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Salve Padre,
Sono Nico, un ragazzo diciassettenne, semplice cristiano e semplice amante delle Sacre Scritture.
Il vostro ordine l’ho scoperto casualmente nella lezione di storia sugli ordini mendicanti. All’inizio, vi vedevo un ordine come gli altri… ma poi, la Divina Provvidenza mi spinse a ricercarvi.
E grazie a questa ricerca che, tra riflessioni e libri letti, posso affermare di essere in cammino verso voi, sperando che un giorno, col volere di Cristo, possa anch’io indossare l’abito e la cappa. Di questo so solo che serve tempo, preghiera e contemplazione.
Il mio più grande dilemma è trovare qualcosa da leggere su San Tommaso d’Aquino.
San Tommaso l’ho letto in un tempo delicato di fede, tra incomprensioni e quant’altro. Ma grazie a lui ho chiarito i miei problemi su dogmi e principi. Ed adesso ho l’onore di averlo come santo protettore.
Purtroppo, non studiando nessuna materia di latino e greco, e studiando letteratura purtroppo non troppo approfonditamente (perché non frequento un liceo) sono senza idee e punti di spunto.
Cosa mi può consigliare? Un commento, una relazione sulle sue opere, qualcosa che parli del suo pensiero…
Ho un’altra domanda per quanto riguarda lo studio: quando entri già nell’ordine, puoi iscriverti ad altre facoltá oltre filosofia e teologia? Nel mio caso: se diventassi domenicano avrei il desiderio di insegnare, oltre filosofia e teologia, anche storia e/o letteratura. La facoltà di lettere e storia (in questo caso) la posso frequentare già essendo domenicano o devo avere già la laurea prima di entrare nell’ordine?
La ringrazio infinitamente di cuore. Prego per lei! Tanti saluti!
Nico
Caro Nico,
1. sono contento di conoscerti e di sentire delle tue aspirazioni a diventare domenicano.
Leggendo quanto mi hai scritto “All’inizio, vi vedevo un ordine come gli altri… ma poi, la Divina Provvidenza mi spinse a ricercarvi” mi è venuto in mente quanto è successo a Santa Caterina da Siena.
Aveva ottenuto da suo padre il via libera per seguire il Signore come voleva. Ebbe una visione di Paradiso in cui i vari fondatori la invitavano ad entrare nel loro Ordine.
San Domenico non le diceva nulla, però le sorrideva e le mostrava l’abito, come per dirle: sei fatta per questo, questo è il tuo vestito.
Caterina sentiva già attrazione per i domenicani perché il Signore le aveva rivelato “che il santo Padre Domenico aveva istituito l’Ordine dei frati Predicatori per lo zelo della fede e per la salvezza delle anime e cominciò ad avere tanta stima dell’Ordine che quando vedeva i frati Predicatori passare davanti alla casa fissava il posto dove avevano posto i piedi e, allontanati che si erano, andava a baciare con umiltà e devozione le orme dei loro passi” (Legenda maior, 38).
Davanti a te forse non è passato finora nessun domenicano in carne ed ossa.
Ma è passato san Tommaso e il fatto che tu ti sia incuriosito di lui è come se furtivamente ti sia messo a ripetere il gesto di Caterina, di andare a baciare le orme dei suoi piedi.
2. Di San Tommaso potrei consigliarti tre cose. Vedi tu quale scegliere:
– una biografia di San Tommaso (potrebbe essere quella del Padre Spiazzi oppure del padre Torrel). Sono tutte due ben fatte.
Le puoi trovare nelle edizioni dello Studio domenicano di Bologna.
– oppure il Compendio della Somma teologica fatto da Padre Barzaghi.
È un compendio preciso, molto utile a mio parere soprattutto per chi conosce già il pensiero di san Tommaso. E allora in quattro e quattr’otto ha davanti sé in sintesi il pensiero di San Tommaso su ogni argomento.
– Oppure potresti andare direttamente ad un’opera minore di san Tommaso, che ti permetta di accostarti alla sua figura e alla sua sapienza e che non richieda particolari strumenti per potersi accostare al testo.
Quest’opera, secondo me, potrebbe essere il “Compendio di Teologia” scritto da San Tommaso stesso.
Anche questo Compendio è pubblicato dalle edizioni dello Studio domenicano di Bologna.
Questi testi potresti procurarteli tutte e tre poco per volta.
Stanno bene nella biblioteca di chiunque, anche ateo.
Costituiscono un tesoro che accompagna per tutta la vita perché non diventano mai vecchi.
3. Circa la domanda finale che mi hai posto ti posso dire che nessuna strada è preclusa ad un domenicano per conseguire l’obiettivo della predicazione della fede e della salvezza delle anime.
Quello che dice San Paolo: “In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri” (Fil 4,8) può essere occasione di predicazione.
Certo non si può frequentare una facoltà di letteratura mentre si studia filosofia e teologia. Ma terminati gli studi, se uno ne fosse particolarmente incline non è escluso che possa entrare nel mondo della letteratura.
Devo aggiungere però che facendo gli studi di filosofia e di teologia spesso sbocciano nuovi amori, perché la teologia non aiuta soltanto a conoscere Dio, ma anche ad amarlo, a gustarlo e a possederlo.
Non pochi entrando nell’Ordine sono partiti con desideri analoghi ai tuoi.
Ma cammin facendo sono stati attratti da altro.
4. Non mi rimane che augurarti di poter dire ben presto ciò che San Tommaso dice di se stesso nella Divina Commedia di Dante: “
Io fui de li agni de la santa greggia
che Domenico mena per cammino
u’ ben s’impingua se non si vaneggia. 96
Questi che m’è a destra più vicino,
frate e maestro fummi, ed esso Alberto
è di Cologna, e io Thomas d’Aquino. 99 (Paradiso, canto 10).
5. Sì, tra agni de la santa greggia, tra i frati bianco vestiti che assomigliano ad agnelli condotti dal loro pastore, il Santo padre Domenico, che – se rimangono in umiltà – si nutrono bene nella grazia, nella dottrina e nell’esercizio di tutte le virtù.
E mi auguro anche che tu un giorno possa dire di san Tommaso quanto questi disse di Sant’Alberto Magno: “Questi che m’è a destra più vicino, frate e maestro fummi”.
Che San Tommaso sia sempre tuo compagno di viaggio, fratello e maestro.
Ti ho ricordato questa sera nella Messa.
Anche in futuro ti ricorderò volentieri al Signore.
E intanto ti benedico.
Padre Angelo