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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono Maurizio,
un giovane da poco padre di famiglia che ha avuto un buon insegnamento cattolico dai genitori, forse un po’ patriarcali, e quindi un pò imposto, ma cattolico anch’io. Sono spesso pervaso dal dubbio della reale esistenza di un essere sovrannaturale che è DIO.
Ci credo, recito spesso, quasi ogni giorno in automobile al ritorno dal lavoro il Rosario con l’aiuto di un CD mp3 da me creato; non vado spesso a messa solo perché l’unico giorno libero a disposizione è la domenica e preferisco stare a letto a godermi la giornata, (non che ce l’abbia con i sacerdoti o con qualcuno in particolare, anzi).
Sono spesso ossessionato dalla parola “mistero” che è la religione di per se, e mi piacerebbe che fosse “certezza” fisica come la intendeva S. Tommaso, poter toccare, poter vedere.
Quando guardo i segni della Madonna di Medjugorje che spesso si vedono in TV mi viene da piangere perché ho paura che ci prendano in giro, ho detto “Paura” perché mi piacerebbe tantissimo fossero veri, solo così la vita avrebbe un senso.
Ho detto “ci credo” perché è brutto pensare ad una vita senza Dio, senza giustizia divina, ma ho paura sia “l’oppio dei popoli”.
Mi rincuoro un pò pensando ai Santi Padri e voi Sacerdoti più preparati certamente culturalmente di me, che non hanno mai avuto dubbi sull’esistenza di Dio.
Penso spesso ai Martiri che si sono fatti immolare per un ideale che è Gesù, e se questi non avessero avuto la certezza “matematica” dell’esistenza di Dio non si sarebbero mai fatti uccidere per un qualcosa di insicuro. Ecco, questo mi da un pò di sicurezza.
Tuttavia poiché sono un umano, fatto di carne, di terra, materialista per eccellenza, spesso ho dei dubbi: perché il “mistero”, perché non certezza, perché la maggior parte degli scienziati, i cervelloni, gente preparata non ci crede?
Perché solo alcuni vedono la Madonna, non sarebbe meglio vederla tutti così si creerebbero meno cose brutte su questa vita?
Sono riuscito a non bestemmiare più, ma mi son fatto la convinzione che Dio ci ha lasciati liberi, e come ha anche detto Gesù il suo mondo è un altro, e quindi pregare serva soltanto ad aiutare chi non c’è più, ma credo che non serva poi tanto ad aiutarci a risolvere qualche problema, qualche malattia o altro che ci affligge qui su questa terra, forse solo così riesco a non irritarmi e non bestemmiare più Dio quando non ci concede una grazia o crediamo non ci aiuti.
Spesso ci si converte a Dio dopo un malanno o perdita di persone care, ho paura sia un modo come voler assolutamente credere in qualcosa, e quindi rifugiarsi in Dio per un conforto che ne la mamma ne il papà può più darti.
Grazie anticipatamente e voglia perdonarmi se ho peccato in qualcosa involontariamente.
Risposta del sacerdote
Caro Maurizio,
1. sei certamente un bravo giovane, sposato, padre di famiglia, reciti ogni giorno il Rosario con l’aiuto di un cd da te creato.
La recita del Rosario senza dubbio è una cosa molto buona e sono certo che, nonostante quello che ti dirò in seguito, attira su di te e sulla tua famiglia molte grazie.
2. Ma c’è un punto che è all’origine di tutte le insicurezze nella tua vita di fede: la mancanza della vita di grazia.
Quando dico “mancanza della vita di grazia” intendo dire che ti manca l’esperienza della comunione con Dio da cuore a cuore, l’esperienza della presenza personale del Signore dentro di te.
Questa non è solo la certezza dei Santi Padri e dei sacerdoti, ma di tutte le persone che, fedeli ai comandamenti di Dio e debitamente confessate, vivono la loro vita cristiana.
A te quest’esperienza manca perché non vai regolarmente a Messa la domenica. Questo peccato è sufficiente per farti perdere la vita di grazia e diventare spiritualmente come morto.
Ora i morti che cosa sentono, di che cosa possono essere certi?
3. Quando si parla di Misteri, va evitato di intenderli come realtà incomprensibili o, peggio ancora, assurde.
I Misteri della fede cristiana sono “realtà nascoste”. La parola mistero significa proprio questo.
Ebbene quando tu vai a Messa non vedi sull’altare il sacrificio compiuto da Gesù sul calvario. Vedi solo pane e vino, senti le parole del sacerdote.
Ma sotto quei segni o simboli sacri ci sono le realtà nascoste, e cioè la presenza del corpo e del sangue del Signore nello stesso modo in cui lo erano sul Calvario.
Proprio perché queste realtà sono nascoste e non le vediamo, le chiamiamo “Misteri”.
4. Quando tu vai a Messa senti che all’inizio della celebrazione il sacerdote dice: “Per celebrare degnamente i Sacri Misteri riconosciamo i nostri peccati”.
Il che sta a dire che non è possibile penetrare nelle realtà nascoste, nei “Sacri Misteri” se non si ha il cuore purificato, se non si vive in grazia.
Di qui, come vedi, la necessità di essere in grazia, di essere purificato con la confessione sacramentale.
Diversamente non puoi percepire, non puoi gustare, non puoi penetrare, ti annoi e poco per volta concludi col non andarci se non raramente.
5. Inoltre la fede dei cristiani, compresa quella dei martiri, non ha solo la certezza matematica, che certamente è la certezza umana o scientifica più solida.
Ma ha una certezza ancora più forte, perché si tratta di una certezza infusa direttamente da Dio dentro il cuore dell’uomo. San Giovanni dice che “Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé” (1Gv 5,10).
Questa certezza, che è di natura divina e non semplicemente scientifica, ha spinto i martiri a dare la propria vita per le verità di fede.
Nessuno di questi martiri sarebbe stato disposto a dare la propria vita per le certezze matematiche!
6. Mi dici che molti uomini di scienza non hanno la fede.
Non so se questo corrisponda alla verità.
Io sono del parere di un grande domenicano francese, il padre Lacordaire, il quale diceva che “la molta scienza avvicina a Dio, mentre la poca allontana”.
In ogni caso, anche se uno avesse molta scienza, ma vivesse nel peccato, gli mancherebbe la possibilità di “penetrare” nelle realtà nascoste, non le vedrebbe, non le incontrerebbe, non le gusterebbe, non le assaporerebbe, non ne sentirebbe il desiderio e magari finirebbe per dire che non ci sono.
Purtroppo questo è il caso di molti che si credono intelligenti e sapienti!
Allora è il caso di dire che una vecchierella cristiana, magari analfabeta, che vive in grazia, vede più lontano di loro, uomini di grande scienza, ma privi della realtà più preziosa, la grazia di Dio, la grazia santificante.
7. Tocchi poi altri argomenti: come mai non tutti vedano la Madonna, l’utilità della preghiera che servirebbe solo a quelli che sono di là…
Ebbene, chi vive una vera unione con Dio mediante la grazia, s’incontra con la Madonna molte volte al giorno, si mette sotto la sua ispirazione, sotto il suo magistero e la sua protezione. E così non sente il bisogno di vederla.
Per la preghiera va detto che serve anzitutto per illuminare, nutrire e trasformare noi perché diventiamo sempre più conformi ai sentimenti del Signore. C’è dunque una finalità di santificazione!
Poi nella preghiera vi è anche la finalità di intercessione. E questa è necessaria certamente per i defunti, ma soprattutto per i bisogni spirituali e temporali di tutti i viventi e per togliere a noi ciò che ci impedisce di ricevere la grazia del Signore.
Ti auguro dunque di fare un passo avanti nella tua vita cristiana.
Confessati, mettiti in carreggiata e non tralasciare mai la Messa domenicale per non sprecare tutti i guadagni.
Ti assicuro il mio ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo