con i pensieri che si alimentano nella mente, con i sogni che si coltivano nella fantasia, con le aspirazioni da cui ci si lascia attrarre, dagli affetti che cominciano ad inclinare la propria volontà e la propria sensibilità ora in un modo ora in un altro.

7. Un esempio: tutti possono sentire l’inclinazione ad appropriarsi di oggetti che ci fanno comodo e che sono incustoditi.
Ma se ci si lascia andare al furto, questo subito ci prende la mano e crea in noi una dipendenza, una schiavitù.
La stessa cosa può succedere anche per le inclinazioni omosessuali.
È necessario vigilare su di esse per non lasciarle infiltrare, perché potrebbero costruirci in maniera diversa dalle esigenze più profonde della natura e portarci fuori strada.

8. Questa vigilanza sulla propria vita affettiva si chiama castità, ed è quell’energia spirituale che libera l’amore umano dall’egoismo e dall’aggressività.
Tutti sono chiamati a coltivare questa virtù, anche le persone con tendenze omosessuali, le quale invece così spesso – a motivo delle loro inclinazioni – pensano di esserne esonerate.
Guardando pertanto al tuo futuro, al quale devi rimanere liberamente aperta, cerca di non assecondare l’attrazione omosessuale che ti porta in un vicolo cieco, infruttifero, senza futuro.
Combatti questa battaglia dentro la tua mente, nei tuoi desideri, nelle tue passioni. Non si tratta di repressione, ma di tenere la tua vita ben orientata secondo le esigenze più profonde e insopprimibili, quelle della natura.

9. L’ultimo sguardo lo devi dare in riferimento a Cristo nella persuasione che la vita affettiva trova in lui il suo punto di partenza e di arrivo.
Tenendo presente che le manifestazioni affettive intense coinvolgono spesso la genitalità è facile osservare come si tratti di uno stravolgimento del disegno di Dio sulla sessualità e sull’amore umano che rimane chiuso nell’appagamento sensibile dei soggetti.
Di fatto poi generano dipendenza e lussuria con tutte le sue conseguenze, a partire dalla perdita del gusto delle cose di Dio per giungere a tutto ciò che possiamo constatare in coloro che giustificano ed esaltano il loro comportamento.

Ti assicuro la mia preghiera perché tu possa camminare sempre secondo Dio, essere felice e stare sempre unita a Lui.
Ti benedico.
Padre Angelo