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Quesito
Sono A. e ho 20 anni. Mi cruccio da diversi giorni per un pensiero che mi batte in testa. Sono fidanzata da un anno e mezzo, e con il mio ragazzo abbiamo fatto l’amore. Posso prendere la comunione?
So che per la Santa Chiesa è peccato, che un rapporto deve essere consumato solo dopo il Matrimonio ed in modo naturale.. Ma quello di cui non mi capacito è: perché arrivare ad amare al 100%, con tutto il cuore, l’anima ed il Corpo, debba essere peccato? Io non voglio peccare, ma voglio anche Amare.. E non amare per fare l’amore, ma fare l’amore per amare incondizionatamente quella che è la mia persona, il mio ragazzo e spero il mio futuro marito. Per favore, mi illumini, è un pensiero fisso che il mio ragazzo ed io abbiamo.
La abbraccio.
Risposta del sacerdote
Carissima,
sono alcuni mesi che mi hai scritto e solo adesso mi trovo a risponderti.
Intanto ti domando scusa per questa lunga attesa.
1. Mi hai riferito in maniera esatta la dottrina della Chiesa in materia: “un rapporto deve essere consumato solo dopo il Matrimonio ed in modo naturale”.
La Chiesa non stabilisce delle leggi a proprio piacimento, ma insegna la legge di Dio che proibisce il rapporto sessuale tra due persone che non sono fra di loro sposate. Dio infatti proibisce la fornicazione (“Guàrdati, o figlio, da ogni sorta di fornicazione” Tb 4,12) e l’adulterio.
2. Perché Dio proibisce la fornicazione?
Perché vuole proteggere l’amore dalle sue contraffazioni.
Nella fornicazione, come nel rapporto sessuale prima del matrimonio, non ci si è ancora donati in totalità e per sempre.
Tu stessa dici che speri che il tuo ragazzo diventi tuo marito (“spero il mio futuro marito”). Ma non lo è ancora.
La via più sicura perché un giorno possa essere tuo marito è quella di non abituarlo a consegnarsi a chi non gli appartiene definitivamente.
In altre parole. la via più sicura perché possa diventare tuo marito è quella della purezza.
3. Mi dici che compite quegli atti per dire che vi amate incondizionatamente.
Questo non è vero, tant’è che non lo compite in maniera naturale.
Sì, vi amate, ma a patto di non diventare padre e madre, e cioè a patto di non mettervi in gioco.
Ebbene, questo non è un mettervi delle condizioni?
4. Il rapporto che non è compiuto in modo naturale è fatto mediante contraccezione.
E la contraccezione manifesta in maniera evidente che non ci si vuole donare al 100% come tu dici. Non ci si vuole donare incondizionatamente.
La contraccezione esclude la donazione totale. Non intende donare la propria capacità di diventare padre e madre, proprio mentre la si sta suscitando.
Proprio per questo Giovanni Paolo II la definiva una bugia, una falsificazione.
In altre parole, non è vero amore, ma una sua contraffazione.
5. La logica esigerebbe che nel fidanzamento se ci si vuole amare senza procreare non si faccia uso delle potenze procreative.
Ci sono mille modi per esprimersi l’amore vicendevole in modo vero, in modo puro.
6. Senza dire che le varie alterazioni del rapporto sessuale per impedire la procreazione hanno tutte le loro conseguenze negative.
A seconda dei mezzi usati, le hanno o a livello fisiologico o in quello psicologico, o in entrambi.
Più di sovente e in maniera più accentuata le producono nella donna come quando fa uso di prodotti chimici.
7. Non va dimenticato anche che tu, nonostante tutte le precauzioni, rischi sempre di rimanere incinta. Ne sei consapevole. Lo temi.
Non è allora un gesto irresponsabile questo?
E in questo timore, domandandoti che cosa faresti qualora rimanessi incinta, probabilmente passa davanti alla propria mente anche l’ipotesi dell’aborto, e cioè di uccidere il bambino.
Allora questa non è crescita nell’amore questa, non è amore incondizionato.
8. Queste conseguenze negative sono una spia di mali più profondi che colpiscono la propria capacità di amare perché induce alla finzione.
La finzione qui consiste nel chiamare amore l’esplosione della propria passionalità.
La quale non è un male di per se stessa, perché nel matrimonio cementa la coesione del marito e della moglie nel mettersi in gioco per sempre nella totale dedizione vicendevole e verso i propri figli.
Negli sposi questa dedizione non è un desiderio o una vuota parola perché è accompagnata dall’attuale abnegazione o svuotamento di se stessi per perdersi per il bene dei famigliari, soprattutto per quello dei figli.
9. Prima del matrimonio l’esplosione della passionalità è voluta per se stessa, senza oneri, senza impegni che accompagnino per tutta la vita.
Questa non è immolazione, ma è tutto il contrario. È un dare piacere a se stessi facendo passare l’attrazione erotica per amore, per dedizione.
Se nel matrimonio l’attrazione erotica cementa la generosità, qui invece cementa l’immaturità, la ricerca del piacere fine a se stesso.
Per questo abbastanza spesso le relazioni sessuali prima del matrimonio si concludono senza arrivare alle nozze, lasciandosi pieni di ferite e anche di rimpianti per quello che si è perso in tutti i sensi.
E, se si giunge al matrimonio, non di rado sono preludio di altre brutte conseguenze.
10. Ma oltre alle conseguenze negative sul piano fisiologico e psicologico e a quelle relative alla propria capacità di amare, i rapporti sessuali prematrimoniali incidono nel proprio rapporto con Dio.
Alterando il suo disegno di amore sulla sessualità ci si mette al suo posto nel determinare ciò che vero amore da ciò che non lo è.
In altre parole non ci si fida di Lui.
La sua legge è ritenuta non sapiente, illogica.
Così di fatto si comincia a estromettere Dio dalla propria vita.
Anche se si continua, come nel vostro caso, ad andare a Messa, Dio cessa di essere il punto di partenza e il punto di arrivo di tutto, anche della vostra vita affettiva.
Senza dimenticare che le impurità spengono il gusto delle cose di Dio, fanno perdere la grazia, impediscono di vedere Dio al centro di stessi e del proprio amore.
11. Venendo allora alla domanda iniziale: si può fare la Comunione?
Se si è pentiti, se ci si confessa e si è risoluti di camminare secondo Dio anche nella propria vita affettiva e cioè nella purezza, sì, si può fare la Santa Comunione.
Anzi, la Santa Comunione diventa un’occasione per amarsi l’un l’altro col cuore di Dio e in vista di Dio, e cioè in maniera pura e santa.
Diversamente no, non si può fare, sarebbe una bugia.
Anzi costituirebbe la profanazione di un Sacramento, perché lo espone ad essere infruttuoso. In altri termini si compie un sacrilegio.
12. Vi esorto pertanto ad amarvi secondo Dio. Non ci perderete nulla.
Cesserete così di indebolire la vostra capacità di amare e in breve sarete più contenti del periodo di fidanzamento passato in castità che di quello attraversato dalla fornicazione.
Vi stimerete di più, vi amerete di più e soprattutto sarete più graditi a Dio e accompagnati dalla sua perenne benedizione.
Vi ricordo nella preghiera e vi benedico.
Padre Angelo