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Quesito
Caro padre Angelo,
Nel Vangelo di Matteo, Marco e Luca è scritto che dopo il battesimo, Gesù va nel deserto. Il Vangelo di Marco specifica che questo avviene subito dopo il battesimo.
Nel Vangelo di Giovanni viene specificato che il giorno dopo del battesimo di Gesù, Gesù si trova ancora dove il Battista battezza, lo vede e dice ad Andrea e ad un altro discepolo di seguire Gesù e non più lui.
Quello stesso giorno Andrea segue Gesù e racconta l’accaduto a Simone.
Il giorno dopo Gesù parla con Filippo e Natanaele.
Poi tre giorni dopo vanno a Cana. Non riesco a conciliare questi eventi. Se è scritto che Gesù subito dopo andò nel deserto significa che passarono 40 giorni minimo. Gesù essendo Dio ha il dono dell’ubiquità quindi la risposta già potrebbe essere questa.
Tuttavia la Chiesa come ha risposto a questo interrogativo che certamente è saltato fuori?
Cordiali saluti,
Andrea
Risposta del sacerdote
Caro Andrea,
1. secondo San Matteo, Gesù riceve il battesimo nella Giudea, dove Giovanni stava predicando: “allora arrivò Gesù dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato” (Mt 3,13).
Dopo il battesimo, va subito nel deserto. Anche il deserto, il luogo della tentazione, si trovava in Giudea.
Dopo la tentazione, “quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea” (Mt 4,12).
2. Secondo San Giovanni “il giorno dopo” (Gv 1,29) il primo incontro di Gesù col Battista avviene un nuovo incontro con lui.
San Tommaso commenta: “ovvero un altro giorno”, non necessariamente è il giorno dopo in senso cronologico. Infatti nel prosieguo della narrazione di Giovanni si legge: “Il giorno dopo Giovanni stava di nuovo la con due discepoli” (Gv1,35) e “il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea” (Gv 1,43).
Ora dalla Giudea alla Galilea vi sono alcune giornate di cammino.
3. Quando dunque si legge “il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea…” (Gv 2,1), giustamente ci si interroga il terzo giorno dopo che cosa?
San Tommaso commenta: “ossia tre giorni dopo la chiamata dei discepoli” (commento al Vangelo di Giovanni 2,1)
Ugualmente la Bibbia di Gerusalemme: “Il terzo giorno dopo l’incontro con Filippo e Natanaele”.
4. Con questo si comprende bene che San Giovanni non sta facendo una cronologia. Ma racconta il succedersi degli eventi. Per questo la dizione “il giorno dopo” sta ad indicare, come dice San Tommaso, “un altro giorno”.
5. Pertanto tra il battesimo di Gesù e le nozze di Cana passò un periodo tempo non breve.
Quanto tempo?
Ecco che cosa scrive San Tommaso: “Per quanto riguarda il senso letterale, dobbiamo qui ricordare che circa la durata della predicazione di Cristo esistono due opinioni. Alcuni infatti affermano che dal battesimo di Cristo alla sua passione siano trascorsi due anni e mezzo. E secondo costoro l’episodio qui narrato delle nozze sarebbe venuto lo stesso anno in cui Cristo fu battezzato.
Ma contro di costoro c’è l’opinione e la tradizione liturgica della Chiesa: infatti nella festa dell’Epifania vengono commemorati tre miracoli, cioè l’adorazione dei Magi, che avvenne nel primo anno della nascita del Signore; il battesimo di Cristo, il quale fu battezzato nello stesso giorno trent’anni più tardi; e il miracolo delle nozze, che vennero celebrate lo stesso giorno dell’anno successivo.
Da ciò segue che era passato almeno un anno dal battesimo alle nozze”.
Quest’anno ci sta benissimo la quarantena passata da Gesù nel deserto.
6. La liturgia della Chiesa, nell’antifona al Benedictus nella festa dell’Epifania, ancora oggi come ai tempi di San Tommaso, unisce i tre eventi, capitati lo stesso giorno dell’anno, ma in anni diversi, dice: “Oggi la Chiesa, lavata dalla colpa nel fiume Giordano, si unisce a Cristo, suo sposo, accorrono i Magi con doni alle nozze regali e l’acqua cambiata in vino rallegra la mensa, alleluia”.
7. Ecco dunque l’interpretazione della Chiesa che tu desideri.
Ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo